29 settembre, 2011

LA REGINA DELLA CASA di Sophie Kinsella









Cosa ci fa un affermato avvocato della city di Londra in una villa in campagna e al servizio di una ricca famiglia?

Samantha Sweeting, giovane e promettente avvocato di Londra, sta per diventare socio anziano dello studio legale dove lavora, ma proprio il giorno della sua nomina viene licenziata per la mancata spedizione di un'importante pratica. In preda al panico Samantha fugge, sale su un treno che la porta fuori cttà, in un piccolo paesino in campagna dove inizia a camminare senza sapere dove andare, cosa fare. La testa le fa male e si ferma davanti a una villa con l'intenzione di chiedere solo un'aspirina e per errore viene scambiata dai proprietari per la governante che attendevano da un'Agenzia. Lei che ha un quoziente intellettivo superiore alla media ma non sa cucinare e non ha la più pallida idea di come si gestisca una casa.
Convinta che la sua carriera di avvocato sia ufficialmente e drasticamente finita, accetta.
Dopo una serie di divertenti disavventure casalinghe, Samantha incontra Nathaniel, il giardiniere, che decide di aiutarla mandandola da sua madre che le insegnerà a cucinare, stirare e come pulire una casa.
Tra i due giovani nasce l'amore e proprio mentre lei si sta abituando alla sua nuova vita, dove si scopre meno tesa e finalmente felice, arriva la nipote dei padroni di casa, futura avvocato e Samantha teme che la ragazza la riconosca rivelando la sua vera identità che ha tenuto all'oscuro di tutti.
Quasi per caso, dopo alcune ricerche, Samantha scopre di essere stata truffata da un collega. Lei non ha commesso nessun errore e le viene proposto di ritornare nello studio come socio anziano. Si troverà così di fronte a un bivio. Il posto da socia che da ambiva da anni o Nathaniel? Lui che odia da sempre gli avvocati, che non vuole andare con lei a Londra.
Cosa sceglierà alla fine la nostra simpaticissima Samantha?

Una commedia romantica. Samantha, una ragazza che ha bisogno di fermarsi, di innamorarsi e di riscoprire la vita. Un romanzo ironico, divertente, al momento quello che preferisco di Sophie Kinsella.

28 settembre, 2011

IL CODICE DA VINCI - di Dan Brown



Jacques Sauniere, curatore del Louvre di Parigi, viene assassinato da un misterioso monaco albino appartenente all'ordine dell'Opus Dei.

L'uomo prima di morire, riesce però a lasciare degli indizi che solo il professor Robert Langdon, esperto di simbolismi storici, può decifrare. Peccato che il professor Langdon sia però sospettato dalla polizia francese, di essere l'assassino.

Langdon è costretto alla fuga per provare la propria innocenza, ma per riuscirci dovrà anche svelare antichi misteri storici, protetti da sette segrete e ricercati dal vero assassino.


Dan Brown da in questo romanzo il meglio di sé come scrittore e studioso storico.

Altri romanzi non riescono ad appassionare quanto questo giallo storico-religioso che riesce a portare l'attenzione su antichi e famosi dipinti mostrandoli non con le immagini, ma con la sua dettagliata descrizione letteraria.

Impossibile, durante la lettura, non cercare le immagini di questi dipinti per poterne confrontare la veridicità, esposta sotto i nostri occhi ma senza essere, il più delle volte, notata.

Affonda anche le radici per nuove (o forse antiche) teorie sulla vita e la morte di Gesù su cui altri storici hanno a lungo indagato e studiato senza ottenere lo stesso successo letterario e lo stesso riscontro di attenzione.

Consiglio questo romanzo a tutti, ma in particolare a chi è religioso, perché conoscere la verità, farsi domande non può mai essere sbagliato, nè può demolire la fede, semplicemente può offrire nuove basi su cui accrescerla.


N.B: di questo libro esistono anche edizioni successive con illustrazioni. Tali immagini distolgono l'attenzione dalle descrizioni dettagliate. Meglio l'edizione originale.



26 settembre, 2011

ZIA MAME di Patrick Dennis

Patrick è un ragazzino rimasto orfano che viene affidato alla sua unica parente, una zia di cui gli è stato sempre parlato male.
E il primo incontro non è dei migliori perché si ritrova davanti una donna giapponese, in realtà truccata e vestita da geisha, che dice di essere proprio lei, la sua "zia mame".
Inchiodato dallo shock, il piccolo Patrick non seguirà l'istinto primordiale di fuga, bensì "saluterà" la sua nuova tutrice facendosi letteralmente pipì addosso.


Zia Mame è un romanzo di vecchio stampo, pubblicato nel 1955 che in America ha avuto anche rappresentazioni teatrali di successo.
E a leggerlo sembra proprio di assistere senza nessuno sforzo di immaginazione alle scene ben descritte dall'autore in modo semplice ed efficace.
Ogni scena si scolpisce nella mente del lettore aumentando la dose di divertimento che l'autore vuole trasmettere.
Ma ancor più che essere a teatro, sembra di guardare una vecchia commedia hollywoodiana, di quelle che provocano esilaranti scoppi di risate.
Le avventure dell'eccentrica zia Mame, che si finge donna di mondo per nascondere un animo ingenuo e eternamente fanciullesco, sono raccontate dalla voce narrante del nipote che da ragazzo diventa uomo, impossibilitato a prendere le distanze da quella zia adorabile e pasticciona a cui non potrà fare a meno di volere un gran bene.
Zia Mame è un romanzo da leggere e rileggere per farsi contagiare dal buonumore. Il divertimento è assicurato.

19 settembre, 2011

Nessun luogo è lontano di Richard Bach






A completare la trilogia..quest'ultimo libro che è come una poesia... dello scrittore statunitense
Si parla ancora una volta di libertà e di un nuovo viaggio.
Infinito.
Difficile.
Senza destinazione perchè è un'avventura che va oltre il tempo e lo spazio..forse proprio "quel viaggio"..chissà...a voi la vostra personale interpretazione :-)    Laura  (Fenix)

Illusioni di Richard Bach









Questo, è un libro in parte autobiografico e in parte romanzato.
Fa parte di quei libri sempre attuali che offrono, ogni volta che li si rilegge, nuove prospettive e interpretazioni.
Un piccolo libro che si legge in poco tempo..ma che appunto, va riletto più volte... e parla dell'incontro tra due aviatori, Richard e Shimoda, che si definisce un nuovo Messia...
Nelle riflessioni dell'autore c’è il racconto di un percorso di crescita, psicologico o iniziatico, a seconda del proprio punto di vista interpretativo e del proprio "credo".
Si narra di esperienze vissute e di verità scoperte.
Ci sono anche, metaforizzati, tutti i principi a cui si ispirano o che riprendono, le discipline di pensiero religiose, psicologiche e della filosofia, che è la madre di tutte.
Lo stile di Bach è fluido, semplice,parla di Io, mentre, in realtà, parla all’Inconscio aprendo nuove prospettive, insegnandoci a “scoprire ciò che sappiamo già“.
Perché leggerlo?
Perché forse non per una coincidenza è giunto il momento di farlo e magari per quella splendida piuma raffigurata in copertina ;-)     Laura  (Fenix)

Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach








Il gabbiano Jonathan è un breve romanzo in cui il protagonista è un volatile che si sente diverso dagli altri e come scopo nella vita non ha solo quello di procacciarsi il cibo, come tutti i suoi compagni, ma desidera imparare l’arte del volo per scoprire tutti i segreti e raggiungere la perfezione.
  • Questa sua passione però è incompresa sia dalla famiglia, che cerca di spiegargli l’importanza di mangiare, per non ridursi penne ed ossa come sta succedendo a Jonathan, sia dagli amici, che con il tempo cominciano ad escluderlo dallo stormo.
    Il gabbiano per quanto si sforzi di sembrare simile agli altri e provare a dedicarsi solo alla ricerca del cibo, non riesce ad accontentarsi e continua a desiderare la perfezione del volo, riuscendo sempre di più a fare acrobazie fuori dal comune. Questo suo amore per il volo però lo porta all’esilio, il Consiglio degli Anziani, infatti, lo bolla come reietto e il gabbiano viene allontanato dallo stormo.
    Fuori dal gruppo, Jonathan non può fare altro che continuare nella sua impresa e trascorre tutto il tempo che ha ad esercitarsi, ed è proprio durante una delle sue esercitazioni che incontra due gabbiani dalle piume splendenti che volteggiano nell’aria e lo convincono ad andare con loro nel Paradiso dei Gabbiani, dove c’è molto da imparare sul volo per raggiungere la perfezione. Lì incontra Sullivan, che oltre a diventare suo amico è il suo mentore, e lo aiuta a carpire i segreti del volo e della vita.
    Jonathan impara velocemente, ma sente sempre il suo corpo come un limite per raggiungere il suo scopo, ed è per questo che chiede al gabbiano più anziano, Chang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, per riuscire a oltrepassare la soglia del “qui ed ora”.
    Quando decide di tornare finalmente a casa, tutti apprezzano le doti, considerate ormai divine di Jonathan, ne restano affascinati, e lui capisce quale sia la sua vera strada, quella da seguire.
    Lo scrittore Richard Bach in questo piccolo romanzo riesce a spiegare quanto sia importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono capite o condivise e ci mostra il sentimento di libertà che è insito in ognuno di noi, uomo o animale, sentimento che non deve essere trascurato, ma che anzi va curato per farci sentire appagati.
    Come non riconoscersi in Jonathan? :-)    Laura   (Fenix)

12 settembre, 2011

Gente di dublino.

GENTE di DUBLINO di James Joyce
In questo libro l'autore trasmette la decadenza dell'ambiente dove viveva attraverso dei racconti, ma non sono racconti dove ci siano chissà quali avvenimenti e contano molto più i personaggi  e i particolari, che la loro storia.
Ci sono quelli come "Arabiae Eveline" pieni di tristezza, sogno e delusione,  quelli come "Dopo la corsa" dove si percepisce vitalità gioia e allegria, "Rivalsa" che è intriso di crudezza.
I racconti più belli, secondo me, in questo libro sono "Pensione di famiglia" dove c'è anche del realismo oltre che allegria, e "Un caso pietoso" con delle righe malinconiche ma che fanno riflettere e emozionare. 
Ne "Il giorno dell'edera nella sede del comitato elettorale" si assapora qualcosa della storia irlandese ma credo che bisognerebbe saperne un minimo prima di leggere il libro per poter comprendere appieno questo racconto. Nell'ultimo racconto c'è invece il piacere ddel ritrovare vecchie amicizie ma anche il ricordare con esse luoghi e persone un po' dimenticate e il rimpianto del passato.

Devo dire che è un libro che ho letto un po' forzatamente ma perchè amo le storie ampie, continue e più coinvolgenti  ai racconti. Sicuramente un libro da riprendere in mano a distanza di tempo per provarsi se lo si rilegge con le stesse sensazioni. Cosa questa che sappiamo non succede spesso, quindi mi auguro che quando lo rileggerò fra qualche anno, mi dicano di più anche i punti in cui ho provato solo noia e antipatia per i personaggi.
Buona lettura da Stefylù.

08 settembre, 2011

UNA NOTTE AL CALL CENTER di Chetan Bhagat





 
 "A parte il fatto che mi pareva strano che Dio usasse il cellulare, non avevo mai pensato che la mia vita fosse così importante da indurlo a telefonarmi"


In una notte qualunque, sei impiegati in un call center rispondono alle chiamate dei clienti americani. Gli affari della compagnia vanno male e la minaccia del licenziamento incombe su tutti loro.
Shyam, il protagonista, vede il suo sogno della promozione sfumare e per di più la sua ex fidanzata Priyanka, che lui ama ancora, sta per sposarsi.
Esha vuole fare la modella ma incontrerà solo persone false e illusioni. Radhika scopre che il marito la tradisce mentre lei si ammazza di lavoro. Vroom vuole cambiare il mondo e il Veterano rischia di perdere per sempre tutto quello a cui tiene di più. Ma non finirà così.
All'improvviso, in una notte come questa, mentre sei in bilico tra la vita e la morte, capisci che sono altre le cose che contano. In una notte normale come questa puoi decidere come reagire e che nulla è impossibile.

Una notte lunga 300 pagine, alla scoperta di un mondo, l'India. Una notte che racconta con ironia e leggerezza, la storia della riscossa di un giovane e dei suoi colleghi.

Buonasera!!!!

Rieccoci di ritorno. L'estate sta per finire e le dolci ferie sono già un lontano ricordo. Quest'anno, sono pure uscita dall'Italia per la prima volta. Ebbene sì, alla tenera età di 33 anni, non avevo mai superato i confini di Stato. E così, dopo una bellissima Pasqua berlinese, un weekend estivo ai romantici castelli della Baviera, ho concluso in bellezza e trascorso una piacevole vacanza sulle coste della Croazia.
Però ora bando alle ciance, ormai questi viaggi sono solo ricordi, la vita con la sua quotidinità ha ripreso a pieno ritmo, facendomi già sognare le prossime ferie.
Non ho letto molto e nulla di nuovo in questi mesi di ozio e viaggi, però ho riletto volentieri alcuni libri da troppo tempo fermi nella libreria.
Quindi cominciamo...
Buona serata e buona lettura
Stefy
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