27 febbraio, 2017

BEATA IGNORANZA


Ernesto e Filippo sono due ex amici che si ritrovano dopo anni ad insegnare nello stesso liceo.

I due sono agli antipodi, il primo insegna letteratura italiana, declama versi in classe e la tecnologia non sa cosa sia ma è costretto ad adeguarsi vista l'introduzione del registro elettronico.

Il secondo, invece, è avvezzo alla tecnologia, ha i suoi followers, insegna matematica e fa svolgere le equazioni tramite app.

L'antica rivalità in amore e la contrapposizione sul piano ideologico-tecnologico farà sfociare una delle liti in un video diventato poi virale sul web. Nina, figlia della donna amata in passato da entrambi, deciderà di metterli alla prova girando un documentario in cui Ernesto diventerà social mentre Filippo dovrà disintossicarsi dalla rete.

Un film piacevole come lo sono in genere quelli di Massimiliano Bruno che anche qui fa una piccola parte come attore.

Giallini e Gassman li apprezzo da tempo, sia nei film che nelle fiction, per cui già la loro presenza è stato un deterrente per me, i trailer poi penso siano risultati stuzzicanti per molti.

Si sorride, si ride proprio in certi momenti ma si riflette anche sulla società odierna in cui si è iperconnessi e spesso si è fuori dal mondo se, almeno in parte, non si entra nella rete. Ed infine, l'appello accorato di Nina, tutta questa comunicazione a cosa serve se poi non comunichiamo davvero? Questo è uno spunto di riflessione azzeccatissimo, avere migliaia o più amici sui social ci rende davvero far parte di un gruppo? Esternare sui propri profili, significa saper comunicare?

Personalmente credo ci sia un abuso di tutto ormai, come recita la psicologa, il problema non sono i social ma l'uso che se ne fa, ho sempre pensato questo e di conseguenza utilizzo i social ma senza abusarne, non confondendo la vita vera con quella di facciata fatta di foto a volte ritoccate, condivisioni casuali ed emoticons che non esprimono davvero le emozioni.

Altro spunto di riflessione, poi, è dato dal fatto che spesso la storia si ripete ma, a distanza di tempo, magari noi non siamo più gli stessi per cui possiamo e dobbiamo affrontare le cose in maniera diversa.

13 febbraio, 2017

SMETTO QUANDO VOGLIO - MASTERCLASS


Avevamo lasciato il capo della banda dei ricercatori a costituirsi per patteggiare ma, tutti si sono trovati nei guai con la giustizia.
I buoni travestiti da cattivi, possono tornare ad essere i buoni?

La banda viene assoldata ufficiosamente dall’antidroga per contrastare il mercato delle smart drugs, le nuove droghe non ancora catalogate, in cambio della promessa di ripulirsi la fedina penale.
In questa nuova missione, alla banda si aggiungeranno 3 nuovi elementi: un anatomista, un ingegnere meccatronico ed un avvocato esperto in diritto canonico. Incuriositi?
Con mezzi futuristici, la banda troverà spacciatori e pillole ma una droga sofisticatissima metterà in crisi i cervelloni.

I sequel sono spesso molto criticati, anche di questo film ho letto molte critiche tanto che nonostante il primo mi fosse piaciuto, ero in dubbio sull’andare a vederlo o meno. Beh, ovviamente l’ho visto alla fine.

Certo, il finale è amaro ma è stato scelto volutamente in previsione del terzo capitolo di quella che è diventata una trilogia. Ho sentito, infatti, che secondo e terzo episodio sono stati girati insieme e l’ultimo capitolo dovrebbe arrivare nelle sale per fine anno.

Bisogna quindi pensare che il film non è autoconclusivo, lo stesso inizio è avanti nel tempo rispetto alla fine e quindi, tutto il film è parte di un lungo flashback.
Certo, può sembrare snervante tutto ciò, motivo per cui ultimamente mi rifiuto di leggere le saghe dichiarate, ma in questo caso bisogna pazientare e vedere come si metteranno alla fine le cose per la banda dei ricercatori.

Tutto sommato, divertente anche se un po’ lento a volte.

08 febbraio, 2017

LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE


Siamo durante la seconda guerra mondiale, l'attacco a Pearl Harbor ha spinto numerosi giovani americani ad arruolarsi per servire la patria. 
Il tranquillo Desmond Doss ha aspirazioni da medico e vorrebbe servire il proprio Paese portando conforto ai feriti, si arruola solo con questo obiettivo, infatti.
Desmond è un obiettore di coscienza, rifiuta la violenza e crede profondamente nella propria religione, uccidere è sbagliato e così non vuole nemmeno entrare in contatto con le armi. Ciò porta inevitabilmente a scontri durante il proprio addestramento, le sue convinzioni sono così profonde che non ci sta a farsi riformare e rischia tutto in nome delle proprie idee.

Superato questo scoglio, a suo rischio e pericolo, Desmond viene spedito in Giappone con gli altri, lì la situazione appare da subito drammatica ed al primo assalto le perdite umane sono immani, il suo comandante decide per la ritirata ma Desmond non si arrende e, da solo, continuando a rischiare la propria vita, riesce a mettere in salvo numerosi feriti.

Questa vicenda ha dell'incredibile, eppure si basa su una storia vera, davvero impressionante!

Alla fine, le apparenze finiscono sempre con l'ingannare e così un ragazzo mingherlino additato come codardo, si rivela essere un grande eroe. Desmond Doss, infatti, è stato il primo obiettore di coscienza insignito di una medaglia al valore.

Una storia dura ma anche dolce che mette in evidenza l'orrore della guerra, quella che è stata e purtroppo ancora è. Se tutti la pensassero come Desmond, sicuramente vivremmo in un mondo migliore!

Il film è candidato a vari premi e spero ne vinca diversi perché, secondo me, merita. Bravo il protagonista, Andrew Garfield, credibilissimo nel suo ruolo.

01 febbraio, 2017

L'AMORE E'...


Se si decide di scrivere un editoriale nel mese in cui si festeggia l’amore, non si può farlo che in un modo: raccontando una storia d’amore.

Attenzione: questa non è la solita storia d’amore fatta di scambi di frasi romantiche, cuoricini e cioccolatini, tanto d’obbligo il giorno di San Valentino. 

Questa è una storia fatta di pensieri che diventano gesti di amore. Gesti concreti. Azioni, fatti.  Non semplici parole.

Perché l’amore non si dice. L’amore si fa.

Tutto nasce da un appello sul profilo  Facebook di Giuseppe Piras:  

Voglio organizzare una spedizione con tutte le persone, miei amici su FB per andare dai terremotati che stanno vivendo in cattive condizioni, contattatemi e organizziamoci per andare una carovana di noi in Abruzzo e doniamo loro l'impossibile, hanno bisogno di Noi, tanto lo stato non gli è vicino come dovrebbe, chi vuole venire mi contatti in pvt. Grazie.

E’ il 20 gennaio. In soli 6 giorni dall’appello, le parole, i pensieri, le intenzioni d’amore si trasformano in fatti e pubblica un ringraziamento per tutte le risposte ricevute. Perché se l’amore chiama, l’amore risponde e l’intenzione si trasforma in una “Missione compiuta” grazie alla collaborazione di tantissimi cuori. Quelli veri, non quelli morbidi che si usano come cuscino.
 

Il 26 gennaio a Penne, in Abbruzzo, arriva un’autentica consegna d’amore :  da chi ha collaborato fisicamente, a chi ha messo a disposizione ciò che ha o anche la stessa merce con cui lavora quotidianamente, il risultato è stato sicuramente qualcosa che va oltre il semplice aiuto.
 

Un furgone per il trasporto messo a disposizione gratuitamente da chi li noleggia, soldi per comprare buoni benzina per i generatori, tutto l’occorrente per combattere il freddo, 5000 thermo therapy, cerotti che trasmettono calore, shampoo, phon e detergenti necessari per l’igiene, generi alimentari. Sono solo alcuni esempi di ciò che è stato portato direttamente sul luogo, a disposizione dei terremotati e senza perdere tempo.
 

Perché la burocrazia di tempo ne fa perdere tanto, troppo per chi è rimasto senza niente.
 

Sì, lo so, forse in molti avrebbero preferito la classica storia romantica da leggere, ma io ho preferito raccontare una storia di immenso Amore.

Buon San Valentino a tutti.

By Lisa


Per eventuali verifiche e per saperne di più, basta un clic:
https://www.facebook.com/giuseppe.piras.790?fref=ts

 
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