22 giugno, 2012

Giralibro maggio -giugno: il vincitore è...

Eccoci qui a proclamare il vincitore di questo 1° Giralibro.

Siamo state in cinque a votare :
Stefy, Lisa, Fenix, Stefania ed io, Stefylu.

A maggioranza ha vinto la poesia  Pomeriggio d'estate di Paola.
Complimenti Paola! Puoi comunicare il tuo indirizzo alla mia mail lalunadistefylu@gmail.com 
(entro il 26/06/'12, altrimenti come da regolamento passeremo alla seconda classificata).

Ringraziamo  i partecipanti per averci beato con i loro versi e vi diamo appuntamento al prossimo Giralibro 
: )

21 giugno, 2012

recensione BIANCO E NERO di FILIPPO GIGANTE


Il protagonista di questo romanzo è Alex, studente di medicina venticinquenne, orfano di padre e che vive con sua madre anche se, per modo di dire visto che lei è molto poco presente nella sua vita così come in casa.
Per fortuna gode del conforto degli adorati nonni Sato e Paola e della sua migliore amica Francesca con cui segue anche le lezioni universitarie.
Alex soffre per la mancanza di una famiglia di base e quando può si rifugia dai nonni che hanno sempre belle storie da raccontare e lo affascinano per l'amore che provano l'uno per l'altra e sanno esternare anche agli altri.
Ad un certo punto, nel paese di Alex arriva un circo e così, dopo un incontro quasi onirico, egli fa amicizia con Damabiah un clown bianco, il quale lo conforta ed illumina su varie cose fino ad arrivare a svelarsi del tutto.

Un viaggio interiore scandito da "respiri" piuttosto che capitoli, una sorta di esortazione a reagire davanti al lutto, la malattia, la mancanza di dialogo e l'indifferenza.
Linguaggio a volte ricercato ma comprensibile penso per tutti, intriso di sentimento e spiritualità.

Belle le illustrazioni che, di tanto in tanto, accompagnano la vicenda esprimendo visivamente ciò che lo scritto evoca nella mente del lettore.
In calce vi sono, poi, tre brevi racconti, episodi più o meno lunghi, quasi l'inizio di altre storie.

20 giugno, 2012

recensione I DUE MATRIMONI di CHRISSIE MANBY


Pensavo ad una storia comica, la copertina mi faceva pensare a qualcosa di irriverente e simpatico e invece di divertente c'è ben poco mentre le riflessioni che si sviluppano dopo averlo letto sono molte.
Vi sono diverse storie che si intrecciano, così come matrimoni e assonanze con date e nomi. In parallelo ci sono le vicende prematrimoniali di Diana, quasi trentenne viziata che riesce a convincere il fidanzato Ben a sposarla con un ultimatum e quelle di Kate, trentanovenne spiazzata dalla proposta di fidanzamento di Ian durante un weekend a Parigi.
La storia inizia nel giorno del matrimonio di Lady Diana col principe Carlo, giorno in cui la protagonista Diana nasce e Melanie, proprietaria di un atelier per spose, convola a nozze. Il matrimonio reale è nelle mente non solo delle donne inglesi ma di quelle di tutto il mondo così come grande richiamo ha avuto, l'anno scorso, il matrimonio del principe William con Kate Middelton.
Diana e Kate oltre all'avere il nome di due principesse e l'intento di sposarsi non hanno molto in comune, casualmente si ritrovano a scegliere lo stesso abito da sposa e finiscono con lo scegliere la stessa data per le nozze.
Mentre Kate inizia a sentirsi stretto il ruolo di fidanzata e ad avere sempre più dubbi riguardo alla sua scelta, alla sua storia e al matrimonio in genere, Diana è presa dalla frenesia dei preparativi ed assilla fidanzato e familiari con scelte alquanto eccentriche e pretese a dir poco assurde.
Due storie completamente diverse, con sviluppi ed esiti diversi che fanno riflettere non poco con tutto ciò che ha a che fare col matrimonio, dall'ansia prematrimoniale al business che vi ruota attorno, dall'importanza dei sentimenti a quella per l'esteriorità dell'evento in se.
Una lettura molto scorrevole e che incuriosisce molto per sapere fino a che punto si spingeranno i personaggi e quale sarà l'evolversi delle loro storie. I particolari sono così vividi da essere immaginati come se si vedesse un film.

recensione LA LUCE SUGLI OCEANI di M. L. Stedman


Una mattina Isabel sente un pianto lontano, crede sia il vento ma ben presto suo marito Tom la chiama dicendo di aver scorto una barca sulla spiaggia. Tom è il guardiano del faro di una piccola isola tra due oceani, i due non riescono ad avere figli e così da alcuni anni vivono in completa solitudine. Il desiderio di maternità di Isabel è così forte che accoglie con gioia la piccola trovata viva sulla barca e chiede al marito di ritardare a riportare il naufragio per potersela godere un pò.
C'è quindi un feedback nella storia che riporta a quando i due si sono conosciuti e come si siano innamorati fino ai primi tempi del loro matrimonio.
Si ritorna, quindi, al giorno del ritrovamento della piccola nell'aprile del 1926.
Le danno nome Lucy perchè, come il faro per l'oceano, la piccola porta "luce" sull'isola, credendola ormai orfana Isabel insiste con Tom per tenerla con loro ed egli, alla fine, acconsente per ridarle un pò di gioia dopo i vari bimbi persi e l'ennesimo recente aborto spontaneo.
La bimba cresce sana e forte e alla sua prima vacanza sulla terraferma riceve il Battesimo. E' in quest'occasione che Isabel e Tom vengono a conoscenza delle origini della bimba e questo li metterà non poco in subbuglio tormentandoli su cosa sia giusto fare o meno con lei.
Potrà la verità restare un segreto solo per Isabel e Tom o verrà fuori prima o poi? Non voglio dirvi altro per lasciarvi un pò di suspance.
Un romanzo davvero toccante che sfiora le corde del cuore raccontando di rapporti familiari, perdite, fiducia, amore e perdono.
Linguaggio fluido e scorrevole che fa letteralmente divorare le pagine.
Interessante che alla fine del romanzo ci sia un'intervista all'autrice che aiuta anche a spiegare alcune sue scelte.

15 giugno, 2012

Un pizzico di...

Per l'appuntamento con la rubrica "Un pizzico di..."

stavolta sarò io, Stefylù, a prendere il turno sui tasti e sceglierò di parlare delle meraviglie della natura.

Uno dei simboli più ricorrenti nelle culture del mondo è quello dell’Albero della Vita.
Esso rappresenta cose diverse e varie in diverse culture: 
è la soglia tra vita e morte in Egitto, 
garantisce l’immortalità ogni 3.000 anni in Cina, 
connette i vivi con il mondo sotterraneo dei morti e con le stelle per le popolazioni dell' America Centrale.



L’albero che vedete qui sopra è una vecchissima acacia, definito l' Albero della vita e ritenuto il famoso albero del bene e del male che viene citato nella Bibbia. 
Gli autoctoni gli attribuiscono altri poteri spirituali ed esercitano i loro riti religiosi sotto i suoi rami.

Per arrivare a quest'acacia bisogna conquistarsi ogni kilometro, fino a raggiungerla sperduta com'è in mezzo al deserto a sud-est del Bahrein, a circa 2 km dal Djebel Dukhan ossia la Montagna del Fumo.
La leggenda vuole che si tratti dell'unica testimonianza del mitico giardino dell'Eden! 

E' nato a  migliaia e migliaia di chilometri da qualsiasi altro organismo vegetale o fonte d’acqua e resta un mistero come riesca a procurarsi l'acqua con cui sopravvive maestoso. 

Chi sa cos'è il rispetto tocca le sue foglie ed esprime un desiderio.
Gli stupidi incidono dei graffiti sul tronco e altri strappano i rami per portarseli via come portafortuna.

10 giugno, 2012

UN REGALO DA TIFFANY di Melissa Hill

Descrizione:
Quale ragazza non sogna, una volta nella vita, di ricevere in dono un gioiello di Tiffany? A New York, sulla Fifth Avenue, il giorno della vigilia di Natale due uomini stanno comprando un regalo per la donna di cui sono innamorati. Gary, che aveva quasi dimenticato il regalo per la sua fidanzata Rachel, sta acquistando per lei un braccialetto portafortuna. Ethan invece sta cercando qualcosa di speciale: un anello di fidanzamento per Vanessa, uno splendido solitario col quale si inginocchierà davanti a lei e le farà una romantica proposta di matrimonio. Ma quando per sbaglio, all'uscita dal negozio, i due regali vengono scambiati, Rachel si ritroverà al dito l'anello destinato a Vanessa. E per Ethan riportarlo alla donna per la quale lo ha scelto non sarà affatto semplice. Soprattutto se il destino ha altre idee a riguardo... 

Mio piccolo parere:
In poche parole, non mi è piaciuto. 
Lento, poco scorrevole a tratti noioso a tal punto che ho saltato qualche pagina per arrivare prima al sodo.
Il "fattaccio" succede all'inizio del libro e ci vogliono 400 pagine di situazioni assurde e inverosimili prima di arrivare a una conclusione quasi prevedibile.
L'ho letto pensando di leggere un'altra romantica commedia d'amore simil-Kinsella, come è successo con gli altri libri di giovani scrittrici inglesi letti di recente, ma questa volta sono rimasta delusa.
Lo consiglio solo alle super romantiche sognatrici che cercano una lettura leggera sotto l'ombrellone.


04 giugno, 2012

UNA CALDA ESTATE - STEFANIA R.


Anche quest'anno Alessandra e costretta ad andare in campeggio con i suoi genitori a 500km da casa nonostante abbia ormai vent'anni. Già dal viaggio dell'andata non vede l'ora che il mese d'agosto finisca ma, quest'anno le cose saranno diverse dagli anni precedenti.
Da subito, un animatore di nome Stefano le sta addosso per farla partecipare a questo o quel gioco, la punzecchia e la trascina in tutta una serie di attività comparendo sempre all'improvviso fino a diventarne quasi la sua ombra.
Alessandra è schiva, vorrebbe solo starsene sulla sdraio a leggere per conto suo e inizia a mal sopportare l'animatore dalle sopracciglia quasi trasparenti.
I due si punzecchiano e, come è chiaro ai più, ciò nasconde dapprima un'attrazione che via via si trasforma in sentimento.
Sarà solo una storia estiva e finirà assieme alle ferie o diventerà qualcosa di serio? Lascio a voi scoprirlo.
L'ho letto in pochissimo perchè curiosa di come si evolvesse la storia tra i due e devo dire che mi ha molto coinvolta, piacerebbe anche a me un incontro così, eheh :).
Lettura scorrevole, linguaggio semplice e diretto, una storia realistica ed emozionante.
Bella la scelta dei nomi dei protagonisti che trae spunto da quelli dell'autrice e del suo compagno :).

01 giugno, 2012

Cavalcare l'onda.


Un surfista, Garret MacNamara, ha cavalcato un’onda oceanica, in Portogallo, di quasi 30 metri di altezza.
Follia? Coraggio? Non sta a me dirlo.
Certo la prima reazione è: io non lo farei MAI!
Eppure non ho potuto fare a meno di osservare la scena con grande ammirazione e trattenendo il fiato.
L’arrivo dell’onda, lui un puntino minuscolo contro una montagna d’acqua.
L’immenso e il nulla.
E già immagini di vedere la scena successiva: l’immenso che travolge il nulla.
E invece no.
No, non è una storia rivista e corretta di Davide contro Golia. Il piccolo non sconfigge il grande.
Qui non c’è sconfitta, ma solo vittoria. La vittoria dell’onda e del surfista.
L’ha cavalcata l’onda.
Ad un certo punto l’acqua era alle sue spalle, poteva sentirla dietro la schiena, poteva avvertire la minaccia, eppure non un attimo ha perso l’equilibrio o la concentrazione.
Perché era bravo? Sicuramente.
Ma credo che qui la bravura conti solo in parte, in piccola parte.
Lui non era spaventato. Non si è lasciato sorprendere dal timore, dalla paura di qualcosa più grande di lui.
Ma soprattutto non era in cerca di vittoria contro una forza immane come l’onda.
Lui ha desiderato essere tutt’uno con quell’onda, non governarla, ma conoscerla ed usarne la forza nel modo più congeniale.
Gettarsi contro quell’onda e nuotare sarebbe stato un vano tentativo di contrastare una forza più grande.
Come può esserlo la forza del destino a cui tentiamo di opporci con tutte le nostre forze, combattendo una battaglia impari.
Ha usato il cervello e ogni suo senso per entrare in sintonia con l’onda, non per contrastarla.
E hanno vinto entrambi.
Forse dovremmo imparare anche noi.
No, non a fare surf sulle onde oceaniche, ma a cavalcare la nostra personale onda, troppo grande e troppo forte da poter sconfiggere. Perché vincere non è importante. L’importante è riuscire, non vincere su qualcuno o su qualcosa.
Smettere di combattere ed unire le forze.
Senza timore, ma con equilibrio.

by Lisa


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