30 dicembre, 2014

THAT'S AMORE - ELISA FORMENTI


Clizia perde il padre cuoco troppo presto, studia scienze biologiche e dopo la laurea è piena di speranze presto disilluse. E' single da sempre e trova solo lavori precari, decide quindi di dare una svolta alla propria vita e così va a vivere con la sua storica amica Margherita, un ingegnere super sportiva e negata in cucina.

Come me, Clizia cucina per rilassarsi, coccola così i suoi cari e cerca di dare qualche aiuto alla sua coinquilina che ai fornelli è un vero disastro. Visto che nel suo settore non trova lavoro, decide di tentare la strada della cucina seguendo le orme del padre.

L'inizio non è dei migliori, prima di poter anche solo aiutare in cucina, Clizia è costretta a fare la lavapiatti e la cameriera ma, alla fine, tutta l'esperienza acquisita le sarà d'aiuto per avviare un'attività di catering nel casale di famiglia.

Quando, ad un concorso, Clizia rivede il ragazzo su cui ha versato una volta le tagliatelle, piuttosto che fare uno dei suoi pasticci sviene e sarà proprio lui a soccorrerla. Gli incontri si ripeteranno senza che Clizia sappia effettivamente chi sia Davide, questo bel ragazzo che fa una strana eco quando parla e sembra un po' nevrotico.

A quanto pare Davide è un cuoco ed è anche l'ossessione di alcune amiche di Clizia, cosa non facile da gestire ovviamente. Dopo tanto insistere i due cominciano a frequentarsi ma, "è solo amicizia" si ripete lei.

Finalmente Clizia vince un concorso ed il relativo stage a Parigi con un famoso cuoco francese, peccato che a metà lo interrompa per una serie di equivoci. Riuscirà ad affermarsi nella ristorazione e ad andare avanti nel rapporto con Davide? Leggetelo per scoprirlo.

E' stata una lettura piacevole, magari all'inizio un po' pesante per le difficoltà incontrate da Clizia sia nel privato che nella vita professionale ma, poi, la storia prende il volo ed il ritmo si fa più veloce, il lettore è sempre più incuriosito e come me, magari, si ritrova a leggere fino a notte.

Il titolo evoca proprio l'atmosfera del libro, la canzone omonima risuona in testa e l'amore per la cucina è palpabile, capisco benissimo la protagonista in fondo simile a me per certi versi.

Un inizio promettente per un'autrice esordiente! Ho fatto anche la rima ;).

20 dicembre, 2014

UNA SERA A PARIGI di Nicolas Barreau

 
 
In una piccola strada di Parigi, si trova un luogo incantato: il Cinéma Paradis. È questo il regno di Alain Bonnard, l'appassionato e nostalgico proprietario del locale. Ed è qui che ogni mercoledì, al secondo spettacolo, va in scena "Les amours au Paradis", una rassegna dei migliori film d'amore del passato. In quelle sere il Cinéma Paradis è avvolto da una magia particolare: regala sogni, come recita il poster appeso in biglietteria, sopra alla cassa antiquata. La piccola folla di habitué si abbandona volentieri sulle vecchie poltroncine di velluto per farsi rapire dal fascino del grande schermo. Ma da quando al secondo spettacolo partecipa anche una certa ragazza, è Alain a sognare più di tutti. Cappotto rosso, sorriso timido, siede sempre nella stessa fila, la numero diciassette. Poi, non appena in sala si riaccendono le luci, si allontana solitaria nella notte parigina. Chi è? E qual è la sua storia? Finalmente Alain trova il coraggio di invitarla a cena. È una serata perfetta e in più, poco dopo, accade un altro fatto eccezionale: un famoso regista americano annuncia di voler girare il suo prossimo film proprio dentro al Paradis, con protagonista la bellissima e inavvicinabile Solène Avril. Alain è fuori di sé dalla gioia. C'è solo una cosa che lo preoccupa: la misteriosa ragazza con il cappotto rosso sembra scomparsa dalla faccia della terra. Che sia solo una coincidenza?
 
Un libro che si legge velocemente, intinto di nostalgia e carico di romanticismo.
 Un romanticismo decisamente insolito per un uomo ed è forse questo che stupisce di più.
La storia a tratti vorrebbe tingersi di mistero, anche se è facile trarre delle conclusioni e decisamente non fa tenere il fiato sospeso fino alla fine.
Molto valido invece l’invito a sognare, nascosto in ogni singola pagina.
Ed è infatti il lato sognatore che più risalta di questo autore.
Sogni quasi modesti che sanno diventare grandi se ci si crede fino in fondo.
Come i suoi libri dimostrano, Barreau ci ha creduto.
Questa storia in particolare è stata ispirata dal film italiano Nuovo Cinema Paradiso, che viene citato nel libro stesso, insieme ad una breve, ma attenta analisi che distingue i generi cinematografici a seconda del Paese.
Buona lettura.
By Lisa

14 dicembre, 2014

Quando l'uomo sa integrarsi nella natura e integrarla nella sua vita

Come si sarà capito dai vari miei turni nella rubrica
 sono spesso alla ricerca di letture e immagini  sulle meraviglie della Natura. 
E non ci vuole granchè per trovarne.
Stavolta però mi ha meravigliato anche l'uomo 
che ha saputo accettare le stranezze della Natura 
come la foresta di alberi che crescono flessuosi a Gryfino in Polonia.
Se pensiamo a quanti alberi secolari l'uomo abbatte 
per questioni di interesse economico come costuire case e strade... bel progresso che abbia lasciato vivere degli alberi un po' deformi.

E con questa opera invece dimostra anche il suo lato "accogliente" 
con una mano a simboleggiare il sostegno ad un albero...

Per non parlare di questa magnifica alleanza in cui pur  di non abbattere l'albero 
lo si è integrato nell'architettura di tutto un palazzo...
e il sostegno sembra darlo l'albero all'uomo.

Infine la stupenda scultura di  Debra Bernier del Canada 
 che ha ricavato da un tronco(suppongo morto) una vera opera d'arte
 (e ha aperto su etsy un negozio delle sue magnifiche sculture tutte sul genere, 
un salto giusto per rifarci gli occhi, meglio che una visita al museo)
Insomma ogni tanto l'uomo ne fa una buona con Madre Natura.

07 dicembre, 2014

MAGIC IN THE MOONLIGHT





Un famoso illusionista inglese, Stanley, nome d'arte Wei Ling Soo, viene ingaggiato con lo scopo di smascherare una giovane sedicente sensitiva, Sophie, sospettata di essere mossa da scopi fraudolenti ai danni di ricchi personaggi della Costa Azzurra.

 Stanley rimane profondamente impressionato da Sophie (in trance rivela addirittura particolari della vita privata dell'uomo) tanto che le sue certezze razionali cominciano a vacillare.

 

Regista e sceneggiatore, Woody Allen come sempre usa con maestria le sfumature più delicate dell’ironia per parlare d’amore anche in modo velatamente dissacrante.

Il tema principale della storia, ambientata nel 1928, è la voglia di credere nella magia, ciò che ci spinge a farlo e l'uso che se ne fa.

Quella magia che toglie potere alla ragione e ne concede troppa alla fede. La stessa magia che riesce ad alimentare una felicità effimera e che muove le trame stesse dell’amore, che, come si dimostra nel film, è forse l’unica vera magia che esista.

E il confine che separa l’illusione dalla realtà diventa quasi impercettibile.

L’ingrediente vincente del film, è un cast di alto livello e al di là dei protagonisti, risaltano due personaggi: Howard Burkan che ricorda molto lo stesso Allen e la simpaticissima Zia Vanessa, fiore all’occhiello di tutto il film.

Da vedere per sorridere e soprattutto per riflettere.

Buona visione

By Lisa

04 dicembre, 2014

ORIZZONTE DI FUOCO di James Rollins e Grant Blackwood

Trama:
Sudafrica, 1900. Per sfuggire all’avanzata degli inglesi, alcuni soldati boeri si nascondono in un immenso labirinto di gallerie sotterranee. Credono di essere al sicuro, e invece, l'uno dopo l’altro, contraggono un morbo sconosciuto e muoiono fra atroci sofferenze. La Storia li dimenticherà e la loro fine rimarrà un mistero…
Russia, oggi. Da diversi anni ha lasciato l’esercito, eppure l’ex ranger Tucker Wayne è ancora il migliore nelle operazioni di salvataggio. Ed è a lui che il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti affida una missione d’importanza cruciale: prelevare dal suo laboratorio in Siberia Abram Bukolov – uno scienziato di fama mondiale – e portarlo fuori del Paese. Bukolov infatti è il padre di una nuova, devastante arma biologica, ed è necessario nasconderlo in un luogo segreto prima che altre persone possano mettere le mani sulla sua invenzione. Ma quello che il governo americano non sa, e che Tucker scoprirà sulla propria pelle, è che un gruppo di uomini potenti e senza scrupoli è già sulle tracce di Bukolov… L’unica soluzione è scortare lo scienziato nel cuore dell’Africa, là dove la vita sulla Terra ha avuto inizio e dove è sepolta la chiave per neutralizzare la minaccia biologica. Mentre il tempo scorre inesorabile, il destino del genere umano è nelle mani di Tucker Wayne.
 
 
Inizia ufficialmente con questo romanzo una nuova saga sempre collegata al filone della Sigma, ma stavolta il personaggio è un mondo a sé con una squadra a sé che preferisce non legarsi a nessuna agenzia governativa.
La sua squadra è composta da due validi elementi, Tucker, ovvero lui stesso, ex ranger che sa rivelarsi tanto abile quanto spietato all’occorrenza e Kane, un pastore belga Millinois, un soldato a quattro zampe a tutti gli effetti. I due vivono ed operano in totale simbiosi.
La comparsa del simpatico duo è già avvenuta in una precedente avventura della Sigma da cui ora si distacca, anche se non completamente, forse in previsione di nuove esaltanti collaborazioni.
Qui Rollins collabora con un altro autore, Grant Blackwood e devo dire che se inizialmente i due stili sembrano distinguersi, durante lo snodarsi della trama anche tra gli autori si crea una perfetta simbiosi, quasi come tra Tucker e Kane.
Come sempre, nei romanzi di Rollins, la storia si fonde con la scienza e il passato con il presente e tutto il racconto gira intorno alla teoria di LUCA, ovvero Last Universal Common Ancestor, cioè l’Ultimo Antenato Comune Universale che spiega o spiegherebbe l’origine della vita, il seme da cui sono state generate tutte le creature viventi, il sistema che avrebbe permesso le forme di vita sul nostro pianeta a ridosso tra due ere, quella dove ogni forma di vita era improponibile e quella in cui le condizioni iniziarono a divenire compatibili.
Se l’argomento LUCA vi interessa ed anche incuriosisce il cane soldato, lanciatevi nella nuova avventura attraverso le sempre avvincenti pagine di questo romanzo.
Buona lettura
By Lisa

01 dicembre, 2014

IL POPOLO DI FACEBOOK

 
 
 
Come non dedicare un editoriale ad uno dei siti più noti del mondo?
Nato con l’intento di ritrovare vecchi amici e restarvi in contatto seppur virtualmente, oggi Facebook è una piazza affollata di persone con la voglia, forse, di ritrovare se stessi.
E sì, perché passata la curiosità iniziale del cercare vecchie conoscenze, Facebook ha subito delle trasformazioni interessanti che hanno dato vita a tipologie alquanto divertenti di personalità con altrettante reazioni consequenziali.
Vediamone alcune tra le più diffuse:
1)  L’accalappiatore di amici.
Io esisto, perché ho molti amici. Ne ho più di te, quindi esisto più di te. Se tu ne aggiungi uno, io ne aggiungo dieci. E se non li conosco, che importa? L’importante è avere un nome in più nella lista dei cosiddetti “amici”. Sono disposto ad iniziare una guerra a chi ha più amici.
Chi si somiglia si piglia. Giocate pure tra voi.
 
2)  Il curioso.
Caspita! Ora posso sapere tizio e caio che fine hanno fatto. Si saranno sposati? Affermati? Avranno una bella casa? Dove andranno in vacanza? Voglio sapere tutto. Oh Accidenti! Ma questi qui non postano granché, non mettono foto, non danno informazioni… e che me ne faccio?  Non metto neanche un mi piace, neanche un commento! Anzi faccio finta di ignorarlo! Divento un amico fantasma: non mi vedi, ma io vedo te.
Finché le persone in questione notano che sei ancora tra i contatti e decidono di cancellarti perché neanche si ricordano quando ti hanno aggiunto e perchè.
 
3)  Il piagnone.
La gente è cattiva. Anche i miei contatti sono cattivi e tutti gli altri, tutto il mondo lo deve sapere! Io, vittima innocente, devo assolutamente far capire quanto vengo trattato male! E lo scrivo qui, su Facebook!
…che diventa il muro del pianto. Faccio una scorta di kleenex da distribuire.
 
4)    Il promotore.
Quale modo migliore di promuovere e diffondere ideologie politiche o sportive? Facebook! Io ho le mie idee e le mie preferenze e devo assolutamente esporle, diffonderle, perché sono quelle giuste. Cosa? Ho amici che non approvano? Poco male. O li cancello o li nascondo. Perché se non mi apprezzano, non mi meritano. E in periodo di elezioni prometto solennemente di pubblicare quanti più post possibili per avvantaggiare il mio partito e screditare tutti gli altri.  Mentre durante il campionato mi trasformo in un cronista sfegatato.
Sempre che loro non nascondano te…
 
5)  Il selfista.
Io, essere eccelso, faccio foto più belle, viaggi più belli, considerazioni più belle, letture più belle, vedo i film migliori, frequento la gente migliore… perché non dimostrarlo? Come? Semplice: qualche miliardo di selfie di me nei posti più in, con la gente più in e intitolate dalle considerazioni più in. Perché il selfie è in.
Ah sì, giusto… tu sei decisamente IN, soprattutto quando ti fai l'immancabile (nonché inspiegabile) selfie in bagno. 
 
6)  Il conquistatore.
Fammi vedere un po’ le foto? Ah sì, che persona interessante. Dove interessante ovviamente sta nel fisicamente piacente. Devo assolutamente chiederne l’amicizia. Conoscersi meglio, frequentarsi… magari mando anche un messaggio brillante per presentarmi. Vediamo: Ciao,  mi piacerebbe conoscerti meglio, sapere qualcosa di te. Un bacio…
Ma dico io! A chi mandi sto bacio se manco conosci? E se questo è l’inizio, meglio spegnere subito tutto sto sfavillio. Che bello quel tasto: rifiuta.
 
7)  Il simpatico
Ma per favore! La vita è già un dramma! Restiamo in contatto con la dovuta leggerezza. Postiamo cose simpatiche, canzoni che strappano un sorriso, frasi che divertono!
E mandiamo pure un saluto a chi, quando ti legge, ti invidia perché pensa che non  hai mezzo problema in vita tua.
Eh sì, perché se non ti lamenti, non hai problemi. Associazione alquanto automatica e superficiale… ma è più facile ragionare così.
 
8)  Il pacifista.
Sulla mia bacheca solo pensieri new age, musiche rilassanti, argomenti zen, percorsi di puro benessere fisico e spirituale e frasi gentili verso tutti. Ok, quello lo manderei volentieri a quel paese, ma non sia mai detto che proprio io possa fare tale sgarbo. Il mio motto è: peace and love…
Bellissimo. E tuttavia anche emettere un sonoro  biglietto di sola andata per quel paese è autentica fonte di benessere psicofisico.
 
9)   L’eterno connesso
 
Oggi mi son svegliato proprio male. Che tragedia la fila per il bagno. C’è traffico, farò tardi. Ma cos’è sta storia che hanno chiuso questa strada? Che noia sto lavoro, vado a prendere un caffè. E poi c’è la pausa pranzo. E poi c’è il collega che perde tempo al telefono. Cosa farò per cena? Ma sì, vado al ristorante. Ora siamo per strada, arrivo al ristorante previsto in orario. Cena sublime con allegate foto. E finalmente a letto.
Chissà? Magari inventeranno una APP per collegare face book al cervello e monitorare la fase R.E.M, così potranno postare anche il resoconto dei propri sogni. In diretta, ovviamente.
 
10)     L’osservatore.
Che varietà che gira su Facebook! E tuttavia il mondo è bello perché vario e il virtuale in questa piattaforma rispecchia il reale, le persone che veramente frequentiamo, i loro atteggiamenti, pensieri, modi di essere. A volte anche modi di mascherarsi.
Ognuno è un mondo a sé interessante da osservare e comprendere.
E in genere più di tanto non si espone, perché appunto sa di essere su un palcoscenico.
 
Se qualche contatto dovesse riconoscersi tra questa tipologia, spero non se ne abbia a male. Io stessa sono nei gironi. Forse il decimo è quello che più mi si addice, ma anche altri non li disdegno. Facebook è nato come piattaforma su cui ritrovarsi, poi si è trasformato in luogo di incontro, gioco, palcoscenico e diario (non segreto). Magari possiamo usarlo anche per conoscerci meglio. Noi stessi in primis e poi anche gli altri.
Ed ora… vediamo pure se gli amici son collegati che magari scambiamo quattro chiacchiere, anche in privato. Eh sì, perché tenetevi forte, ho una notizia incredibile per voi: facebook può essere usato anche in modo più privato. 
 
By Lisa


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