28 aprile, 2015

DOPPIO DELITTO AL GRAN HOTEL MIRAMARE - EMILIO MARTINI

Avevo già letto del commissario Gigi Bertè e così eccomi qui a parlavi della sua ultima missione, risolvere il caso del doppio delitto al Grand Hotel Miramare.

Il fattaccio è successo la notte della Pasquetta a Lungariva, un comune ligure. I cadaveri sono quelli di un uomo sulla sessantina e una donna più giovane e molto piacente, un delitto passionale forse?

Le indagini hanno inizio e viene fuori che i due sono rispettivamente il commercialista e la segreteria della contessa Licia Trevisan che alloggia anch'ella al Grand Hotel. Ma chi è questa donna tanto austera della quale tutti dicono ogni bene?

Non voglio togliervi il gusto di scoprire i vari personaggi di questo noir tricolore per cui non dirò altro dell'indagine.

Gigi ha una sorta di relazione con Marzia, la locandiera della pensione in cui alloggia da tempo, il legame tra loro sembra andare oltre la semplice scappatella, peccato che la donna sia già sposata.

Il commissario, per chi non lo conosce, ha una passione per i racconti noir in cui sfoga la rabbia per i "morti ammazzati" che si trova ad affrontare nel suo lavoro. Vorrebbe essere pubblicato ma allo stesso tempo ha paura di essere deriso per cui tiene nascosta la sua vena creativa, l'unica ad aver letto qualcosa di suo è la cara dolce Marzia.

Non sono un'amante dei gialli ma devo dire che fino alla fine non ho capito chi fosse il colpevole per cui, complimenti all'autore!

Infine la situazione con Marzia non viene chiarita, dovremo aspettare la prossima indagine per scoprire qualcosa di più della vita privata del commissario Bertè.



26 aprile, 2015

ID - CIRQUE ELOIZE




Direttamente dal Cirque du Soleil, che ha modificato il concetto del circo rendendo l’uomo l’unica attrazione da ammirare, torna in Italia il Cirque Eloize che ripropone uno dei loro successi ID: una lotta tra gangs che si combatte a suon di passi di danza tipici delle strade quali hip hop e acrobazie che lasciano senza fiato.

Due ore circa di spettacolo, un susseguirsi di acrobazie ed effetti speciali con una scenografia che cambia di secondo in secondo grazie alle luci stroboscopiche.

Un palcoscenico dove l’impossibile diventa possibile e l’abilità si fonde con una tale leggerezza da chiedersi se sia presente la forza di gravità.

Giovani figure umane che sembrano senza peso, elastiche, snodate al punto da sembrare due corpi in uno e in grado di volare senza bisogno di ali.

Il punto di equilibrio sembra essere laddove il controllo di mente e corpo incontra la capacità di lasciarsi andare.

Sedie, rollerblade e bike diventano non più oggetti di uso comune, ma attrezzature in grado di esaltare l’abilità degli artisti che, ad un certo punto, coinvolgeranno anche qualche spettatore che si ritroverà destinato ad impersonare un ostacolo vivente. Non senza farsi un segno della croce per uscirne indenne. Ma la bravura degli artisti non lascia spazio a dubbi o a rischi.

Alla fine dello spettacolo verrà naturale chiedersi se sono comuni mortali o esseri umani  super dotati.

E ci si rende conto che lo slogan “quando l’impossibile diventa possibile” è più attinente che mai.
 
 

Buon divertimento.
By Lisa

25 aprile, 2015

LA CACCIATRICE DI LIETO FINE - FRANCESCA CANI

Una copertina ed un titolo così non potevano che invitarmi alla lettura.

Alba è una giovane bibliotecaria di Verona, ha studiato lettere ed è appassionata di romanzi. In particolare, Alba adora il genere romance e quindi il lieto fine, in questo ci assomigliamo molto :).

Stufa delle attenzioni ossessive di sua madre, con l'approssimarsi delle feste ed un periodo di ferie abbastanza lungo davanti, Alba decide di partire per un posto visto in foto, un piccolo paese in Irlanda.

Oltre ad essere una blogger, segretamente Alba coltiva l'idea di scrivere un romanzo per cui inizia a gironzolare nella cittadina per racimolare l'ispirazione attraverso le storie degli altri. In questo modo, si imbatte in due promessi sposi che, titubanti per il passo da compiere, decidono di annullare il matrimonio.

Continuando nei suoi giri sull'isola, Alba si imbatte nuovamente in Bram (il ragazzo in procinto di sposarsi) che si offre di farle da guida. I due da principio si punzecchiano, diventano presto amici ma i contatti danno ad entrambi sussulti che indicano altro.

I sentimenti tra i due sono sempre più forti ed inevitabilmente finiscono insieme anche se Alba è convinta sia una cosa di passaggio per il passato di Bram ed il suo  essere "troppo fantastico" sotto molti aspetti. Quando Bram inizia ad essere misterioso, l'insicurezza di Alba torna prepotente a minare la loro relazione. Come si metteranno le cose tra loro? Lascio a voi scoprirlo.

Mi sono sentita molto vicina ad Alba perché siamo simili per molti aspetti, sebbene diverse per altri. Sarebbe bella una storia che la veda ancora protagonista, magari dopo qualche tempo, per sapere come va la sua vita in seguito.

Un romanzo breve ma molto piacevole, di sicuro mi è venuta voglia di fare un giro in Irlanda :).

15 aprile, 2015

UN PIZZICO DI ... HAIKU





L'haiku è stato creato in Giappone nel XVII secolo.
E' un componimento poetico in sillabe, dove la numerazione dei versi dipende dal contenuto dell'haiku, purché sia sempre di 17 sillabe.
Si tratta di una poesia dai toni semplici, che usa linguaggi sensoriali che richiedono una grande sintesi di pensiero e d'immagine, data l'estrema brevità dell'haiku, per catturare sentimenti o suggestioni della natura e delle stagioni.
Sono spesso ispirati da elementi naturali: un momento di bellezza, un'esperienza emozionante o dettagli dell'ambiente circostante. 
Si può quindi pensare all'haiku come una sorta di meditazione, dove la mancanza di nessi evidenti tra i versi, lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare.
I poeti giapponesi usavano tradizionalmente l'haiku per catturare e cogliere l'essenza di un'immagine naturale, come una rana che salta nello stagno, la pioggia che cade sulle foglie o un fiore che si piega nel vento. 
Molte persone fanno passeggiate solo per trovare l'ispirazione per le loro poesie, definite in giapponese "passeggiate ginkgo".
Spesso gli haiku contemporanei possono esulare dalla natura come soggetto e allora possono diventare soggetti  gli ambienti urbani, le relazioni o argomenti comici.


 Haiku classici

Il pruno bianco
ritorna secco.
Notte di luna.

Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti

(Yosa Buson)

In questo mondo
anche la vita della farfalla
è frenetica

Ero soltanto.
Ero.
Cadeva la neve.

(Kobayashi Issa)

Haiku moderni

Gli uccelli cantano
nel buio.
Alba piovosa.

(Jack Kerouac)

La luna nuova.
Lei pure la guarda
da un'altra porta.


(Jorge Luis Borges)

07 aprile, 2015

NON DITELO ALLO SPOSO - ANNA BELL

La sposa in questione è Penelope, una ragazza che convive da anni con Mark e finalmente si è sentita fare la fatidica proposta. I due hanno un fondo comune di risparmi per il matrimonio, Penelope è convinta di averci riversato le sue vincite al bingo online ma, aprendo finalmente un estratto conto, si rende conto che la cifra invece di essere aumentata è significamente diminuita!

Il titolo intanto, indica lo spirito del romanzo, Penelope cerca di organizzare il matrimonio tenendo fuori lo sposo, anche perchè teme la sua reazione per gli ammanchi al loro fondo di risparmio.

E se la nonna di Mark insiste per anticipare il matrimonio adducendo la possibilità di non esserci l'anno seguente, come farà Penelope ad organizzare il matrimonio con una cifra tanto esigua?

Penelope mi ricorda un po' la protagonista della saga di "I love shopping", vivace ed incasinata!

Diciamo che, nella sfortuna, Penelope è anche fortunata per cui riesce ad ottenere un po' tutto grazie a nuove amicizie e volontariato, inizia a capire che forse non servivano soldi in più per avere un matrimonio da sogno e che non è la giornata in sè l'importante ma, ciò che viene dopo.

Tutto sembra filare liscio, nonostante le difficoltà ma, il dubbio che Penny nasconda qualcosa di brutto inizia ad attanagliare Mark che come immaginate  non è paranoico, anche se... magari ha capito tutta un'altra cosa. Leggetelo e scoprirete. 

Ci vedrei bene un film anche se, di solito, i film non sono mai migliori dei libri da cui sono tratti.


01 aprile, 2015

Ascolta te stesso per poter cambiare strada...

Alcuni giorni fa leggevo un pensiero di Battiato che è poi parte del testo della sua canzone Personalità Empirica:
"Quando non coincide più l'immagine che hai di te con quello che realmente sei e incominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti e poi le pene che sorpassano la gioia di vivere coi dispiaceri che ci porta l'esistente, ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti ed allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza".

Pensavo che sì, molti di noi arrivano presto o tardi a ritrovarsi in questa situazione e sentire questa voglia, ma  fra l'avere voglia di fare una cosa e farla, ci passano in mezzo mille cose e non sempre ci si riesce.
Ma perché? Perché se dovrebbe essere così automatico... per istinto di sopravvivenza, per l'amore che dobbiamo a noi stessi prima che a chiunque altro, per il rapido comprendere che se senti di fare una cosa e non la fai, sai che dovrai fare i conti con più conseguenze negative che positive... e allora perché non si riesce a rivoltarsi, seguire una nuova e migliore via per il nostro essere?

Forse guasta che l'uomo sia un animale abitudinario, una specie che ama fare gruppo e che si lascia educare per questo con facilità da palesi o più sottintese regole sociali.
Però se rammento i tempi delle superiori, le mie esperienze con amici e parenti, ricordo solo che nella maggior parte dei casi ad apprendere pareva essere più chi insegnava e non l'allievo.

Fin dall'inizio della nostra esistenza l'asimmetria che c'è in una relazione educativa ha all'apice il concetto dell'autorità, per cui per anni e anni seguiamo schemi mentali e modi di fare e porci secondo come ci è stato insegnato.
Addirittura fino all'adolescenza i più di noi ripetono semplicemente quanto ci è stato insegnato. Poi si inizia ad usare un filo per volta in maniera indipendente le proprie funzioni mentali e comincia così un processo creativo a sé stante, innovativo a ben guardare se rapportato al nostro bagaglio precedente.
Spesso però il maestro, il genitore e insomma l'educatore che decide di porsi al livello dei suoi allievi in uno scambio reciproco di informazioni e con la disposizione che anche lui può apprendere qualcosa dai suoi allievi, pone le giuste e più sane basi perché il loro futuro non si formi costellato di un senso d'impossibilità a innovarsi, di fiducia nel poter cambiare le proprie prospettive per una crescita che segua il sentire, che sia improntato all'ascolto di sé senza arrivare ad estremismi e a punti limite.
Laddove un educatore voglia solo rivestire un ruolo indiscutibile e dare di sé la figura dell'insegnante che sta ad un livello superiore agli allievi, formerà una massa di individui  che potrebbero solo apparentemente riconoscersi in lui e nei suoi metodi per poi ritrovarsi un giorno alla ricerca di un sé completamente sconosciuto perché ognuno di noi è un essere diverso . Oppure saranno individui che sotto il suo insegnamento coveranno in sé il seme della ribellione e del conflitto. 

Presto o tardi cosa è giusto per se stessi fare, com'è giusto agire e porsi davanti a qualsiasi questione della vita , sono eventi che saliranno a galla senza più possibilità di rimandare a farci i conti.

Insomma quanto l'immagine che abbiamo di noi stessi coincide con come ci sentiamo di essere? Quante volte ci soffermiamo a pensare che stiamo facendo una cosa meccanicamente e non riconosciamo i nostri stessi comportamenti? E quando ci sentiremo stufi di farci soggiocare dalla parte amara della vita decidendo finalmente di cambiare la prospettiva da cui la osserviamo e adattare cose e situazioni a noi e non noi al tutto che ci circonda?
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