28 dicembre, 2016

MISS PEREGRINE - LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI

 
 
 
 
 
Trama:
 
Tratto dal bestseller di Ransom Riggs, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (al cinema dal 15 dicembre) parla dell’avventura di Jake (Asa Butterfield), un adolescente che pensa di essere insignificante, uno “che non lascia traccia”. Alla morte improvvisa e misteriosa del nonno (Terence Stamp), e sotto suggerimento di una psicologa, visita insieme a suo padre l’isola britannica in cui abitavano i bambini speciali, da sempre nelle storie di suo nonno. Senza rendersene conto si ritrova in un altro tempo, ovvero nel 1943, durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Lì conoscerà i ragazzi speciali di Miss Peregrine (Eva Green), che vivono isolati per difendersi dalla cattiveria del mondo e dei “Vacui”.
 
Storia fantastica che tra effetti speciali notevoli, affronta argomenti importanti quali la diversità e la paura.
 
Sensi di inadeguatezza, sentirsi insignificanti e mostri che prendono vita dentro e fuori di noi, sono problemi ormai comuni nella società attuale e vengono evidenziati in questo film in modo efficace.
E se si affronta la paura, il mostro più forte,  non può non vincere il coraggio, come in ogni favola che si rispetti. E perché no? Anche nella realtà di tutti i giorni.
Perché il messaggio più importante di tutto il film è forse proprio che è il coraggio a renderci davvero speciali.
 
Un bel film da vedere, tuttavia la mia sensazione è che non sia particolarmente adatto ad un pubblico molto giovane, perché la trama è abbastanza complessa, a tratti un po' lenta, anche se molto bella e ben rappresentata.
 
 
Buona visione
 
 by Lisa
 

05 dicembre, 2016

LABIRINTO D'OSSA di James Rollins

 
 
 
 
Trama:
Roma, 1669.
Un soldato s'inchina al ospetto di padre Athanasius Kircher, uno dei più autorevoli sapienti del mondo. Gli consegna una mappa, una scheggia d'osso e un messaggio. Poi si suicida. Perché nessuno possa estorcergli con l'inganno o la tortura il suo terribile segreto.
 Croazia, oggi.
Quando la paleoantropologa Lena Crandall s'inoltra in un complesso di grotte appena riportate alla luce da un terremoto, capisce di essere di fronte a una scoperta eccezionale: alcune elaboratissime pitture rupestri che raffigurano uomini e animali minacciati da enormi sagome inquietanti. Chi - o cosa - sono quelle figure? Prima di riuscire a porsi altre domande, però, un nuovo sisma fa tremare la terra, imprigionando lei e il suo gruppo nell'oscurità.
 Parigi, oggi.
 A Gray Pierce non capita spesso di potersi prendere una vacanza. E infatti viene subito richiamato in servizio dalla Sigma Force per soccorrere il team della dottoressa Crandall. Ma quella missione di salvataggio si trasformerà ben presto in una sfida mortale contro un nemico sfuggente e antichissimo, che rischia di essere oltre le sue possibilità. Perché se Gray non riuscirà a fermare quella forza distruttrice, la vita sulla Terra potrebbe cambiare per sempre. O finire nel silenzio...    
 
Su James Rollins e sui suoi libri ho scritto tanto. Cosa aggiungere di più?
In questa nuova avventura della Sigma, come sempre crea un cocktail di materie, dalla storia alla scienza passando inevitabilmente dalla fantascienza e dalla religione, impossibile da non leggere tutto d'un fiato.
I protagonisti dei suoi libri, in particolare quelli della serie della Sigma, diventano sempre più quasi una parte essenziale per spiegare in modo semplice studi e teorie che, se da un lato possono lasciare senza parole, dall'altro porta ogni lettore a valutare una ricerca della verità che sembra essere da sempre davanti ai nostri occhi distratti.
Quindi, se volete sapere di più di misteri storici, dell'origine ed evoluzione della vita, della Luna, di Atlantide e dei numeri primi, non perdetevi questo romanzo che promette non solo di stupire, ma anche di non annoiare mai il lettore.
E come sempre, alla fine, Rollins spiega con cura dove finisce la realtà e dove inizia l'immaginazione.
 
Buona lettura
 
by Lisa
 
 


01 dicembre, 2016

GENERAZIONI DI ISOLATI


 

Li vedi avanzare senza esitazione, come pronti a sfondare un muro. Poco importa se il muro sei tu che arrivi in direzione contraria. Loro non ti guardano. Non possono più farlo.

Li vedi seduti ed in piedi nei mezzi pubblici. Anche quando sono affollati, loro stanno rintanati nel loro piccolo spazio, senza lamentarsi, scomporsi. Il loro gesto è continuo. Non importa dove e quando. L’importante è ripeterlo. Non possono smettere di farlo. Non ci riescono.

Li vedi fermi in attesa, con il senso del tempo che sfugge loro via. Non guardano più l’orologio sul polso per sapere che ora è. Guardano via internet un’ora che non ha più lo stesso senso dello scandire il tempo. Forse non sanno neanche più cosa sia un time out.

Li vedi muovere le dita in un movimento continuo. Forse giocano, forse navigano in rete, forse sono su qualche network. Ogni loro azione viene compiuta con le dita. Anche un dialogo perde l’uso della parola e predilige la scrittura digitale. Si stanno lasciando portar via la voglia di parlare. Non sanno opporsi. Tra un po’ non sapranno neanche più cosa significhi realmente “opporre resistenza” e dire un “no!”.

Li vedi sedersi a tavola con il loro piccolo mondo frutto del progresso. A stento si accorgono di cosa mangiano. La loro attenzione è completamente catturata altrove, in un mondo in cui tutto è facile, basta scaricare un’app. Forse anche per riattivare il senso del gusto necessitano di un’applicazione… ehm… chiedo venia, di un’app.

Li vedi sempre più assenti. Per trovarli devi cercarli in un mondo virtuale, dove il senso del reale diventa sempre meno rilevante. Anche la loro personalità diventa virtuale. Un giorno li si potranno spegnere ed accendere come un tablet. A comando. E chi premerà quel tasto sarà fiero del lavoro compiuto, perché saprà di esser riuscito a creare una generazione di automi incapaci di relazionarsi, opporsi, protestare, scegliere, cercare, scoprire e, soprattutto, essere veramente se stessi.

Una generazione di isolati, resi inabili a vivere la vita, quella reale, dove quando cammini guardi dove metti i piedi, le vetrine, i volti delle persone, ascolti le parole, i toni, decidi da solo ciò che ti piace o meno e se dire sì o no.

Una vita dove la lamentela per qualcosa che non va si trasforma in protesta e poi in conquista.

Una vita dove osservi le lancette dell’orologio che scandiscono un ritmo, il ritmo del proprio tempo.

Una vita dove chi vuole detenere il controllo trova fiera resistenza e fa abbassare la testa a chi vuole dirci come vivere.

Una vita che ha gusto e ne riesci a sentire gli infiniti sapori, dal dolce all’amaro.

Una vita in cui scopri ciò che si sta perdendo: la meraviglia di staccarsi da una “macchina” per avere a che fare con persone vere, reali, che si possono toccare e guardare negli occhi.

Forse un giorno qualcuno di loro leggerà qualcosa di simile dal proprio dispositivo chiedendosi se esiste davvero questa vita reale. Forse quel giorno… li vedrai finalmente alzare la testa e guardare il mondo con lo stupore di un bambino.

Buone feste a tutti

By Lisa

 


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