01 aprile, 2013

A VOLTE IL CUORE


 
 
L’anatomia pone l’organo del cuore come centro dell’apparato respiratorio del corpo umano. Da sempre considerato il motore del corpo umano, in realtà è una pompa che permette la circolazione del sangue. Non è il primo a formarsi in un embrione, ma dal momento che accade, la vita si lega indissolubilmente a questo organo per tutto lo scorrere del tempo. Non a caso si dichiara una persona deceduta, nel momento in cui smette di battere.

La filosofia orientale pone il cuore al centro dei sette chakra principali. I chakra sono ruote energetiche che ruotano sia in senso orario che antiorario incamerando e creando energia. Il chakra del cuore è il quarto ed è la sede dell’amore, dove cioè le emozioni (che nascono nel terzo chakra) prendono una forma precisa. Chissà? Forse da questa antica filosofia noi abbiamo iniziato a simboleggiare l’amore proprio con la forma del cuore.

Se sia così o meno, non ho certezze, ma ciò che è certo è che durante l’arco della vita il cuore noi lo associamo alle emozioni più forti, come amore e odio.

Il reiki, una disciplina considerata medicina alternativa, colloca al chakra del cuore l’interruttore per attivare e disattivare la connessione umana all’energia universale, necessaria alla guarigione dell’anima e del corpo.

Dal cuore sono nati tanti modi dire.

Se una persona è sensibile la si definisce di cuore tenero. Se è forte, si usa dire che è di cuore duro. Se è insensibile ha il cuore di pietra, se soffre le si spezza il cuore, se è felice  scoppia il cuore, se è buona ha un cuore grande… L’esistenza sembra porre il suo centro in questo organo.

Da bambini il cuore è “aperto”, spontaneo, gioioso. I filosofi orientali direbbero che il chakra è equilibrato e gira nel verso giusto e alla velocità giusta.

Crescendo, però, qualcosa accade.

Accade che il cuore sembra contrarsi non più per funzionare, ma per incassare i colpi.

E a volte, anche senza patologie, il cuore fa male. Veramente male. Perché le emozioni lì risiedono. E le emozioni sanno infierire. Quando si soffre emotivamente, la mano va sempre sul cuore, ci avete mai fatto caso?

A volte, dopo i primi colpi incassati, il cuore, per difesa, si chiude. Chiude fuori le persone che tendono a ferirci, forse illudendosi che basta questo per non soffrire più. Ma non è così. Non sempre basta.

E a volte il cuore fa di più che chiudersi: crea attorno una corazza più o meno spessa che funge da scudo, per non consentire a niente e nessuno di arrivare a quel punto di chiusura che magari potrebbe rischiare di aprirsi. E questa corazza ha un nome preciso: cinismo. Eh sì, anche il cinismo è una difesa del cuore. Ed è una difesa subdola perché tende a convincere che senza, il cuore potrebbe essere troppo indifeso.

Poi magari accade che qualcosa riesca ad infrangere quella corazza e a volte il cuore  come prima reazione, tenta di raccoglierne i cocci e rimetterli insieme, poi si accorge che senza si sente più leggero e che addirittura può battere meglio.

Il battito del cuore… persino il ticchettio dell’orologio lo imita per scandire il tempo.

E di certo il battito scandisce il nostro tempo. Un tempo che se sta per finire, viene segnalato da un battito irregolare, più veloce o meno, a seconda dei casi.

E a volte il cuore perde qualche battito, lasciando una sensazione di vuoto.

A volte il cuore si ferma e per chi ci circonda resta solo una speranza: la speranza di un battito, anche uno soltanto, per ricominciare ad amare.

E quando quel battito arriva, ci si rende conto che in realtà non si è mai smesso di farlo, semplicemente si era anestetizzata ogni forma di amore.

Perché da sempre, cuore fa rima con amore.

E se la primavera è un risveglio, facciamo in modo che a risvegliarsi non sia solo la natura, ma anche il nostro cuore.

Perché a volte il cuore non funziona in modo adeguato solo perché ha bisogno di pompare amore, oltre che sangue.

Buon risveglio del cuore a tutti.

 

by Lisa

5 commenti:

Unknown ha detto...

Hai praticamente detto tutto e non saprei cosa aggiungere se non augurare a tutti che si rendano conto più prima che poi che le corazze servono sì, ma poi vanno messe da parte.
Un abbraccio forte.

fenix ha detto...

a volte mi capita quella sensazione ... quel battito che salta e che lascia come un vuoto...forse è lì in quel vuoto... che la corazza per un attimo lascia intravedere dalle fessure, quanta voglia avrebbe di esplodere...di piangere, di urlare, di liberarsi...di dire sono qua, ci sono anch'io...forse è in quel vuoto che bisogna stare per ascoltare il vero battito del cuore...

La Pietra di Pierino ha detto...

stupendo... davvero complimenti
a presto

Stefania ha detto...

davvero toccante, concordo... ah, quanto mi manca l'amore :(

Lucia Donati ha detto...

Un augurio di cuore di buon anno!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...