27 novembre, 2013

IL LAGO DESIDERI di Susan E. Phillips









Editore: Leggereditore
Pagine: 469
Prezzo: 12€


Descrizione:
Molly Somerville ha una vita (quasi) perfetta: adora il suo barboncino, il suo lavoro di scrittrice per bambini, il suo minuscolo loft. L'unico neo è la sua cotta storica per un quarterback scavezzacollo, quel detestabile e superficiale e irritante e... meraviglioso Kevin Tucker, che finora non ha fatto altro che ignorarla. Il talento di Molly per ficcarsi nei guai la porterà proprio tra le sue braccia, a farsi spezzare il cuore in una sola notte. Eppure Kevin tornerà nella sua vita quasi perfetta per una vacanza sul lago, dove Molly sarà costretta a vedersela con artisti ipocondriaci, giovanissimi sposi e vecchie pantere hollywoodiane, ma prima di tutto con sé stessa. Perché l'amore può far soffrire, sì, ma a volte può anche, a sorpresa, far bene come una risata. 


Piccolo parere: 
Libro iniziato una grigia mattina di pioggia e finito alle 3 di notte. Non riuscivo a staccarmi, è da un pò che non mi capitava di stare sveglia la notte per finire un libro.
Quinto della serie "Chicago Stars" dove ritroviamo Molly, conosciuta nel primo libro della serie, sorella minore di Phoebe proprietaria della famosa squadra di football. 
Molly, giovane e irrequieta scrittrice per bambini, ha una cotta per l'affascinante e scapestrato quaterback Kevin Tucker (che compare per la prima volta nel terzo libro della serie) e che non l'ha mai presa in considerazione, finchè, involontariamente, si ritrovano soli a condividere la stessa casa. Solo due giorni, una notte e tutto cambierà.
Ho pianto. Quello che capita a Molly è successo anche a me e non sono d'accordo con la descrizione del libro, perchè quando Kevin, dopo una serie di eventi, ritorna a incrociare la strada di Molly, la sua vita non è quasi perfetta ma un vero disastro e Kevin, portandola via con se, lontano da Chicago, la salva.
Un campeggio, un lago, il passato che ritorna, conigli, nipotini, risate, lacrime, pazzie e amore. Tanto amore e passione. Non manca niente. Un libro che ti tiene incollata alle pagine fino alla fine.
Ora, speriamo che Leggereditore pubblichi presto il sesto e punltimo libro della serie. 

Stefy


22 novembre, 2013

BRIDGET JONES, UN AMORE DI RAGAZZO - HELEN FIELDING


Avevamo lasciato Bridget finalmente sposata con Mark, non più single e felice. In questo romanzo, come saprete, tutto viene capovolto.

Bridget ormai ha superato i 50 anni ed è una mamma single, dopo essere rimasta prematuramente vedova.
Attualmente ha un toy boy, un ragazzo di soli 30 anni che ad un certo punto sembra sparire per cui Bridget torna all'anno prima, quando ha deciso di riprendere le redini della propria vita. Torniamo allo stile diario con tanto di ora segnata, ricco di tutte le sue psicosi, i suoi buoni propositi e la realtà dei fatti.

Devo dire che ho trovato disgustoso come Bridget consumi il formaggio grattugiato dalla busta ma anche di grande incoraggiamento il modo in cui si è rimessa in piedi, perdendo peso e riacquisendo se stessa, come sappiamo è nelle sue corde.

Il toy boy eleva la donna cougar, vista come la poverina single dopo i quaranta o cinquanta, ma cosa succede se tra una donna matura e un giovane uomo sboccia l'amore? Si può andare oltre la differenza d'età abissale e le convenzioni per un rapporto duraturo?

L'amore non dovrebbe essere rassicurante e maturo arrivato ad un certo punto? E se fosse proprio sotto gli occhi e si camuffasse da antipatia? Sarebbe forse un cliché ma, lascio a voi scoprire come si metteranno le cose per Bridget.

Nonostante sia una mamma apprensiva, la protagonista resta la pazzerella che tutti conosciamo. Vedrei bene un terzo film anche se mi farebbe strano vederla cinquantenne. E poi, chi lo sa, magari la sua storia continuerà ancora su carta.



20 novembre, 2013

SEPARIAMOCI di Marco Esposito




Da oltre vent'anni in Italia qualsiasi scelta viene presa in base all'interesse di una sola parte del paese. Nel Mezzogiorno prima sono sparite le banche, poi le grandi aziende, adesso si riducono strutture sanitarie, autobus, treni e presto saranno a rischio scuole e università. Si è arrivati a raccogliere tasse al Sud per investirle al Nord. In compenso abbiamo i veleni degli scarichi industriali. Per quanto tempo saremo disposti a sopportare? Quanti figli dovremo accompagnare in ospedale o alla stazione prima di reagire? O l'Italia cambia registro e guarda a se stessa come a un solo meraviglioso giardino da coltivare con la medesima cura, oppure separiamoci, consensualmente. Certo, far nascere un nuovo Stato richiede una straordinaria forza di volontà, spregiudicatezza, capacità di osare. Ma forse è proprio questo che serve: credere in se stessi, tornare a sognare.

Provo una profonda idiosincrasia per la politica. Sarà l’attuale panorama scoraggiante che si offre all’Italia, sarà che la situazione politica va sempre palesemente peggiorando, sarà che comunque la politica ha smesso da troppo tempo di essere un ideale ed è divenuto uno squallido gioco di soldi e potere, ma la mia avversione alla politica è andata aumentando sempre più, portandomi a voltare lo sguardo disgustata, scoraggiandomi dall’approfondire l’argomento.
Fino ad ora. Questo è il primo vero libro di politica che ho letto.
Ancora più strano è che mi son ritrovata tra le mani questo libro che inneggia alla separazione d’Italia, progetto al quale io  son fortemente contraria. Ma niente è come sembra e in realtà questo libro che sembra voler condurre ad una separazione è un “documentario” scritto in modo dettagliato di tutto ciò che in realtà già segna una separazione ufficiosa e se non separazione, senz’altro una forte discriminazione voluta da chi ci governa.
I dati riportati nel libro sono oltre che interessanti, tutti verificabili. Mi ha inoltre stupito la forte preparazione di Marco Esposito, perché, sempre nell’attuale scenario politico, la preparazione scarseggia fortemente, come hanno dimostrato varie inchieste televisive.
Anche se quasi tutto il libro sembra parlare solo di separazione, verso la fine si capisce che ciò che veramente si vuole è rimettere a posto le cose in questa Italia fortemente allo sbando.
Solo un sogno? Forse no.

Buona lettura.
By Lisa


18 novembre, 2013

UN PICCOLO SOGNO di Susan E. Phillips

 





editore: Leggereditore 
pagine: 464 
prezzo: 12€




Descrizione:
Rachel Stone è appena arrivata a Salvation, una città che non ama e da cui è ricambiata con altrettanta cordiale ostilità. Ha la macchina in panne, il portafoglio vuoto e suo figlio di cinque anni che dorme sul sedile tra gli scatoloni del trasloco. Ma Rachel è una giovane vedova molto determinata, pronta a fare qualsiasi cosa pur di lasciarsi alle spalle un passato scandaloso. Qualsiasi cosa, tranne innamorarsi di nuovo. Eppure quando la sua vitalità invade i confini dello schivo Gabe Bonner, un uomo ostaggio dei suoi ricordi, la passione tra i due si accende contro ogni previsione, attirando le critiche dei soliti benpensanti. Benvenuti a Salvation, in Carolina del Nord, dove un uomo che ha smarrito la propria tenerezza incontra una donna con niente da perdere. Un luogo in cui i sogni potrebbero anche avverarsi. 
Piccolo parere:
In attesa del quinto, ecco il quarto libro della serie "Chicago Stars" anche se, la famosa squadra di football e i suoi giocatori, in questo libro non ci sono.
Tornano i fratelli Bonner, conosciuti nel terzo libro della serie e arriva Rachel, una donna davvero pronta a tutto per riprendersi quello che le è stato sottratto e ricominciare una nuova vita.
Un'altra bella storia, ricca di sentimento, ironia e passione. 
Un dolce finale da vero romanzo rosa.


15 novembre, 2013

UN PIZZICO DI...

...lievito.
Io amo cucinare e ultimamente mi sto cimentando con i lievitati. Pizza, pane e brioche. Il cubetto di lievito di birra in frigorifero non manca mai, finché, non ho scoperto (un pò in ritardo) la pasta madre.

"Il lievito madre è un impasto fermentato in cui si sviluppano batteri e fermenti lattici che, producendo anidride carbonica, favoriscono la lievitazione naturale.
E’ una preparazione antica di cui si ha traccia già in antiche civiltà, dove si usava un impasto acido spontaneo per rendere il pane più fragrante (dal sito: GialloZafferano)"
Non pensavo di riuscirci. Sia il mio tempo libero, che la mia pazienza sono sempre molto limitati ma, un rinfresco dopo l'altro, sono riuscita a far nascere il mio Pierino, il mio primo lievito naturale. 
Ora speriamo di non ucciderlo...
Oltre al pane più fragrante, ho letto molte ricette e consigli e visto foto di fantastici dolci e gustosissime pizze. Sembra davvero che la pasta madre faccia miracoli. Che dia quel tocco e sapore in più che il normale lievito di birra non da. Ed è perfetta anche per chi è intollerante o allergico al classico lievito e non può mangiare neanche del semplice pane.
Il mio Pierino è troppo giovane e non è ancora pronto per essere usato. Voi, usate la pasta madre? Vi piace avere "le mani in pasta" e sbizzarrirvi in cucina?

Stefy




11 novembre, 2013

LE ISSIME - LA STORIA DI IRENE - di Alessandra Varone






Siete sull'orlo di una crisi di nervi? Non vi resta che aggrapparvi alle Issime! 
Preziosissime amiche sempre pronte ad intervenire quando la situazione volta al peggio. E Irene bene non sta: scappata a Parigi per riflettere sulle imminenti nozze, si imbatte nel celebre e affascinante scrittore Tyler Brown. 
Nascerà una grande storia d'amore o sarà l'ennesima delusione?...

Questo spensierato e frizzante romanzo, si legge al volo e con piacere.
Vi  potrete riconoscere facilmente nelle vicende della protagonista e nei suoi desideri. 
Tutte ci siamo passate, tutte abbiamo avuto dei sogni, a volte disattesi, a volte realizzati.
O ancora, potrete ritrovarvi nelle Issime, amiche forse un pò ideali, sempre presenti nel momento del bisogno.
Ma chi è Irene? L'alter ego dell'autrice o un personaggio di  fantasia, chissà.
Non ci resta che leggere la sua storia per scoprire il finale... e magari aspettare un seguito...
Buona lettura!

Laura   (Fenix)

09 novembre, 2013

NOVEMILA GIORNI E UNA SOLA NOTTE - JESSICA BROCKMOLE


Il romanzo si svolge in parallelo nel tempo ed in forma epistolare. In primis abbiamo le lettere scambiate tra il 1912 e il 1915 tra Elspeth, una giovane poetessa scozzese dell'isola di Skye, e David, uno studente americano dell'Illinois suo fan. Vi sono poi le lettere del 1940 che vedono protagonista principale Margaret, una giovane edimburghese che comunica principalmente col suo amico di penna-innamorato Paul e sua madre.

Le lettere tra Elspeth e David diventano amichevoli e poi sempre più intime col tempo, quando lui ammetterà di amarla ormai, lei non potrà che confermare la stessa cosa, sebbene non si siano mai incontrati.

Elspeth ha più di un segreto e, col tempo, sarà costretta a rivelarli a chi tiene.

Margaret non sa chi sia suo padre ne conosce tutta la famiglia di sua madre, ha provato a chiederle più volte spiegazioni ma la madre è sempre rimasta sulle sue. Lo scoppio della seconda guerra mondiale ha catapultato nuovamente nell'ansia la madre di Margaret e, a seguito di una bomba vicinissima a casa, vengono fuori delle misteriose lettere. Margaret riesce ad impossessarsi di una lettera ma è indirizzata ad una certa Sue dell'isola di Skye ed il mittente è un'americano, chi mai potranno essere e perchè sua madre custodiva tanto gelosamente quelle lettere?

Che rapporto c'è tra gli scambi epistolari nel periodo della prima guerra mondiale e quelli della seconda?

Il ritorno della guerra spingerà Elspeth a rituffarsi nel passato e cercare il suo amato in ogni modo mentre, allo stesso tempo, Margaret inizia ad investigare per scoprire finalmente qualcosa di suo padre e comprendere meglio sua madre.

Una storia allo stesso tempo drammatica e romantica, mi ha tenuta incollata per ore finchè non mi son imposta di andare a dormire. La brevità delle lettere da un ritmo veloce all'intera lettura e spinge il lettore a scoprire cosa contiene la missiva successiva, sia nel passato che nel presente.

Oggigiorno ci stupiamo ancora degli amori nati in chat o sui social che godono di numerosi mezzi per nascere e svilupparsi anche a distanza quando, un secolo fa, ci si innamorava anche a lunghissime distanze semplicemente con carta e penna, dai racconti di parenti so che molti si sposavano addirittura per procura senza essersi mai incontrati.

Alcuni interrogativi, alla fine, sorgono spontanei. A cosa siamo disposti a rinunciare in nome dell'amore? Fino a che punto saremmo disposti ad arrivare per vivere a pieno questo sentimento? Si dice che l'AMORE sia il motore dell'universo, beh, a vari livelli io ci credo, e voi?

Si può immaginare parte della storia ma, davvero, alcuni colpi di scena sono stati davvero imprevedibili! Lascio a voi scoprirli!


06 novembre, 2013

GIRALIBRO: la vincitrice è...


Anche questo Giralibro è giunto al termine ed eccoci pronte a svelare il nome della fortunata vincitrice.
Ricordo che siamo sempre noi cinque a votare, Lisa, Stefylu, Fenix, Stefania ed io, Stefy.
A maggioranza, ha vinto il "profumo" di
Flavia!
Complimenti!
Contattaci qui:

Grazie a tutte per aver partecipato.
Alla prossima! 

01 novembre, 2013

Fare i conti con la realtà dell'abbondanza... o con lo stare diventando formiche di perenni estati?


Un'amica settimane fa mi parlava di quanto le fosse stato difficile trovare una casa in affitto.
Lei che ha vissuto da bambina, per dei mesi, in una baracca di laminato, poi nella casa misera dei nonni dove si dormiva in 6 su due letti.
Lei persa nei raccolti di tabacco di una zia e a raccogliere fragole sui confini di quel terreno, a racimolare noci nei meandri di una distilleria, ciliegie sugli alberi e castagne sul terreno dei boschi.

Lei abituata a correre dietro ai conigli liberi in un terreno abbandonato.
Lei che dopo anni in affitto a convivere con un formicaio e le tarme, aveva comprato casa, purtroppo senza saperlo, in testa a un drago, una che se apriva bocca era solo per radere tutto a un mucchio di cenere.
Lei, proprio lei, adesso si era dovuta rendere conto dei danni che aveva lasciato fare a certe persone, ma anche al consumismo, all'abbondanza, al desiderio del bello e completo comprando quella casa... per di più acquistata con l'idea che sarebbe stata "quasi per sempre".


Trovare casa in affitto significava un po' tornare dieci passi indietro e avrebbe voluto trascinare i suoi cari a desiderare di nuovo quello stile estremamente mesto, com'era stato fino a prima di comprare casa.
Mi diceva che rincasava, dopo pomeriggi passati a vedere due case per volta, con la sola voglia di mettersi sotto le coperte senza neanche cenare.
Non sapeva adesso cosa la scoraggiasse di più: l'essersi resa conto di non essere affatto più minimalista e capace di spirito nomade o il rendersi conto della reale troppa abbondanza dei nostri tempi nel primo mondo? Il dover comprendere di non riuscire a contentarsi lei o l'effettiva poca offerta del mercato per le varie esigenze di quattro  teste, ossia la sua e quella dei suoi cari ?

Era snervante il dover rivivere in radice cubica lo stress di anni prima a cercare casa da acquistare, quando in un anno e mezzo avevano visitato 50 case. Stavolta la ricerca non l'avrebbe portata nemmeno alla soddisfazione di stare a farlo per costruirsi qualcosa di proprio, visto che di lì a massimo due anni avrebbe dovuto ripetere tutto. Ritrasferirsi, ricominciare la ricerca di una nuova casa.
Si sentiva come chi va via dall'Italia con la paura di non poter raggiungere mai più la soddisfazione del ritorno.

Poi ecco... inaspettatamente dopo una dozzina di giorni in ricerca, la visita a qualcosa che poteva andare. E suo marito le aveva dato per una volta la sensazione di essere stato figlio dell'istinto. Se non fosse stato per la sua velocità ora starebbero ancora a cercare.

E il bello è venuto lì... al trasloco fai-da-te. E ne avevano già fatto uno anni prima e stavolta si trattava solo di portare il necessario a soggiornare uno, maximo due anni.
E' a questo punto che la mia amica ha capito quanto "il necessario" fosse stato talmente perso di vista. Dopo dieci giorni ancora non si raccapezzavano benissimo, ancora  tornavano alla propria dimora a prendere questo e quello. In quel posto di quasi 90 metri quadrati c'era troppo...
Troppo, senza poterselo permettere avevano accumulato troppo.
Si parla di crisi, di stringere la cinghia, di fare risparmio nei modi più disparati, ma non ci si rende conto che, alla fine in tanti, si è  comunque fortunati ad avere scelta su come risparmiare o cosa eliminare.
Del tipo non c'ho soldi per la pizza ogni sabato ma compro un pacchetto di  sigarette al giorno.

Avevano dato per scontato che quella sarebbe stata la loro dimora per i prossimi vent'anni almeno e invece non ne erano passati neanche dieci che già si erano visti costretti ad andarsene. E per di più ritornando all'affitto e cercando di far entrare il necessario in un posto di 20 metri quadrati in meno e con  la "mobilia della nonna".

Le era diventato palese come anche l'industria ingrandendo cassetti e stipiti delle odierne  cucine, inducesse al consumo oltremisura. C'avete mai fatto caso?



Provandovi a pensare in un abbastanza improvviso trasloco in uno spazio molto più piccolo di casa vostra, come ve la cavereste?
La mia amica alla fine ha pensato: "Meno male che anni fa non abbiamo scelto casa con soffitta/cantina e garage!"
 

Forse stiamo diventando formiche con perenni estati in prospettiva... in continuo riempimento di un formicaio per l'inverno e senza memoria che con la prossima pioggia all'80% si allagherà tutto. E ogni cosa potrebbe essere da ricominciare!


Buona giornata di Ognissanti 

 da La luna di Stefylu

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