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28 aprile, 2015

DOPPIO DELITTO AL GRAN HOTEL MIRAMARE - EMILIO MARTINI

Avevo già letto del commissario Gigi Bertè e così eccomi qui a parlavi della sua ultima missione, risolvere il caso del doppio delitto al Grand Hotel Miramare.

Il fattaccio è successo la notte della Pasquetta a Lungariva, un comune ligure. I cadaveri sono quelli di un uomo sulla sessantina e una donna più giovane e molto piacente, un delitto passionale forse?

Le indagini hanno inizio e viene fuori che i due sono rispettivamente il commercialista e la segreteria della contessa Licia Trevisan che alloggia anch'ella al Grand Hotel. Ma chi è questa donna tanto austera della quale tutti dicono ogni bene?

Non voglio togliervi il gusto di scoprire i vari personaggi di questo noir tricolore per cui non dirò altro dell'indagine.

Gigi ha una sorta di relazione con Marzia, la locandiera della pensione in cui alloggia da tempo, il legame tra loro sembra andare oltre la semplice scappatella, peccato che la donna sia già sposata.

Il commissario, per chi non lo conosce, ha una passione per i racconti noir in cui sfoga la rabbia per i "morti ammazzati" che si trova ad affrontare nel suo lavoro. Vorrebbe essere pubblicato ma allo stesso tempo ha paura di essere deriso per cui tiene nascosta la sua vena creativa, l'unica ad aver letto qualcosa di suo è la cara dolce Marzia.

Non sono un'amante dei gialli ma devo dire che fino alla fine non ho capito chi fosse il colpevole per cui, complimenti all'autore!

Infine la situazione con Marzia non viene chiarita, dovremo aspettare la prossima indagine per scoprire qualcosa di più della vita privata del commissario Bertè.



24 novembre, 2012

recensione CHIODO FISSO - EMILIO MARTINI


Il commissario Gigi Bertè lascia il cuore nella sua recente destinazione ligure e parte alla volta delle sue origini, rientrando a Milano per le festività natalizie sebbene lì non ci sia più nemmeno la sua famiglia.
Gigi si imbatte per caso in un delitto, un suo vecchio amico di infanzia è stato assassinato nella sua galleria d'arte e la principale sospettata sembra una loro comune amica fi gioventù. Gigi non può assumere il caso, non lavora più per la questura milanese ma, parallelamente e silenziosamente svolge la sua indagine personale contravvenendo, come al solito, alle regole.
Si tratta del terzo capitolo delle "avventure" di Gigi e così, nonostante i polizieschi non siano il mio genere, ho deciso di leggere questo romanzo e vedere di cosa si trattava.
Devo dire che la vicenda mi ha preso e fino alla fine non si capisce chi sia il colpevole per cui ci si affida alle elucubrazioni del commissario che ripercorre con noi il suo passato, le sue vecchie amicizie e inizia a comporre dei tasselli quasi improbabili, e se le misteriose morti di altri vecchi amici fossero collegate a questa? Chi e perchè l'avrebbe fatto?
Una suspence crescente e mai opprimente, una lettura piacevole e molto scorrevole, cambiare genere fa bene ogni tanto :).
Particolare, poi, il fatto che a sua volta Gigi sia uno scrittore per passione, nessuno o quasi sa del suo hobby, della sua passione spinta dalla rabbia per i "morti ammazzati" che lo porta a scrivere di omicidi e ad inserire anche se stesso nel racconto. Il caso vuole che ci sia un filo che leghi i suoi personaggi a quelli delle vere indagini e così il tema comune, questa volta, è l'ossessione per qualcuno o qualcosa, il chiodo fisso per l'appunto.


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