26 maggio, 2014

Marina di C.R. Zafon


TRAMA
Barcellona, fine anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Oscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa.
All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso.
Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima.
Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo", questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona. 


Impressione  e parere personali:
Ho letto questo libro avuto in uno swap e dopo mesi che non leggevo più.
A parte l'euforia della partecipazione allo scambio, dell'occasione di poter cedere un mio libro ormai messo lì a prendere polvere, questo libro merita tantissimo.
In genere preferisco romanzi rosa, narrativa, racconti e non avevo mai letto nulla di Zafon.
Questo è un romanzo pieno di mistero, pathos e anche dolcezza,  quella che c'è fra i due personaggi principali.
Scritto in una maniera molto descrittiva sia della città,  sia dei personaggi che delle scene, l'autore sa come spingere a procedere spediti fra le pagine, con la voglia di sapere cosa succederà immediatamente dopo, tenendo incollati alle pagine con incastri, mistero e colpi di scena.
I personaggi prevalenti sono Oscar, il ragazzo che studia in un collegio e per il suo carattere curioso, nel tempo libero, si spinge a scoprire le zone nei dintorni del collegio e Marina, una fanciulla di una villa vicino.
Fra i due nasce una bella amicizia, nonostante l'iniziale gesto inconsulto commesso da lui. Infatti intrufolandosi nella villa attratto da una bellissima musica rimane poi spaventato da una sagoma che compare improvvisamente e lo porta a fuggire, ma senza rendersi subito conto di essersi  appropriato di un orologio.
Il giorno dopo torna per restituirlo e trova un'angelica ragazza con cui inizia un' amicizia speciale, esclusiva e inevitabilmente lei poi diverrà la donna per cui Oscar serberà ben altro e più grande sentimento, l'amore.
Zafon tratta la storia in una Barcellona dall'atmosfera gotica e riporta alla mente eventi storici reali come il rogo del Gran Teatro Real, che ricoprì di cenere Barcellona e riesce a rendere plausibili anche quei tratti inverosimili di tutta la storia dove l'orrore sale in palcoscenico.
Un libro che inutile dirlo mi è piaciuto tanto, mi ha aperto l' interesse ad un genere finora poco considerato nelle mie voglie letterarie e mi  ha messo curiosità nei confronti degli altri due libri di Zafon.


S.Vitaliano alias La luna di Stefylu

15 maggio, 2014

UN PIZZICO DI... CARTOMANZIA: i Tarocchi


 
 
 
Chi di voi non ne ha mai sentito parlare? Siete mai stati tentati di consultarli per  conoscere il futuro?
 
 

Il futuro: questo tempo sconosciuto che sempre incuriosisce ed affascina. Sono forse i Tarocchi un antico metodo per “viaggiare” nel tempo? Tra miti e leggende,  per una volta parliamone sbirciando il passato e partiamo alla ricerca delle origini di questo sistema di divinazione.

Antichi, anzi antichissimi, i Tarocchi come li conosciamo oggi, con la loro simbologia composta dagli arcani maggiori e minori risalgono al Medioevo, tempo di streghe, alchimisti e proibizioni. Ufficialmente venivano usati per prevedere "magicamente" il futuro,  ma sembra che il vero scopo della loro diffusione sia  legato  ad una sorta di linguaggio in codice per comunicare all’interno di sette segrete. Grandi personaggi li avrebbero usati quindi per scopi reconditi, poco inclini a conoscere il futuro, ma intenti a costruirne un altro. E ciò  riconduce senz’altro all’unico vero potere: I tarocchi non sono magici, ma sono un “linguaggio”.

Tuttavia serve un ulteriore passo indietro nel tempo, per risalire alle origini di sicuro ancora più antiche del medioevo, ma ancora incerte.

Origini avanti Cristo se le contendono l’Egitto e la Cina. Entrambe le culture li vedono collegati a libri molto importanti per le loro tradizioni: il libro di Toth per la civiltà egizia e il libro de I-Ching per la civiltà orientale.

I-Ching è un libro che risale a più di 3000 anni fa e che racchiude tutta la saggezza orientale. I suoi 64 esagrammi da interpretare sono da tempo immemore usati per la divinazione. Una divinazione però coerente: non si può fare una domanda improbabile al libro de I-Ching. Non si può chiedere ad esempio se ci si sposerà, se non si ha una storia, un partner. La domanda coerente è “sposerò tizio?”. Questo sistema di divinazione, sicuramente saggio nel porre le domande, insieme all’invenzione cinese delle carte da gioco, indicherebbe una provenienza orientale dei Tarocchi che, tra l’altro, nacquero proprio come semplice gioco di carte.

Più affascinante è, a mio parere, l’origine legata all’Egitto.  I libri di Toth consisterebbero in 42 libri lasciati dal Dio Toth agli umani, contenenti misteri dei cieli e situazioni planetarie future. Dunque un libro di astronomia e/o astrologia di cui però ben poco ci è pervenuto, perché pare sia stato disperso o nascosto. Ma non sono forse i geroglifici un linguaggio di immagini che ricorda quello dei tarocchi? Che siano i 22 arcani maggiori dei Tarocchi ciò che è rimasto di quel libro e in realtà non nascosto, ma alla portata di tutti?

Quale che sia la verità, anche  l’Italia  vanta un merito. Il più antico mazzo di Tarocchi fino ad oggi rinvenuto è italiano: i Tarocchi Visconte Modrone.






 

Ed ora a voi i Tarocchi: mischiate le carte, spaccate il mazzo e stendete a ventaglio. E che la scelta di ogni carta sia fatta con la mano sinistra ovvero la mano del cuore, perché alla fine, il vero messaggio dei Tarocchi è proprio questo: ognuno sceglie le carte del proprio futuro, ognuno è artefice del proprio destino.

By Lisa

09 maggio, 2014

SI LASCIANO TUTTI - SIMONE LAUDIERO

Il protagonista di questo romanzo è Roberto, un giovane professionista napoletano, sottopagato e a mio parere perennemente insoddisfatto.

Roberto "sente" che sta per finire la sua storia con Sandra, dopo due anni, per capirci qualcosa l'autore torna indietro nel tempo e ci racconta sia la loro storia che tutte le altre di Roberto.

Le storie passate, che vanno dal primo bacio stampo dei 12 anni alla quasi convivenza dei 32 con Sandra si alternano al presente. Consiglieri nel tempo di Roberto sono i suoi storici amici Tommaso, Minerva e Anna, sebbene nemmeno loro abbiano esperienza di storie serie e durature.

Nel presente, la questione è conservare la casa di Sandra di cui sua nonna vuole rientrare in possesso, dietro ci sono tutta una serie di intrighi familiari e così Roberto si trasforma in segugio, lui a quel terrazzino non vuole proprio rinunciare! Ma, secondo voi, se un terrazzino è tanto decisivo per una storia, può mai essere questa ben consolidata?

Lascio a voi scoprire come va a finire, sia col terrazzino che con Sandra.

Il titolo sembra il grido disfattista di chi si guarda intorno e vede coppie che stanno insieme da anni, a volte decenni e che si lasciano da un giorno all'altro. La constatazione che giustifica chi non vuole impegnarsi, tanto "si lasciano tutti" alla fine.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, ero titubante all'inizio ma poi mi sono lasciata trascinare dal tam tam e così l'ho letto, tutto d'un fiato.

Ebbene, devo dire che la fine mi ha lasciata alquanto perplessa, credo di aver letto dei paragoni con Woody Allen e, onestamente, il romanzo un po' ricorda i film del celebre regista hollywoodiano.


05 maggio, 2014

PISSARRO da vedere, sentire, annusare...

Ho visto, con piacere, la mostra di Camille Pisarro alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
Artista che, personalmente, non conoscevo e ho apprezzato soprattutto per le opere che richiamano la natura e la vita rurale o ancora quelle più frenetiche dei boulevard parigini di inizio novecento.
La particolarità e se vogliamo la novità di questa mostra, è l'insolito percorso espositivo, accompagnato nelle sale da un Pissarro narrante, che rievoca i momenti più importanti e significativi della sua vita e le sue più profonde emozioni, per farci conoscere non solo l'artista, ma anche l'uomo.
In alcune sale, poi, le sue opere provenienti da tutto il mondo, vengono animate con proiezioni e profumi, in sintonia con l'intensità dei colori, i paesaggi e i soggetti  dei vari dipinti presentati.
Un tutt'uno, quindi, per coinvolgere tutti i nostri sensi nella comprensione dei quadri.
Da notare, poi, al posto delle classiche audioguide: "la videoguida" con una serie di testi proiettati sulle pareti che forniscono nozioni e curiosità sui dipinti, seguiti da parole chiave che danno vita ai testi, consentendo di vedere meglio e più da vicino, alcuni particolari.
Insomma una mostra veramente bella, non solo da vedere, ma anche da sentire, annusare e da vivere!!

Laura


Pissarro
L’anima dell’impressionismo
21 febbraio – 2 giugno 2014
Pavia - Scuderie del Castello Visconteo




01 maggio, 2014

Aspettando l'arcobaleno


Il tempo che c'è in questo periodo esprime un pò il mio umore, le nuvole sono quasi onnipresenti, la pioggia fa scherzi e il sole riscalda appena.
Ultimamente la pioggia mi sembra un pianto, un'assonanza col mio stato d'animo ma, poi ecco che il sole fa capolino e almeno per un po' sembra tutto più bello.
E che dire di quando spunta l'arcobaleno?  Illumina tutto, un effetto scientificamente spiegato ma che a mio parere racchiude qualcosa di magico.
Ecco, è l'arcobaleno che sto aspettando ora, una scia luminosa e multicolor in grado di spazzare via il grigiume e la tristezza.
Qualcosa di bello è in arrivo, si dice anche che "non può piovere per sempre", no? 
Bene, confido in questo, i proverbi hanno sempre ragione.
La speranza dell'arcobaleno ci aiuti ad andare avanti tutti, perchè tutti abbiamo un cruccio, dolore o insoddisfazione per qualcosa.

Oggi, ad esempio, è la festa dei lavoratori e diciamo che pochi sono quelli fortunati ad averlo un lavoro, magari uno che non ti sfrutti e ti nobiliti perchè onesto. 

Spero di non avervi rattristato perchè il messaggio di oggi è SPERANZA, nonostante tutto.


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