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15 luglio, 2014

Un pizzico di... daikon e okra


Riecco me, Stefylu,  al turno per la rubrica "un pizzico di..." e stavolta ho deciso di parlarvi di un paio di cibi conosciuti di certo davvero poco in Italia, ossia l'okra e il daikon. 
Non li conoscevo nemmeno io, ma da quando, un paio di anni fa sono diventata vegetariana, ho iniziato a provare nuovi cibi.

Partiamo dal daikon (di cui avevo parlato già mesi fa nel mio blog).
Il daikon è una radice commestibile bianca conosciuta come ravanello bianco o ravanello giapponese.
Daikon significa “grossa radice” e in effetti sembra una gigante carota bianca.
Può infatti raggiungere una lunghezza di 20-35 cm e un diametro che può arrivare fino a 10 cm.
In Italia è poco conosciuto mentre più noto nel Regno Unito dove viene chiamato mooli. Il ravanello coreano è una variante del daikon giapponese, meno lungo e di colore verde chiaro. Usato in tanti paesi asiatici, in casi di carestia del riso, il daikon, insieme ad altre poche verdure, viene considerato l'alimento sicuro e alternativo.
E' un alimento a bassissimo contenuto calorico: 100 grammi di radice forniscono solamente 20 kcal. E’ ricco di minerali come calcio, potassio, ferro, magnesio e fosforo e di vitamine come quelle del gruppo B e vitamina C.
Contiene due molecole detossinanti: il sulforafano e l’I3C (indolo-3-carbinolo). Il primo agisce contro i batteri del tratto gastrico e del colon svolgendo un’azione antibiotica e anti-gonfiore; il secondo, invece, migliora il metabolismo degli estrogeni, quindi ha un importante ruolo nelle prevenzione dei tumori ormono-dipendenti.
Al daikon sono attribuiti meriti nello scioglimento dei depositi di grasso in eccesso e costituisce un valido aiuto contro i disturbi epatici. Utilizzato in fitoterapia, il daikon vanta forti proprietà diuretiche, drenanti e depurative delle vie urinarie. Usato crudo ha un’azione mucolitica ed è indicato per le malattie dell’apparato respiratorio.
Ha spiccate proprietà disintossicanti e diuretiche, facilita la digestione ed è utile per chi soffre di ritenzione idrica, cellulite e ristagni adiposi.
Il daikon grattugiato favorisce la digestione di alimenti fritti o comunque ricchi di grassi: non a caso, il consumo del daikon viene consigliato proprio a fine di un pasto iperlipidico.
È indicato in caso di inappetenza, digestione lenta, meteorismo e gonfiore intestinale.Viene, inoltre, consigliato contro nausea e vomito.
Si può consumare crudo in insalata e ha un sapore simile al ravanello, oppure cotto, aggiunto nelle minestre, nelle frittate o nei soffritti. Si consiglia mangiarlo crudo: è  più ricco di principi attivi, ma può essere marinato in aceto di mele o meglio in acidulato di humeboshi (un condimento diffusissimo in Giappone che deriva dalla pressatura e fermentazione delle cosiddette prugne umeboshi, che in realtà sono albicocche).

Potete segnarvi tante ricette col daikon leggendo qui : http://www.ricercadiricette.it/c/daikon.html

Ora parliamo dell'okra, detta anche gambo o quiabo .
E' una pianta che fa parte delle malvacee, coltivata in Asia e fornisce frutti che sono consumati in Africa e India.
Ha una radice ricca di mucillagini usata come emolliente in sostituzione dell'altea. I fusti del gombo (come di molte malvacee) sono invece macerati e lavorati per fornire una fibra tessile nota come fibra di gombo.
Cercando un clima caldo in Italia lo troviamo coltivato in Sicilia. Quindi se capitate da quelle parti non mancate di cercarlo e assaggiarlo, perchè, oltre ad essere a basso contenuto di calorie, contiene abbondanza di vitamina del gruppo A e C, tiamina, B6, acido folico, riboflavina, calcio, zinco e fibra alimentare.
Il frutto ha internamente una mucillagine che tiene controllato l'assorbimento degli zuccheri nell’ intestino tenue e ha molte qualità superiori che determinano la buona salute del tratto gastrointestinale. Il surplus della  mucillagine viene rilasciata dall'organismo negli espletamenti corporali. Combatte il colesterolo e le tossine metaboliche e della bile, facilita la propagazione di batteri buoni denominati probiotici e ha proprietà lassative, lenendo l’ intestino irritabile e le ulcere.
E' anche molto indicato in gravidanza proprio per la ricchezza di acido folico che è essenziale nella formazione del tubo neurale del feto durante il periodo di 4-12 settimane di gestazione.
L’abbondante acqua contenuta impedisce la stitichezza, gas e gonfiore all’addome.
In cucina bisogna saperlo trattare per ottenere pietanze squisite e quindi eccovi un link utilissimo con tanto di foto passo a passo: http://it.wikihow.com/Preparare-l%27Okra

Quanti di voi hanno già assaggiato piatti  base di daikon o okra?

15 giugno, 2014

UN PIZZICO DI ... RICETTE LOMBARDE



Vi propongo oggi una ricetta del territorio, la Valtellina, regione alpina dell'alta Lombardia. Piatto tipicamente montano, che potrete apprezzare sia durante le prossime vacanze in questa zona o preparare direttamente voi il prossimo autunno.
I pizzoccheri alla Valtellinese, piatto simbolo di questa valle, sono conosciuti ed apprezzati un pò ovunque e personalmente amo prepararli spesso, essendo una ricetta veloce e molto gustosa.
Il nome pizzoccheri pare derivare dalla radice piz che significa pezzetto, o ancora dalla parola pinzare, schiacciare, in riferimento alla forma appunto schiacciata della pasta.
Nonostante un tempo venissero fatti a mano, al giorno d'oggi i pizzoccheri sono venduti sotto forma di pasta secca, già pronti alla cottura e sono realizzati con un tipo di farina particolare: la farina di grano saraceno.

Ingredienti per 4 persone

300 gr di pizzoccheri
200 gr di patate
150 gr di bietola o verza o spinaci
150 gr di formaggio Casera
50 gr di parmigiano
50 gr di burro
1 spicchio d'aglio

Preparazione

Mondate le bietole e tagliatele a striscioline. 
Sbucciate le patate a tocchetti e lessate poi le verdure in acqua salata e bollente, lasciandole cuocere per circa 8-10 minuti.
A parte, in una pentola con acqua bollente, fate cuocere i pizzoccheri per 10 minuti, avendo cura di calcolare bene i tempi, affinchè scolando poi il tutto insieme, le verdure non risultino essere ancora crude o troppo cotte.
Mentre i pizzoccheri cuociono, tagliate il formaggio a cubetti.
In un pentolino sciogliete intanto il burro, con un cucchiaio d'olio e l'aglio.
Scolate poi i pizzoccheri e le verdure.
In una pirofila stendete uno strato di pasta con le verdure, la Casera,  il burro e la salvia.
Fate poi un secondo strato di pasta, formaggio e burro.
Terminate il tutto con una spolverate di parmigiano.
Infornate per circa 15 minuti e poi servite in tavola.

Buon appetito!! 

Laura





15 marzo, 2014

Un pizzico di... CHEESECAKE

Questa volta, per la nostra rubrica mensile, voglio lasciarvi una ricetta di Cheesecake messa a punto di recente, dopo averne provate diverse.

Questa, quindi, è la mia ricetta del Cheesecake ai frutti di bosco ma, visto il periodo, potete farla anche con fragole fresche :).

Ingredienti:
200g di frutti di bosco congelati
200 g di biscotti tipo Digestive
200 ml di panna da montare fresca di frigorifero
250 g di formaggio fresco spalmabile light
2 vasetti di yougurt magro bianco
1 vasetto di yogurt ai frutti di bosco
4 fogli di gelatina
250 g di zucchero
100 g di burro
3 cucchiai di latte
1 bustina di vanillina
2 cucchiaini di succo di limone

Preparazione:
In una padella antiaderente mettere i frutti di bosco con il succo di limone e 50g di zucchero. Far cuocere, mescolando, per circa 10 min, quindi spegnere la fiamma e lasciar raffreddare.

Ammollare in acqua la gelatina.

Tritare i biscotti ed amalgamarli al burro fuso, disporre quindi il composto in una tortiera apribile schiacciandolo bene e uniformemente con una forchetta formando il fondo della torta ed un bordo di circa 2 cm.
Mettere in una ciotola il formaggio fresco con i rimanenti 200g di zucchero e la vanillina, quindi amalgamare il tutto per bene. Aggiungere tutto lo yogurt al formaggio fresco ed amalgamare l'insieme.
Strizzare la gelatina e scioglierla in due cucchiai di latte caldo ma non bollente, aggiungerla al composto ed amalgamare il tutto nuovamente.
Montare la panna ed incorporarla al resto del composto delicatamente, versare quindi la crema ottenuta nella teglia e mettere in frigo.

Guarnire la cheesecake con la composta di frutti di bosco e rimettere in frigo per almeno 3 ore, servire fredda e conservare in frigo.

Fatemi sapere se la preparate e come, nel caso :).

15 gennaio, 2013

UN PIZZICO DI...

CIOCCOLATO!!!
Poteva una drogata di cioccolato come me, non lasciare un segno cioccolatoso in questa rubrica??
Certo che no!
Lo so, le feste natalizie sono appena finite, pranzi e cene ci hanno devastato, i chili di troppo ci perseguitano ma che vita è senza un dolcetto una volta tanto? 


Rotolo alla Nutella

Ingredienti (dosi per 1 rotolo):
  • 200 g di zucchero
  • 3 uova
  • 130 g di farina
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • 50 ml di latte
  • Nutella q.b. (almeno 250 g)
  • Zucchero a velo q.b.
Preparazione:
1. Mescolate le uova con lo zucchero con la frusta fino a far gonfiare per bene il volume. Unite piano piano la farina mescolata al lievito continuando a montare. Incorporate il latte continuando a montare fino ad ottenere un composto morbido.
2. Foderate di carta forno la leccarda e versatevi il composto livellandolo fino a coprire tutta la teglia. Infornate in forno preriscaldato a 220° C e cuocere per al massimo 10 minuti lasciando dorato e alquanto bianco il rotolo.
3. Sfornate e rovesciate la pasta biscotto su un altro foglio di carta forno e spalmatevi la nutella a piacere. Con molta cautela e aiutandovi con la carta forno, arrotolate la pasta biscotto e chiudetela in una pellicola. Mettete in frigorifero per almeno 1 ora per farla rassodare. Servite tagliata a fette spolverizzando con lo zucchero a velo.

fonte: Butta la pasta

Buon appettito!!!!





15 dicembre, 2012

UN PIZZICO DI...

Rieccomi qui con questa rubrica, sono un'amante della cucina, mi diletto tra dolci e salati e quindi questa volta voglio parlarvi di piatti tipici e nello specifico, visto il periodo, dei dolci natalizi della mia terra , la Puglia.

Non mi sono mai cimentata con questi dolci, se ne occupa in famiglia la mia prozia, lo faceva mia nonna, lo fanno altre zie mature ma, prima o poi mi ci metterò perchè ne vado ghiotta, almeno di quelli della mia prozia perchè, si sa, la mano e la qualità degli ingredienti possono fare la differenza tra una delizia e qualcosa di immangiabile e credetemi, non scherzo!

Negli ultimi weekend ho avuto modo di riassaporare tutte le specialità e così le ho anche fotografate e racchiuse in un piccolo collage.

La prima immagine rappresenta i panzerottini da noi chiamati in dialetto "fcazz fracd", la seconda il classico torrone, la terza le "pettole cresciute" e la quarta le "cartellate".

La pasta di panzerottini e cartellate è la stessa ed è a base di farina, olio e vino bianco; i panzerottini sono farciti con marmellata di ciliegie e cotogne, noci tritate, vincotto, scorza grattuggiata di limone, mandarino e arancia e poi messi a cuocere in forno finchè non si colorano, mentre le cartellate sono strisce di pasta pinzate con le dita e arrotolate a formare delle roselline, fritte (più morbide) o fatte al forno e poi passate nel vincotto o miele o gelatine di frutta (queste ultime due soluzioni sono più dolci).

Il torrone viene fatto con la stessa quantità di zucchero e mandorle pelate, tostate e spezzettate fino a che esse si caramellino, tagliato poi su un tagliere di legno inumidito da succo di limone.

Le pettole cresciute, invece, sono palline di pasta lievitata a base di farina, patate lesse, latte, sale e lievito di birra fatte lievitare e poi fritte in abbondante olio, di solito si servono intinte nello zucchero semolato perchè non sono dolci di base, alcuni le gustano, invece, bagnate nel vincotto.

Si tratta di ingredienti base semplici e genuini per cui ne ricchi di grassi ne troppo dolci, una vera delizia a cui ci si può abbandonare almeno qualche volta in queste festività :).

15 maggio, 2012

UN PIZZICO DI...




Prosegue la nostra rubrica mensile con un pizzico di...cucina, tenuta da me, Laura (Fenix)


LASAGNETTE PRIMAVERILI CON ASPARAGI E PROSCIUTTO COTTO


Adoro cucinare, mi rilassa e mi posso sbizzarrire. Ecco quindi che non potevo non sperimentare questa ricetta, con una classica verdura di stagione: gli asparagi. Non è una ricetta particolarmente fantasiosa, ma per un primo diverso dal solito è perfetta.

600 ml di besciamella liquida 
200 gr di prosciutto cotto
300 gr di asparagi verdi
300 gr di lasagne fresche 
50 gr di parmigiano reggiano
1/2 cucchiaino di noce moscata
formaggio a piacere 
sale q.b.

Preparazione

Pulite gli asparagi e fateli cuocere in acqua bollente salata. A cottura ultimata tagliateli a tocchetti non troppo grandi e unite la metà nella besciamella. 
Frullate il tutto. Aggiungete quindi i restanti asparagi a pezzi (tenetene da parte un cucchiaio o due come guarnizione finale) e il prosciutto cotto tagliato finemente. Mescolate bene e aggiungete eventualmente del sale. A questo punto iniziate la composizione delle vostre lasagne.
In una teglia adagiatevi una sfoglia di lasagna, versate un mestolo di salsa e completate con il formaggio. Continuate alternando salsa e sfoglie di pasta fresca fino a quando non avrete esaurito quest'ultime. Dopo aver coperto l'ultimo strato con abbondante besciamella posizionate gli asparagi a tocchetti, che avete tenuto da parte come decorazione e spolverate generosamente con parmigiano grattugiato
Coprite la vostra teglia con un foglio di alluminio e posizionate in forno già caldo a 220°C per circa 10-15 minuti. 
Trascorso questo tempo eliminate il foglio di alluminio e proseguite la cottura, abbassando a 200°C per altri 10-15 minuti o fino a quando non saranno ben colorite.

Buon appetito!






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