24 gennaio, 2017

L'ELEGANZA DEL RICCIO di Muriel Barbery








Trama:

Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
 
 
Di questo libro, che è stato un caso letterario, si è parlato sicuramente tanto e a giusta ragione.
Tratta argomenti molto impegnativi in maniera semplice e ironica, strappando spesso sorrisi.
 
Una donna adulta che avrebbe bisogno di tornare la bambina che non è mai stata e una ragazzina che pensa troppo da adulta, sono le protagonisti narratrici in prima persona. Entrambe così vicine (oltre che di casa) di pensiero ed anima, ma separate dai ruoli che la società impone e che nel racconto sono simboleggiate anche dai piani delle abitazioni.
Due anime gemelle che riusciranno ad "incontrarsi" grazie alla grande intelligenza che le accomuna e che, nelle vesti di Monsieur Ozu farà loro da ponte.
 
Offre parecchi punti su cui riflettere, domande esistenziali ed anche possibili risposte.
Invita ad osservare la vita, piuttosto che limitarsi a guardarla. Questa vita che si odia o si ama, si vuole o si rifiuta, ma che vale sempre la pena di essere vissuta.
 
Un esempio?
 
"Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida."
 
Buona lettura
 
By Lisa
 
 

10 gennaio, 2017

MISTER FELICITA'



Trama:

Martino è un giovane napoletano indolente e disilluso, vive in svizzera dalla sorella Caterina. Un imprevisto costringe all'immobilità la giovane sorella che ha bisogno di costose cure. A Martino non resta che lavorare al posto di Caterina come uomo delle pulizie presso il dottor Dott. Guglielmo Gioia, un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l'azione. Durante un'assenza del Dottor Gioia, Martino ne approfitta per fingersi il suo assistente. Uno dei suoi primi pazienti sarà la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft che, dopo una brutta caduta sul ghiaccio, ha perso completamente fiducia in se stessa e amore per il proprio sport. I campionati europei di pattinaggio, però, sono alle porte: ce la farà Martino, nell'insolito ruolo di Mister Felicità, tra equivoci e rivelazioni inaspettate, a far tornare Arianna la campionessa che era?



Un film simpatico, si sorride e qualche risata è assicurata, ma siamo sempre lontani dalla comicità brillante di “Benvenuti al sud” e “Benvenuti al nord”.
Da “Il principe abusivo” in poi Alessandro Siani ripropone sempre la solita immagine e storia di napoletano “terra terra” che sa riscattarsi negli ambienti altolocati dopo diverse figuracce.
Cambiano i nomi, i luoghi e forse anche il campo d’azione, ma la storia è sempre la stessa.
Tuttavia, come sempre, i messaggi più profondi sono lì ad emergere dalla filosofia più semplice.
Perché la strada che porta alla felicità non è fatta di bugie e richiede coraggio, il coraggio di affrontare le proprie paure per poi scoprire che non erano poi così grandi.
Buona visione
By Lisa

09 gennaio, 2017

AVRO' CURA DI TE di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale











Trama:

Gioconda detta Giò ha trentasei anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto, capace di fare vincere la passione sul tempo che passa: proprio quello che non è riu - scito al suo matrimonio. Ma una notte Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, e con il coraggio di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. Poi rilancia. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome: Filèmone, e una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò: il puntiglioso ex marito, la madre fricchettona, l’amica intrappolata in una relazione extraconiugale, una deflagrante guida turistica argentina, un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune...
Grazie a Filèmone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, Giò impara a silenziare la testa e gli impulsi, per ascoltare il cuore. Ne avrà davvero bisogno quando Filèmone la metterà alla prova, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
 
 
 
 
In un botta e risposta, Gramellini da vita e "voce" all'angelo Filemone e la Gamberale a Gioconda.
Il tutto raccontato in modo essenziale, ironico, a tratti commovente.
 
Impossibile non amare entrambi i personaggi, dall'assistita all'angelo custode che, come dimostra nel libro c'è anche quando Gioconda pensa sia "chissà dove".
 
Impossibile non affezionarsi anche a tutti gli altri personaggi che, seppur possano sembrare  marginali, hanno invece un ruolo ben preciso.
 
Impossibile non riconoscere noi stessi e chi conosciamo in questa storia, quasi come se fosse una storia scritta in chiave "universale".
 
Impossibile non leggersi dentro, mentre scorrono le pagine del libro. Perché, come scritto nel libro "Si completa con gli altri solo chi sa bastare a se stesso.”
 
Assolutamente possibile leggerlo tutto d'un fiato.
 
 
Buona lettura
 
by Lisa
 

05 gennaio, 2017

OCEANIA



Trama:

Tremila anni fa, i più grandi navigatori al mondo attraversavano lo sconfinato Oceano Pacifico, alla scoperta delle numerose isole dell'Oceania. Ma poi, per un millennio, i loro viaggi cessarono - e ancora oggi, nessuno sa il perché. Da Walt Disney Animation Studios arriva Oceania, un'entusiasmante avventura d'animazione incentrata su una vivace adolescente di nome Vaiana, che s'imbarca in una coraggiosa missione per salvare il suo popolo. Durante il suo viaggio, s'imbatterà nel semidio in disgrazia Maui che la guiderà nella sua ricerca per diventare una grande esploratrice. Insieme, i due attraverseranno l'oceano in un viaggio pieno d'azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l'antica ricerca dei suoi antenati e troverà l'unica cosa che ha sempre desiderato: la propria identità.


Poche parole, ma buone: spettacolare, fantastico, effetti speciali che farebbero invidia anche ai film tradizionali.
 
Stavolta nessuna principessa e nessun principe azzurro, ma personaggi comuni e meno comuni che sanno diventare davvero speciali. E non per opera della fata di turno, ma per la magia che nasce da ognuno di noi.
 
Una storia che incolla allo schermo grandi e piccini, con messaggi profondi che, non posso evitare di chiedermelo, potrebbero essere non sempre comprensibili per i grandi, chissà per i più piccoli?
 
Uno di questi messaggi riguarda proprio la trasformazione in "mostro". Dalla favola alla realtà, senza eccezione, il problema nasce dal cuore.
 
Di più non aggiungo.
Un solo consiglio: anche se non avete bambini da portare al cinema, non perdetevelo.
 
Buona visione
 
By Lisa
 
 

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