Quando era uscito "Kitchen" avevo 18anni ed avevo sentito parlre tanto di Banana Yoshimoto.
Allora, era anche appena iniziata la mia passione per la Danielle Steel, dopo romanzetti Harmony utilissimi a portarmi via dalla mia pesante realtà.
Di "Kitchen" avevo spiluccato due volte in libreria ma non mi aveva convinto allora.
In questo libro invece mi è piaciuto quasi tutto: lo stile, la semplicità con cui è scritto, le riflessioni che sono quelle di chiunque non sia chiuso in sè.
E poi quelle cose dette dalla protagonista sentendosi parte del mondo. La scrittrice pare stia lì, accanto a te, a dirtele.
Nella storia c'è la perdita di una nonna che una ragazza fatica a superare, ma per la fretta manco avevo letto la quarta di copertina.
Mi aveva attratto il titolo, il disegno e una recondita voglia di dare una seconda chance a questa scrittrice.
Sono stata felice e contenta che mi sia capitato fra le mani quando lo comprai l'estate scorsa. Capitato per dire, perchè ebbi la sensazione che non sia stato affatto un caso: mia nonna forse voleva farmi un regalo per distrarmi dalla data che stava per arrivare (il primo anniversario della sua morte).
Forse voleva dirmi che dovevo decidere se in quel momento volevo trovare la forza di alzare il coperchio e uscire dal mare o di inabissarmi e ritrovare una conchiglia speciale che avevo smarrito. Insomma che in un modo o nell'altro dovevo darmi una smossa, non strapiombare ancora!
Forse voleva dirmi che dovevo decidere se in quel momento volevo trovare la forza di alzare il coperchio e uscire dal mare o di inabissarmi e ritrovare una conchiglia speciale che avevo smarrito. Insomma che in un modo o nell'altro dovevo darmi una smossa, non strapiombare ancora!
E' un bel pezzo che non credo più al caso... e voi?
Buona luna
da Stefylù
2 commenti:
il caso non esiste... tutto accade sempre per una ragione, un motivo...
Non avevo mai sentito parlare di questo libro.
Buonanotte.
Mai creduto al caso...il destino siamo noi..e avolte "qualcuno" ci guida :-)
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