26 febbraio, 2013

SETTE ORE PER FARTI INNAMORARE di Giampaolo Morelli




Paolo De Martino è giornalista di economia in un noto quotidiano di Napoli. Un ragazzo per bene, preciso, educato, serio sul lavoro. In carriera e amore il suo futuro pare luminoso, fino al giorno in cui trova Giorgia, la fidanzata, a letto con il proprio capo. Non potendo sopportare l'onta, si licenzia, ma l'unico impiego che trova è nella redazione di "Macho Man", un settimanale di attualità per il pubblico maschile. Dopo una serie di interviste a estetisti, personal trainer, coiffeur di grido e urologi che praticano l'allungamento del pene, gli viene assegnato un pezzo sull'Artista del Rimorchio, una sorta di guru che insegna come sedurre qualunque donna in sole sette ore. Con sua grande sorpresa, a tenere il corso è Valeria, bella, sexy e con le idee molto chiare sui rapporti tra i due sessi. Paolo, la cui vita sentimentale è a un punto morto, diventerà la sua cavia, finendo coinvolto nelle situazioni più impensabili.


In questa commedia romantica, Giampaolo Morelli sembra preparare una sceneggiatura, reduce forse dalle sue esperienze televisive (come non ricordarlo ad esempio in L'ispettore Coliandro).
La prima precisazione è che  l’arte del rimorchio  (definita come una scienza esatta) esiste realmente, quindi se vi sentite imbranati nell'approccio e perché no? anche sfigati con l'altro sesso, questo libro è destinato a non finire dimenticato in libreria, ma a diventare una vera a propria guida.
Nel raccontare la storia del protagonista, Morelli offre di sfondo un’immagine autentica di Napoli e dei napoletani, tra gioie e dolori, luci e colori. La lettura è scorrevole, priva di fronzoli e descrizioni eccessive, ma più che sufficienti nell’inquadrare scene e personaggi.
La comicità presente nel libro porta il lettore a divorarlo in poche ore per le risate che raggiungeranno l'apice  durante una folle corsa in tre in una Smart, via tangenziale per raggiungere l’aeroporto di Capodichino dove “decolleranno”.
Resta solo da correre in libreria.

by Lisa

21 febbraio, 2013

L'EREDITA' DI DIO di James Rollins



Terra Santa, estate 1134. Lo cerca da sedici anni. Per trovarlo, ha sacrificato la sua giovinezza e il patrimonio della sua famiglia. Si è persino travestita da uomo ed è diventata un cavaliere templare, ma alla fine è stata ammessa in quella cripta. Dove l'attende un vecchio che, con mano tremante, le porge l'oggetto che per lei vale più di ogni altra cosa al mondo. Perché, grazie a esso, quel vecchio ha vissuto per 520 anni. Corno d'Africa, oggi. Bastano pochi minuti a un gruppo di pirati somali per assumere il controllo del lussuoso yacht. Il loro obiettivo, però, non è né impadronirsi dell'imbarcazione né derubare i passeggeri, bensì portare a terra uno dei turisti, una donna americana. Non appena apprende la notizia, il presidente degli Stati Uniti in persona chiede l'intervento della Sigma Force e in particolare di Gray Pierce, il loro migliore agente. Perché quella donna è Amanda Gant, sua figlia, e le persone che l'hanno rapita non sono delinquenti qualunque, ma fanno parte della Gilda, un'organizzazione sulle tracce di un segreto che la famiglia Gant custodisce da novecento anni. Un segreto di cui Amanda è l'ultima depositaria...


Con questo romanzo, James Rollins da vita ad un’ennesima avventura della squadra della Sigma Force.

 Come in ogni saga dove l’autore riprende gli stessi protagonisti e ne inserisce di nuovi per dar corpo alle avventure, c’è il rischio che di volta in volta lo stile tenda a perdere punti… ma questo pericolo con un autore come Rollins si ribalta.

Autentico maestro dell’avventura, nel suo riprendere i personaggi dalle varie storie scritte, non da mai sensazione di già letto e scontato. E in questo ultimo (non definitivo della serie spero) libro supera se stesso facendo persino sbiadire i romanzi precedenti. Partendo dal passato dei Templari fino ad arrivare ai giorni d’oggi dove parla di tecnologie talmente all’avanguardia che sembrano futuristiche ed invece sono già “atroce” realtà, coordina complotti, colpi di scena, notizie storiche rilevanti e sentimenti, dall’odio all’amore in una miscela che lascerà il lettore senza fiato per oltre 450 pagine da divorare.

Ogni libro della saga può essere letto come libro a se, ma io consiglio vivamente di iniziare dal primo della serie “La città sepolta”. Non “affezionarsi” ai personaggi è impossibile.
by Lisa

20 febbraio, 2013

La lista dei desideri dimenticati di Robin Gold



Dal libro:
Ricordi i tuoi sogni di bambina? Clara da piccola ha scritto una lista per non dimenticarne nessuno. Nuotare con i delfini, trovare una cura per gli attacchi cardiaci, diventare insegnante, prendere un cucciolo, imparare l'alfabeto Morse, trovare il vero amore… Una lista dimenticata che Clara credeva di aver perso, ma che adesso stringe tra le mani per la prima volta dopo anni. Gliel'ha spedita la sua maestra delle elementari, è stata lei a custodirla per tutto questo tempo. Adesso che Clara ha perduto tutto, quei piccoli sogni sono l'unica àncora a cui aggrapparsi anche se sembrano impossibili. Eppure sono l'unico modo per farle ritornare il sorriso. Clara decide impulsivamente di realizzare tutti i suoi desideri di bambina, uno dopo l'altro, perché dentro di sé sa che non ha alternative per guarire le ferite del suo cuore. Molti sogni sembrano irrealizzabili o semplicemente inconcepibili. Come può rimpiazzare il vaso rotto della madre del suo vecchio amico Lincoln, se si è trasferito con la sua famiglia da più di vent'anni senza che se ne sapesse più nulla? Per non parlare del trovare il vero amore: dopo tutto quello che è successo, è impensabile. Ma a ogni traguardo raggiunto Clara scopre un pezzo in più della vera sé stessa. E in una girandola di imprevisti e incontri inaspettati, capisce anche che cercare la donna che avrebbe voluto essere da piccola potrebbe riservarle dolci sorprese...
Un romanzo che in pochi giorni si è rivelato uno dei fenomeni letterari più discussi di tutta l'America. La lista dei desideri dimenticati ha subito conquistato i lettori, che si sono scatenati nella condivisione delle loro liste di desideri.
Con delicatezza e una sensibilità fuori dall'ordinario, Robin Gold ci narra una storia di perdita e di coraggio, di sogni infranti e di nuovi inizi. Perché l'amore può guarire ogni ferita. Basta crederci.


La mia opinione: questo romanzo lo sconsiglierei agli ottimisti per natura perchè c'è una sofferenza della protagonista che non tutti possono comprendere.
E nonostante io abbia un passato da pessimismo leopardiano, anche a me i primi capitoli  sono risultati difficili da leggere... pensavo che non avrei portato  a termine la lettura di questo libro perchè forse non era il momento per leggere qualcosa che parlasse anche di possibili eventi amari come la destinata tragica fine di una storia d'amore che durava da dieci anni.
Poi ho iniziato a leggerne due pagine al mattino appena sveglia così avrei avuto tutto il giorno per riempire la testa d'altro e metabolizzare certe ipotesi amare.
In questa storia Clara, la protagonista, proprio sembra non riuscire a riprendersi, ad andare avanti con la vita nonostante sia tornata nella  casa d'infanzia per il ringraziamento e abbia  madre e fratello che le restano vicini.
Ma arrivata alle pagine in cui appare la lista dei desideri dimenticati, ho anche potuto sorridere e proseguire la lettura in maniera più serena. Una lista scritta da Clara alle elementari con tanti desideri di cosa avrebbe voluto fare entro i 30anni .

In quello stato di cose, le sembrano impossibili da realizzare. Quando però si decide a provarci, lo fa perchè capisce che forse solo quella lista può aiutarla a porsi degli obiettivi per il futuro immediato, ritrovare il senso della vita, riscoprire se stessa.
Insomma una storia che vuole ricordarci che non bisogna mai lasciarsi andare, che certe cose sembrano la fine ma possono essere trasformate in nuovi inizi e con l'aiuto dell'Amore, alla fine tutto si aggiusta.

19 febbraio, 2013

COME IL VENTO TRA I CAPELLI di Lorenza Bernardi

Mathieu, un ex fantino ormai in pensione, si trova a Parigi nel 1999 per un'asta, oggetto del suo interesse è una vecchia bici sgangherata che, inspiegabilmente, non riesce ad aggiudicarsi a vantaggio di un misterioso avventore.
Un passo indietro, ora siamo nel 1938, Mathieu ha solo 14 anni ed è ancora minuto per cui facile bersaglio per i soliti bulli della scuola. Mathieu vive fuori città, nella depandance della villa della Contessa Yvonne presso la quale i suoi genitori lavorano rispettivamente come stalliere e governante. E' l'inizio dell'estate, nell'aria ci sono gli effluvi della prossima guerra, gli animi sono un pò tesi e nella vita di Mathieu arriva Alix, la nipote della contessa e sua coetanea. All'inizio Alix sembra timida e chiusa, un pò spenta ma la vicinanza con Mathieu e il suo fratellino Aurelien la cambiano al punto da non voler più tornare alla sua vita di prima a Parigi, col suo rigido padre e perennemente in collegio.
E' l'inizio di una bella amicizia tra i due che per forza di cose continuerà a livello epistolare per circa due anni e cioè fino a quando la guerra arriverà in Francia e le comunicazioni saranno estremamente difficili nel Paese.
Nell'estate del 1940 Alix torna alla villa della zia Yvonne, riprende con ella a trafficare con spezie e fiori per creare fragranze magiche che sono la vita e la passione della zia e, grazie alla sua complicità, torna a legare con Mathieu dopo un inizio burrascoso. L'adolescenza lì ha cambiati entrambi, sono cresciuti, più maturi ed attraenti per cui, inesorabilmente, sboccia l'amore tra i due, tenero e puro ma allo stesso tempo intenso e duraturo.
Torniamo al presente, chi ha acquistato la bicicletta a cui Mathieu teneva tanto?
Dopo circa settanta anni, sarà proprio quell'ammasso arrugginito a riportare Alix e Mathieu finalmente insieme ma, non voglio spiegarvi ciò che tale oggetto rappresenta per entrambi.
Una bellissima storia d'amicizia e amore, adatta a grandi e piccini. Un'autrice italianissima che ha saputo rendere bene la Provenza degli anni Trenta con i suoi colori e soprattutto profumi. Sembra quasi di vedere e sentire ciò che è attorno ai protagonisti.
I capitoli si alternano tra passato e presente, inframmezzati dallo scambio epistolare tra i due giovani. Nel passato scorrono i mesi, i giorni e gli anni mentre il presente è tutto nella giornata di Mathieu, dall'asta al mattino, al ritrovamento della sua amata a sera.
Si legge tutto d'un fiato, la storia è piacevole, ricca di sentimento e verso la fine anche di pathos quando si teme per il peggio nelle situazioni sia passate che presenti.
Per fortuna, dopo anni di ricerche e sofferenze, la linea dell'amore bruscamente interrotta per Alix e Mathieu, riprende il suo corso e, guarda caso, entrambe coincidono come aveva predetto, tanti anni prima, una veggente che lesse loro la mano.


15 febbraio, 2013

UN PIZZICO DI… RELIGIONE che fa tanto bene al cuore


Lo confesso: sono una pessima cattolica. Ho un grande rispetto per la religione a cui sono stata educata e per tutte le altre religioni del mondo, ma non ne sono certo una valida praticante, anzi!

In periodi in cui spesso la nostra Chiesa è nell’occhio del ciclone, è più che naturale farsi tante domande. E magari cercare delle risposte. Risposte che spesso sono sotto ai nostri occhi.

Anche in questi giorni la Chiesa e il Vaticano sono al centro dell’attenzione mediatica, per le sorprendenti dimissioni del Papa.

Quando accade qualcosa di negativo, tendiamo a dimenticare tutto il buono che in una persona o istituzione possa esserci. E anche questo non è giusto. Perché bene  e male sono due piatti della stessa bilancia e nessuno dei due deve essere svuotato per essere nascosto o dimenticato, a parer mio. Per questo oggi vorrei parlare di una valida rappresentante della Chiesa:  Suor Paola, già “missionaria da anni” nel quartiere difficile in cui vivo.

Da Marzo 2012, Suor Paola è a MWESO, regione NORD KIVU a est della Repubblica Democratica del Congo, ai confini con Uganda, Ruanda e Burundi. La “base” ufficiale è a Mweso, ma da lì si spostano per prestare la loro opera di supporto nei vari campi  circostanti,  attualmente 8 con più di 20.000 persone.


Quando arrivano i ribelli e l’esercito, tutti loro, migliaia di persone, sono costretti a scappare e a cercare rifugio altrove, in attesa di poter tornare ai loro campi.

Se un minimo collegamento internet c’è, pubblica foto Suor Paola, dei posti e della gente del luogo. Sono foto che raccontano terre dal fascino suggestivo, campi fatti di capanne, persone povere, sempre a  lavoro o che cercano di imparare in una scuola improvvisata, abitanti in fuga, trincee dell’esercito,  fori di proiettili.

Ma  non sono foto che parlano solo di miseria. Ritraggono grandi  occhi in visi scarni e sorridenti. Bambini che niente hanno e si divertono con nulla. E le donne indossano vestiti colorati, portano pesi (reali e morali) sulle spalle con una dignità che mi lascia senza parole. E anche loro sorridono.


Suor Paola fa parte di quella Chiesa che a volte lascia perplessi. Ma non dimentichiamo che tantissimi sacerdoti e suore come lei, ne tengono alto il nome e l’operato nel mondo intero, ma soprattutto nei posti più difficili, dove il solo scopo è sopravvivere per riuscire a vedere un nuovo giorno. E se nel frattempo possono aiutare questi villaggi anche solo a sperare in un futuro migliore, loro sono sempre pronti: a combattere contro le molteplici difficoltà (malaria compresa), scappare e tornare.

Riporto di seguito le  parole di suor Paola del 25 dicembre 2012:

Le "case" dei profughi (hutte) sono in fango e paglia, molto più simili alla capanna dove é nato Gesù, piuttosto che le nostre case piene di luci, addobbi, tanto cibo e regali sotto l'albero.
Si, non ho bisogno di fare presepi perché ogni capanna è come se fosse la capanna di Gesù.
Questa la mia gioia in questo Natale, la sensazione di vivere a Betlemme.


Un grazie di cuore a Suor Paola e a chi come lei offre il proprio operato a chi ha grande bisogno di aiuto.  Questa è la religione che sento riempirmi il cuore e rinfrancarmi l’anima.
by Lisa

* Le foto pubblicate sono gentile concessione di Suor Paola.

14 febbraio, 2013

MATRIMONIO A SORPRESA - JAMES PATTERSON

Gaby è un'insegnante ormai vedova da tre anni che però vuole tornare a pensare a se stessa, così decide di sposarsi e riunire la famiglia al completo, figli e nipoti, per Natale.
Manda un video, il primo di una serie, ai suoi figli annunciando l'evento tanto inatteso e soprattutto misterioso visto che Gaby non dice loro con chi si sposerà!
I candidati aspiranti al ruolo di sposo sono Tom, l'amico di una vita ed ex sportivo di carriera, Jacob, il dinamico rabbino di una vicina località e Marty, suo cognato ovvero fratello minore del defunto marito.
I quattro assieme a Stacey formano un affiatato gruppo di amici che ogni mattina offre la colazione ai senzatetto nel granaio della fattoria di Gaby e per questo, nonostante le tre proposte di matrimonio, non ci sono screzi all'interno del gruppo ma, piuttosto, c'è un clima di grande cooperazione.
I figli di Gaby sembrano attraversare tutti momenti difficili: Claire è ai ferri corti con suo marito che si sballa e non lavora oltre a trattarla male, ha tre figli e il maggiore dei tre non fa che combinare guai; Lizzie è schiava del suo lavoro in un prestigioso studio legale, non riesce ad avere una vita e, aspettando di diventare socia, riesce a gioire solo delle vittorie in cause pro bono; Emily ha una figlia e uno splendido marito che però sta lottando con un cancro al cervello; infine, Seth, l'unico figlio maschio, è insoddisfatto della sua vita da segretario con velleità da romanziere.
Un romanzo ricco di sentimento ma allo stesso tempo molto scorrevole, si fa leggere tutto d'un fiato. E' il trionfo dell'amore su tutto, per se stessi, verso la famiglia, gli amici e, ovviamente, anche verso il proprio partner.
Nonostante le varie avversità, per tutti i protagonisti si prospetta un futuro migliore e la sorpresa finale sarà doppia per tutti.


13 febbraio, 2013

VITA DI PI - YANN MARTEL

Il romanzo si apre con delle precisazioni dell'autore, che da scrivere un libro sul Portogallo si ritrova in India in cerca di ispirazione e si imbatte in una storia che farà credere in Dio, quella di Pi, per l'appunto.
Pi è il diminutivo di Piscine, eh si, il protagonista è stato chiamato così in onore di una piscina visto che il suo padrino era un esperto nuotatore, tale nome l'ha tormentato durante l'infanzia ma è riuscito a riappropriarsene durante l'adolescenza.
Pi ha una laurea in zoologia ed una in teologia per cui si narra all'inizio di queste sue passioni, gli animali e la religione, questi capitoli sembrano un pò ridondanti ma, in seguito, servono a far capire meglio la mente di Pi e le sue azioni.
All'inizio il racconto è intervallato da interventi dell'autore che apprende la storia di Pi da un uomo che gliela racconta, quindi l'autore incontra Piscine in Canada, nella sua casa, conoscendone moglie e figli nonchè la storia della sua grande avventure.
Piscine viveva con i genitori e suo fratello Ravi in uno zoo gestito da suo padre, da qui l'interesse per gli animali e la loro conoscenza, prima pratica e poi teorica. Durante la sua adolescenza, i genitori decidono di trasferirsi in Canada e così, venduti qua e là gli animali, partono con alcuni di essi alla volta dell'America su una nave mercantile giapponese.
Dopo i primi giorni di navigazione Pi si sveglia nella notte a causa di un rumore, esce a guardare cosa fosse successo e si ritrova a vedere la nave inclinarsi sempre più, cerca di tornare dalla sua famiglia ma la strada è bloccata dall'acqua, si rivolge ai membri dell'equipaggio che trova ma, si ritrova scaraventato su una scialuppa di salvataggio e miracolosamente sopravvive al naufragio. Per giorni attende i soccorsi, di trovare altre scialuppe ma, dopo una settimana, la consapevolezza di trovarsi solo in mezzo al Pacifico lo assale e razionalizza che ormai è orfano e deve cavarsela da solo.
Pi, non è proprio solo, si ritrova infatti con una zebra ferita, una iena, un orango ed una tigre, come potranno convivere in uno spazio così ristretto e senza apparentemente risorse?
Tra lotta per la sopravvivenza umana ed animale, Pi si ingegna per recuperare acqua e cibo riuscendo a convivere con una tigre e scoprendo una misteriosa isola, di giorno quasi un'oasi ma di notte famelica.
Un giorno, finalmente, Pi riuscirà a raggiungere le coste Americane e, interrogato sulla propria odissea nell'ambito delle indagini per il naufragio, verrà creduto pazzo e darà una nuova versione, del tutto simile, in cui i ruoli sono ricoperti da umani piuttosto che animali. Ma, la vera storia qual è?
Lascio a voi scoprire i dettagli ed immaginare la realtà della storia di Pi.
Mi è piaciuto come Pi affronta la religione coinvolgendosi contemporaneamente con il cristianesimo, l'islam e l'induismo proprio della sua tradizione, senza dimenticare di menzionare l'ateismo, con grande rispetto e comunione, mettendo in evidenza ciò che è alla base di tutte le religioni e non sottolineando le differenze. Forse pensieri troppo profondi per un ragazzino degli anni settanta ma che, di sicuro, sanno colpire noi ai giorni nostri visto che ci ritroviamo spesso vittime di conflitti interreligiosi.
Scrittura fitta ma scorrevole, numerosi capitoli sezionati senza apparente senso e tre macro capitoli che dividono il romanzo in base al loro contenuto.


10 febbraio, 2013

Qualcosa è cambiato

Eccolo qui, finalmente!
Il mio secondo libro.
edizioni: Yuocanprint
pagine: 212
ISBN: 9788867517466
prezzo: 12€ 
ebook: 5,99€

Descrizione:
Sara, fresca diciottenne in perenne conflitto con il suo corpo ha mille sogni nel cassetto. Testarda, ironica, anticonvenzionale, bella, ama la vita e stare con i suoi amici. Durante la magica estate dei suoi tanto attesi diciotto anni, tra giornate al mare, serate movimentate, litigi, risate e baci appassionati, Sara, pian piano, sarà costretta a rivelare quello che, abilmente, ha sempre nascosto sotto la sua corazza… dovrà accettare un cambiamento imprevisto e diventare grande…


Sette amici, l’estate memorabile del 1995. 
Una storia di amicizia e amore.
Chiudete gli occhi, svuotate la mente e tornate adolescenti.
Al vostro primo bacio, ai primi amori, alle giornate indimenticabili trascorse con gli amici più cari. A quei momenti magici che solo da ragazzi si possono vivere.

***

Che altro aggiungere?
Anche la copertina è opera mia. Il mio file di word, segna che ho lavorato su questo romanzo, ben 46.227 minuti. Tanti, troppi e non vedevo l'ora di mettere la parola fine a questa storia. Spero solo non sia stato tutto tempo perso.

Il libro è acquistabile qui:
Bol

09 febbraio, 2013

Un regalo per Miss Grey - Kristan Higgins

E' il compleanno di Callie, compie 30 anni ed il suo capo, Mark, le regala un astuccio di velluto, che sia un segno? Callie ne è innamorata da quanto ci lavora assieme, ovvero quattro anni, si conoscono da quando erano adolescenti ed hanno anche avuto una breve relazione, sarà il segno che aspettava?
E invece no, è solo un braccialetto che arriva con lo schiaffo di una rivelazione ben diversa da quella che Callie avrebbe voluto, Mark è ormai fidanzato e da ben due mesi!
Come se non bastasse, il locale dove Callie doveva festeggiare si è allagato e così la festa, piuttosto che essere annullata, si sposta a casa di sua madre ovvero alle pompe funebri!
Ecco l'inizio di una scoppiettante commedia che seppure non troppo originale nella storia della protagonista, è interessante per tutti i personaggi sullo sfondo e le situazioni, spesso ridicole che capitano.
Callie in preda ad una crisi per quanto capitato con Mark si imbatte in Ian, per la prima volta alla motorizzazione. In seguito di incontreranno e scontreranno spesso visto che Ian è il nuovo veterinario della piccola cittadina nel Vermont dove tutti i protagonisti vivono.
Equivoci a non finire, situazioni tragicomiche che fanno amare e/o odiare alcuni personaggi, eventi che spingono a fare il tifo per Callie ogni volta.
Il linguaggio è a volte un pò audace ma in genere è solo la protagonista che ne cade vittima, molte le situazioni che fanno letteralmente sorridere, in definitiva una lettura piacevole e leggera.
Alla base ci sono i buoni sentimenti, quelli per la famiglia, la voglia di riappacificarsi e perdonare e la voglia di amore, quello vero, un pò per tutti, dai più scettici fino ai più burberi.


08 febbraio, 2013

recensione PROPOSITI MATRIMONIALI - KAVITA DASWANI



Anju ha trentatre anni, è single e vive a New York occupandosi di pubblicità per la moda e di organizzare eventi. A questo punto della sua vita è abbastanza soddisfatta di se e del suo lavoro ma ancora le manca qualcosa, quel marito che i suoi genitori attendono da quindici anni ormai e che la fa sentire di continuo "sbagliata" nel suo ambiente natio.
E' tornata nella brulicante Bombay per il matrimonio di sua cugina Nina e nell'occasione cercano di presentarle qualcuno, peccato che l'unico pretendente viva in Africa, non abbia nessuno stile e cerchi solo una governante piuttosto che una compagna di vita.
Tornata nella grande mela ripercorrerà la sua storia fatta di proiezioni astrali, ricevimenti e matrimoni in cui conoscere il "tipo giusto", tentativi di cambiare rotta lavorando e perfezionando gli studi, arrivando anche ad una certa indipendenza in America.
Speranze e delusioni di una ragazza che in fondo cerca l'amore e della sua famiglia che spasima nel vederla senza la figura protettiva di un marito.
Riuscirà Anju a trovare un bravo ragazzo indiano che la sposi? Sarà amore o solo l'ennesimo matrimonio combinato dove l'amore dovrebbe prima o poi sopraggiungere?
Nonostante la cultura differente mi sono immedesimata spesso in Anju visto che ci accomuna la singletudine e la moltitudine di amici e parenti che si interessa di questo e vorrebbe vederci "sistemate".
Un libro davvero divertente nonostante l'amarezza di fondo, le riflessioni sulla condizione di alcune donne che se non sposate vengono considerate, tuttora, sfortunate o peggio ancora fallite. In paesi dove la donna conta poco o nulla e risulta essere un'appendice del marito, solo da sposata può essere degna della società nonostante magari abbia studiato o sia benestante, continua la tradizione dei matrimoni combinati e per loro non è ammessa una strada diversa.
Mi ha ricordato spesso alcune commedie di Bollywood giunte fino a noi e non mi stupisce che sia diventato un best seller.
Ben scritto e scorrevole, una lettura piacevole e anche istruttiva in un certo senso.


06 febbraio, 2013

UN PERFETTO SCONOSCIUTO di Lesley Lokko





Trama:
Sam è davvero una donna speciale. Bella e con una carriera di avvocato all'apice del successo, si è lasciata alle spalle le difficoltà dell'adolescenza trasformandosi da brutto anatroccolo in cigno. Nonostante il denaro e il potere dati dalla sua posizione, è solitaria e sposata al suo lavoro, fino a quando a Marrakech, durante una breve vacanza strappata con fatica ai suoi molteplici impegni, incontra Nick. Tra i due scoppia una passione travolgente, al punto che Sam quasi non si riconosce più e cede alle avance di quello sconosciuto e affascinante militare di carriera, decidendo di andare a vivere con lui in una base britannica in Germania. Ben presto, però, si rende conto di non conoscere affatto l'uomo che ha seguito impulsivamente, stravolgendo per sempre la sua vita. Chi è davvero Nick? Il destino di Sam si intreccia fatalmente con quello di altre tre donne. Meaghan, sfuggita a un padre ignorante e violento, ha sposato un giovane ufficiale ed è disposta a vivere in un ambiente rigido e classista pur di poter restare accanto all'uomo che ama. Abby, moglie e madre perfetta, pronta a tutto per compiacere il marito, un alto esponente dell'esercito, rinuncia perfino a essere se stessa, finché la sua esistenza non viene minacciata da un terribile segreto. E infine Dani, una ragazzina in cerca di tenerezza e di protezione che in un bar di Freetown, in Sierra Leone, si imbatte nella persona sbagliata che le insegnerà tutto quanto può esserci di negativo e brutale nell'amore.

Sam, Maeghan, Abby e Dani.
Il mondo quotidiano di quattro donne per descrivere l'universo femminile e anche quello maschile.
Quattro vite destinate a incrociarsi o anche solo a sfiorarsi per poter sbrogliare la difficile matassa dei sentimenti che si annidano nell'animo umano, dove la forza è fragilità e la fragilità è forza, in un continuo altalenarsi.
Con la sua narrazione diretta e senza troppi fronzoli, l'autrice dà il via a scene di vita comune in un ambiente militare, dove i soldati sono affiancati da donne il cui coragigo e spirito di sacrificio non indossa divisa e dove la violenza è d'impatto nonostante la scioltezza voluta nel descriverle, per renderle meno cruente.
E non importa quanto si è determinate, coraggiose o intelligenti: tutte abbiamo bisogno di credere almeno una volta nella favola, socchiudere gli occhi, fin quasi a non vedere, per scelta e non per destino.
Ma determinazione, coraggio e intelligenza servono poi a prendere coscienza e a decidere di riaprire gli occhi, costi quel che costi, perché le favole non esistono e solo noi possiamo scriverne una di cui siamo protagoniste. E il lieto fine assume un nuovo aspetto: "Stai bene?" - "Adesso no. Ma mi riprenderò."
Una domanda ed una risposta che il lieto fine lo racchiudono davvero, al di là di ogni favola, dove la morale è il ricordarci che non possiamo mai veramente ritenere di conoscere qualcuno.
Buona lettura.

04 febbraio, 2013

Il vincitore è...


Ci siamo, ecco il post per annunciare chi, a maggioranza, è stato scelto come vincitore del giveaway con cui mettevamo in palio il libro Diario di bordo.
A votare siamo state in cinque: Lisa, Fenix, Stefania, io(la luna di stefylu) e la stessa autrice del libro, Cinzia Viglietti.
Stavolta vince MAGU ... complimenti cara!
Manda il tuo indirizzo alla mia mail (lalunadistefylu@gmail.com ) 
che sarà mio compito farlo avere all'autrice perchè ti spedisca il suo libro!
A tutti coloro che hanno partecipato un grazie sentito e, se vorrete, al prossimo gioco!

01 febbraio, 2013

FEBBRAIO... IL MESE DEI PAZZI


Questo è solitamente considerato come il mese del Carnevale oltre che il più corto dell’anno e ambiguo per i poveri nati il 29 febbraio che sanno quando festeggiare il compleanno solo una volta su quattro per cui è di questo che vorrei parlarvi questa volta.
Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica ma, ha origine in  festività ben più antiche, come per esempio le dionisiache greche o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e i saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente ovvero il periodo di un anno solare.
Nel mondo antico il Navigium Isidis, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati. Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale. In Babilonia poco dopo l'equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo.  
Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia".
Per la Chiesa cattolica il Tempo di Carnevale è detto anche Tempo di Settuagesima. Essa considera il Carnevale come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebrano le Sante Quarantore, che si concludono, con qualche ora di anticipo, la sera dell'ultima domenica di carnevale. La Chiesa cattolica ha però, durante il corso della storia, condannato il Carnevale in quanto contrario ai dettami di rigore imposto dall'istituzione stessa. Secondo antiche tradizioni il Carnevale durava l'intero periodo invernale, dal giorno di commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima e il travestimento serviva non a nascondere la propria identità sebbene a rimandarne a un'altra.
Il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio, lo Storico Carnevale di Ivrea e in Sicilia il Carnevale di Acireale e il Carnevale di Sciacca e il carnevale di Fano nelle marche, sono considerati tra i più importanti al mondo. La loro fama, difatti, travalica i confini nazionali e sono in grado di attrarre turisti sia dall'Italia che dall'estero. Il Carnevale più lungo d'Italia è però quello di Putignano, la mia città natale.
E voi, vi siete mai mascherati? Io solo da bambina e onestamente non ne sento la necessità. Molti lo fanno anche durante Halloween che assieme al Carnevale nostrano è diventata una sorta di “festa del mascheramento” anche se con personaggi più commerciali o diabolici che nulla hanno a che vedere con le maschere storiche del Carnevale Italiano.
Il Carnevale quest’anno arriva presto, già il 10 febbraio per cui poco dopo seguono le Ceneri e inizia il momento di austerità della Chiesa, la Quaresima, che ci conduce fino a Pasqua.
Abbiamo poco tempo per assaggiare le chiacchiere o bugie e le frittelline varie visto anche che stiamo ancora cercando di smaltire le festività natalizie coi dolci tipici e i dolciumi che qualcuno avrà ricevuto anche per l’Epifania.
Si dice sia la festa dei pazzi, quando tutto è lecito ma, onestamente, ritrovarmi coperta di coriandoli o, peggio ancora, dalle stelle filanti di schiuma per me non è proprio piacevole. Diciamo che la vedo più che altro come una festa allegra per bambini che però poco ha da offrire agli adulti, eccetto per gli artigiani che forgiano carri allegorici, a volte davvero ricercati.
Dalle mie parti, come dicevo, c’è un Carnevale piuttosto noto ma, avendo perso interesse verso tale festa, non sono più andata a vedere i carri, il fatto che odi la confusione di certo non aiuta.
Come vivete voi questa festività? Ha ancora senso secondo voi nella sua accezione storica o è diventata solo l’ennesima ricorrenza commerciale? Attendo pareri ed opinioni in quantità.
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