24 settembre, 2013

VERNICE FRESCA di Antonio Grassi


Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica. La responsabilità della scienza è chiamata in causa. Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell'economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe. Nel libro la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall’immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), "Moloch padano" di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell’aria di un virus altamente patogeno. La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, fotocopia di Crema, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB. L'intreccio della vicenda, ambientata nell'oggi, presto si rivela più intricato di un dedalo e più pericoloso del salto da un aereo senza paracadute; la trama si dipana grazie all'intervento di attori le cui vite si scontrano e si minacciano vicendevolmente.



Un inizio lento, quasi monotono, come la tranquilla città di provincia dove il tempo scorre lento ed uguale, dove niente sembra mai accadere, dove ognuno segue la sua routine, dove… dove niente invece è monotono, ma solo facciata apparente di una società spietatamente ed abilmente descritta dall’autore.

Grassi porta alla luce una serie di sfaccettature interessanti e sicuramente inquietanti sui giochi di potere che anche nel nostro paese  primeggiano, mascherati da ideali di qualsiasi tipo, soprattutto umanitari e politici.

Un quadro chiaro e preciso sull’eterno gioco di potere, scandito a suon di denaro, moneta di scambio per qualsiasi ideale, soprattutto quelli crollati miseramente.

E se è vero che potere e denaro vengono conquistati con ogni mezzo, è meglio non perderli e i giochi di potere diventano sporchi e si svolgono nei retroscena più profondi, mentre alla luce del sole tutto sembra perfetto e scontato.

Niente e nessuno è come sembra. La facciata di presentazione di ogni personaggio, accuratamente descritto, crolla pagina dopo pagina e ad un ritmo crescente in quel che sicuramente tutto sembrerà, ma non un romanzo, bensì uno spaccato di realtà e getterà una nuova luce sul panorama di un’Italia che nella sua quasi “insignificante” rilevanza strategica, è perfettamente in grado di nascondere un grande operato dietro le quinte. Politica, droga, bioterrorismo, corruzione e ideali crollati sono gli ingredienti per un cocktail di spionaggio che resterà attivo fino all’ultima pagina.

Sarà difficile individuare dove finisce il romanzo e dove inizia la realtà, il tutto presentato con una grande precisione di eventi di storia dei nostri giorni che si fonde con la storia stessa dei personaggi fino ad un finale che… nello stile del “niente è come sembra” che impregna l’intera opera, forse finale non è.

Gli argomenti trattati e il linguaggio scelto dall’autore lo rendono un libro impegnativo, forse non adatto a tutti e questo è una nota dolente, perché ricco di messaggi che potrebbero e dovrebbero invece essere recepiti da ognuno di noi.

Per gli amanti del genere, invece, è sicuramente un libro da non perdere.

Buona lettura

by Lisa

21 settembre, 2013

MIELE AMARO E MANDORLE DOLCI - MAHA AKTAR

I titoli che evocano profumi e sapori mi affascinano sempre per la mia passione per la cucina, le storie di altre culture anche e per questo ho deciso di leggere questo romanzo appena ne ho avuto notizia.

Le protagoniste sono delle donne libanesi che attraverso la loro storia finiscono per raccontare la storia di un paese come il Libano, il conflitto arabo-israeliano, le difficoltà dei palestinesti, gli scontri tra mussulmani e cristiani durante il secolo scorso.

In primis vi è Mouna, parrucchiera-estetista 37enne che ha perso il padre e i fratelli a Sidone e si è trasferita a Beirut con madre e zia riaprendo il salone Cleopatra. Non è sposata e questa è fonte di biasimo continua da parte di sua madre, nonostante sia il suo lavoro a mentenere le tre donne.

E' nel salone di Mouna che si incrociano le figure di alcune donne distinte della città come Nadine, Lailah, Nina e Imaan.

Nadine si è da poco trasferita in città con suo marito, un diplomatico in pensione, e il suo figlio minore dopo aver vissuto per anni in Europa ed aver lasciato le figlie maggiori in Spagna. La sua vita sembra essere l'unica senza turbamenti.

Nina, dopo un'adolescenza in convento e alcuni anni di insegnamento, diventa la moglie del presidente del banco di Beirut, sogna un matrimonio come quello dei suoi genitori ma le sue aspettative vengono presto disilluse.

Lailah è stata Miss Libano ed è una donna bellissima che avrebbe voluto aiutare il prossimo ma è stata ostacolata dai suoi genitori prima e dal marito magnate dopo, soffre per i continui e noti tradimenti del marito eppure continua a restare al suo fianco.

Imaan è una diplomatica in gamba nonostante tutti pensano il suo prestigio derivi dal marito, sposato in seconde nozze e figlio di una famiglia potente ma di fatto privo di mezzi. Ormai il loro rapporto è solo di facciata e così, ottenuto un nuovo e prestigioso incarico, si chiede se lui farà ancora parte della sua vita.

Vi è poi Rima, arrivista e senza scrupoli che fa pressioni continue sul marito piccolo imprenditore per avere sempre di più e poter vantarsi nell'alta società di cui vorrebbe tanto far parte. E' priva di argomenti, cattiva e subdola tanto da cedere alle lusinghe dei mariti di quelle che vorrebbe come amiche.

Che dire infine di Amal, la misteriosa aiutante di Mouna con un passato ed un talento tutto da scoprire?

Tra gioie e dolori, tutte troveranno la loro strada e lascio a voi scoprire come.

La storia è una trama intricata fatta di eventi e personaggi, con continui flashback scopriamo chi sono le protagoniste, ci affezioniamo a loro e alle loro storie sperando raggiungano la serenità. E' come un grande puzzle che piano piano prende forma riservando, di tanto in tanto, anche delle sorprese. Le protagoniste scoprono, via via, di avere dei legami tra loro che ignoravano e di certo instaurano tra loro una bella amicizia, fonte di sostegno reciproco per tutte.

Una lettura davvero coinvolgente che riesce a scorrere fluida soprattuto nella seconda metà del romanzo, quando i capitoli si fanno divorare con avidità per permetterci di scoprire di più delle nostre protagoniste.

I termini in francese ed arabo rendono sensuali e dolci alcuni passaggi così come il titolo per me evocativo.


18 settembre, 2013

NIENTE E' PIU' VERO DI UNA BUGIA - LUCY ROBINSON

Charlotte è una stacanovista, non esiste niente altro oltre al suo lavoro come addetta alle pubbliche relazioni per una grande casa farmaceutica anche perchè da quando l'ha conosciuto, stravede per il suo capo, John.
Durante la festa di fidanzamento del suo amico e coinquilino Sam, Charley, correndo giù da una collina cade e si risveglia in ospedale mezza ingessata scoprendo dal suo ex, un medico ormai aiuto primario, di essersi fratturata tibia e bacino e di dover quindi restare a riposo per mesi.
A questo si aggiunge la notizia che John sta andando in California a sposare la donna neodivorziata con cui aveva una storia da tempo e così Charley cade nello sconforto più totale fino a ricevere una strigliata via telefono e in piena notte da sua nonna Helen.
Deciderà di occupare quindi il suo tempo come cupido virtuale organizzando appuntamenti tra sconosciuti e flirtando via e-mail al posto loro per rendere gli incontri più accattivanti mettendo su una vera e propria società di successo a quanto pare.

Ma cosa succede se la ghost-writer si interessa ad uno dei suoi clienti? Quanto potrà reggere il confine tra lavoro-finzione e sentimento-realtà?
E se il capo tanto agoniato sembra finalmente interessarsi a lei?
Forse l'amore era sotto il suo naso da tempo ma non era facile da cogliere.

Il romanzo è tutto un susseguirsi di colpi di scena, tra insoliti, piacevoli e spiacevoli da scoprire per cui non voglio dirvi altro della trama.

Una lettura piacevole e divertente che non manca di far riflettere, una commedia romantica in piena regola.


16 settembre, 2013

Un pizzico di... compleanni

Con qualche giorno di ritardo eccoci alla rubrica
ma scusate ero stata presa da certi preparativi fra inizi scuola e un certo 14°compleanno ; )

Parliamo di compleanno. Forse il ritardo in queste occasioni non è proprio gradito, non per i nostri tempi! 
In origine pare che la pratica di celebrarlo si consolidò nel XIX secolo negli ambienti aristocratici francesi, per estendersi poi solo qualche secolo dopo alla borghesia. E ancora prima ebbe pure importanza, ma solo fino all'sopravvento del Cristianesimo, che invece la ritenne una pratica pagana.

Da Wikipedia: 
“Le varie usanze con cui oggi la gente festeggia i compleanni hanno una lunga storia. Affondano le radici nel reame della magia e della religione. L’usanza di fare gli auguri, i regali e una festa — con tanto di candeline accese — aveva nell’antichità lo scopo di proteggere dai demoni il festeggiato e di garantirne la sicurezza nel nuovo anno. . . . Fino al IV secolo il cristianesimo respinse la celebrazione dei compleanni giudicandola un’usanza pagana”.

Da uno studio effettuato su un campione di persone, nate fra il 1973 e il 1999, è risultato che il 16settembre è la data con più compleanni, mentre le meno frequesti sono il 29 febbraio, il 25 dicembre, ma anche i giorni finali di novembre.
fonte qui 

Personalmente non sono legata a questa usanza e men che meno alla pratica di regali, torta, candeline e se anche i familiari si dimenticano di darmi gli auguri non ci resto male. 
Da quando sono mamma però... tengo molto a festeggiarlo per la figliola e da lei un po' mi aspetto che si ricordi la mia data e un bacino di auguri.

E voi come la vivete questa pratica moderna?


14 settembre, 2013

FINCHE' NON SEI ARRIVATO TU... - KRISTAN HIGGINS

A chi non capita di ripensare al proprio primo amore, magari non corrisposto e spera di non sembrare sfigato/a a suo confronto a distanza di tempo? Questo è quello che Posey spera ma, quando rivede Liam dopo quindici anni non può che ammirarlo e ricordare quanto l'aveva desiderato da ragazzina. Lui sembra il solito bello impossibile seppur ormai maturato, vedovo e con una figlia adolescente diventa subito preda delle donne, libere e non, che lo avevano conosciuto da ragazzo.

Posey ha una specie di storia con Dante Bellini, un ristoratore avversario visto che i suoi genitori gestiscono un ristorante tedesco ma, questa finirà ancora prima di iniziare e si rivelerà per la banale avventura che è stata.

Iniziano gli incontri scontri tra Liam e Posey, lui deciso a rimanere single, ossessionato da varie manie e vittima degli attacchi di panico e lei perennemente affamata di cibo ma ormai anche d'amore.

In tutto questo si inserisce Gretchen, la cugina apparentemente perfetta di Posey che sua madre cerca di accoppiare con Liam ma che inizierà una storia con Dante scatenando non pochi problemi tra le due cugine che, dalla nascita, sono state sempre in competizione sebbene non a causa loro.

Dopo una sbronza, una costola incrinata e dei sedativi inizianno a smuoversi le acque tra Liam e Posey e da un bacio confuso arriveranno ad esplorarsi per bene capendo giorno dopo giorno di amarsi sebbene finchè la cosa non diventa pubblica non si può dire di avere una storia, no?

Peccato che quando Liam provi ad aprirsi un pò i suoceri si mettano di mezzo minacciando di togliergli la custodia della figlia Nicole. Come andrà a finire? Lascio a voi scoprirlo.

Avevo letto un altro romanzo di questa autrice e mi aspettavo qualcosa di leggero e carino ma, è stato più di quanto sperassi, una storia che mi ha lasciata davvero col sorriso sulle labbra ed ho gustato come un film, la consiglio vivamente alle romantiche come me.


13 settembre, 2013

QUESTIONE DI DETTAGLI - ASHLEY EDWARD MILLER e ZACK STENTZ

Voi fate caso ai dettagli? Colin di certo si, lui ha quattordici anni ed è appassionato di indagini per cui trascrive tutto ciò che lo sorprende o turba su un blocco appunti aggiungendo poi la postilla "indagare".

Ogni capitolo si apre con delle note del blocco di Colin sugli argomenti più disparati tra cui la natura dei pescecani che da sempre lo affascina. Colin è affetto dalla sindrome di Asperger per cui agisce in maniera razionale, non capisce spesso le battute o la retorica ed è maniacale nella disposizione degli oggetti nella sua stanza o nelle abitudini.

Un evento sconvolge la normalità a scuola, sebbene sia appena iniziato il liceo, un colpo d'arma da fuoco viene esploso nella sala mensa. Di chi è la pistola? Chi ha sparato e perchè? Colin inizierà ad indagare.

I protagonisti sono per lo più adolescenti e quindi emergono le differenze del fisico e i cambiamenti che riescono a capovolgere tutto anche nel giro di pochi mesi. Colin in particolare nota i cambiamenti in Melissa, sua storica amica che sembra arrossire senza motivo e scatenargli strane reazioni.

Ho trovato un pò ridondanti le note a piè di pagina poichè, seppure interessanti perchè riguardanti vari ambiti, creano un distacco dalla narrazione secondo me e finiscono col distrarre un pò.
Diciamo, però, che queste note si sposano con il modo di essere di Colin, preciso e determinato a comunicare il suo sapere nei vari ambiti.

La storia finisce come in sospeso, il mistero della pistola viene in parte risolto ma restano altri interrogativi ed alcune frasi del narratore fanno pensare che ci sia poi un seguito.

Gli spettri dell'autismo mi affascinano e così mi ha affascinata Colin che sa conquistare i lettori sebbene il suo animo sia stato poco esplorato a vantaggio della sua passione per le indagini.



11 settembre, 2013

TRA LA NOTTE E IL CUORE - JULIE KIBLER

Miss Isabelle ha circa novanta anni ed odia i cambiamenti per cui non prende di buon grado il fatto che sia una ragazza nuova a farle i capelli e, il fatto che lei sia nera, non ha nessuna importanza visto che di lì a breve Dorrie diventerà per lei come una figlia. E’ a Dorrie che Miss Isabelle si rivolge, infatti, per andare a migliaia di km di distanza per un funerale sebbene non le sveli di chi.

Inizia il viaggio fisico delle due donne e veniamo catapultati nel passato a quando Isabelle è solo una ragazzina, seria e stufa delle solite feste a cui la mandano i suoi genitori. Racconta di una serata in cui la curiosità poteva costarle cara e dell’inizio dell’innamoramento per il figlio della cameriera, Robert.

Le vicende tra passato e presente scorrono per entrambe alternandosi anche nel tempo sebbene nel passato ci sia solo la giovane Isabelle mentre nel presente ricorrono i ricordi di Dorrie.
Nel 1939 Isabelle è perdutamente innamorata di Robert ma, la loro storia sembra proprio impossibile in un’epoca in cui i matrimoni misti erano contro la legge in alcuni stati americani e addirittura, sulla sua città, vigeva il coprifuoco per le persone di colore. Eppure i due giovani innamorati riesco a sposarsi in Ohio, ma l’unico matrimonio noto di Isabelle è con un uomo bianco, cosa mai sarà successo?
Dall’altro lato Dorrie, delusa dall’ex marito, non sa se fidarsi di Teague, un divorziato con tre figli piccoli che frequenta da un po’ e sembra troppo bravo e corretto per essere vero. Suo figlio maggiore è in un bel guaio e così fuori casa si sente impotente ma, grazie a Miss Isabelle capirà quali sono le cose davvero importanti e come relazionarsi con entrambi.

Ma al funerale di chi, stanno andando le due donne? Scopritelo leggendo il romanzo perché solo alla fine ci viene rivelato e riaffiorano tasselli del passato rimasti sepolti tra la polvere degli anni passati.

Un romanzo che parla d’amore ma anche di amicizia senza tralasciare il tema dell’integrazione razziale che ahinoi tutt’oggi crea problemi, più o meno seri, in tutto il Mondo.

Alla fine del romanzo c’è una breve intervista all’autrice che ho trovato molto interessante, in pratica è una blogger anche lei, come me ha fatto amicizie in questo modo e ci rivela di star preparando un nuovo romanzo sempre fatto di sentimenti forti… beh, non vedo l’ora di leggerlo!


10 settembre, 2013

UN SOGNO D'AMORE AL RITZ - STEPHANIE DES HORTS

Siamo nella Parigi degli anni ’40 e Jeanne finisce in prigione perché sospettata di essere ebrea ma, in verità, per aver sfidato il regime nazista con un gioiello simbolico che sembra appoggiare le idee della Resistenza.
Jeanne odia i tedeschi e non solo perché hanno invaso mezza Europa, arrestato molti suoi collaboratori prima di lei ma, perché uno di loro, travestito da benefattore, ha distrutto la sua famiglia e segnato indelebilmente la sua infanzia.
Jeanne, trova quindi strano, il giovane tedesco che le porta i pasti in cella, si dimostra sempre gentile con lei e sembra voglia dirle qualcosa, ma cosa? Con la mente torna quindi alla sua infanzia e ci racconta come dalle Fiandre fugge verso la Francia con Pierre, un marchese dedito ai vizi e con nessuna voglia di onorare gli impegni militari o di famiglia.
Il matrimonio è impossibile viste le diverse estrazioni sociali e così Jeanne si ritrova ad essere una cocotte ovvero un’amante mantenuta ed è a Parigi che ritrova sua sorella Charlotte che se l’è cavata nella stessa maniera.
Dopo Pierre il marchese, verrà Pierre il barone aviatore, un altro amore non ufficializzabile che cederà presto il passo all’appassionata relazione con Louis Cartier, un genio della gioielleria che la introdurrà in quel mondo facendone una vera star.
Sebbene borghese e divorziato, nemmeno Louis riuscirà a fare di Jeanne una “donna onesta” mentre Charlotte finirà col diventare una Lady inglese.

Si attraversano le due guerre mondiali, anni di ristrettezze ed altri di lustro ed eccessi dove il lusso la fa da padrone e i gioielli diventano un mezzo di comunicazione.

Il titolo mi aveva indotto a pensare si trattasse di una storia romantica e invece è una sorta di biografia di questa donna instancabile ed appassionata, innamorata fino alla fine dei suoi amori ma soprattutto del suo lavoro, il figlio metaforico che non ha mai avuto.

Una lettura interessante, assunta tutta d’un fiato potrei dire che mi ha lasciato con il desiderio di un gioiello viste le descrizioni di pietre, montature ed accessori realizzati nel tempo dalla maison Cartier.


06 settembre, 2013

E SE FOSSE LUI QUELLO GIUSTO? Di Susan E. Phillips









edizioni: Leggereditore
pagine: 409
prezzo: 12€



Descrizione:
La geniale professoressa di Fisica Jane Darlington passa il suo trentaquattresimo compleanno in lacrime. Vorrebbe un figlio, ma non un marito; da sempre infatti la sua grande intelligenza spaventa gli uomini e trovare un candidato adatto al compito non è semplice. Cal Bonner, leggendario seduttore e giocatore di football dei Chicago Stars, non particolarmente acuto, le sembra la scelta perfetta. Jane allora entra in azione, ma rimarrà molto sorpresa: il generoso Cal non assomiglia per nulla all'individuo superficiale che si aspettava, e soprattutto non è affatto disposto a farsi usare e poi scaricare. Come potrà un determinato campione di football interferire nella vita e nei piani di una professoressa un po' speciale che non si è mai, ma proprio mai, innamorata? Con un sacco di onestà, comprensione e molto, molto umorismo... 

Piccolo parere:
E' ufficiale. Adoro questa scrittrice. Anche questo libro, terzo della serie "Chicago Stars" non delude. Dopo mesi di "digiuno letterario", ho letto, anzi divorato, le 400 pagine in un weekend.
Inizio un pochino surreale, decidere di avere un figlio ingannando un perfetto sconosciuto, poi la storia decolla e ti rapisce fino all'ultima pagina. Indimenticabili i personaggi, ben descritti anche quelli secondari.
Scorrevole, ironico, molto sensuale. Per le amanti del romance, questo libro e questa serie non possono mancare in libreria.



01 settembre, 2013

LA PERFEZIONE NON ESISTE


E se esistesse, sarebbe tanto fredda.

Come mai questa considerazione?

Semplice: è estate e via sulle spiagge a sfoggiare chili di troppo o corpo ben fatto. Inutile negarlo. Con alcuni madre natura è stata più generosa, con altri meno. Eppure mi guardo intorno sulla spiaggia e mi piace ciò che vedo: la varietà, l’essere diversi, soprattutto ben disposti a divertirsi e a fregarsene delle proprie imperfezioni.

Poi ecco che passeggia "rigida" la donna il cui seno e i cui glutei sfidano le leggi di gravità, la pelle abbronzata è tirata oltre misura, le labbra  che sembrano  offrirsi come salvagente al baywatch di turno… labbra che stentano anche a sorridere, perché troppo piene.

Sia ben chiaro: non è giudizio implacabile, ma semplice opinione personale ciò che sto per scrivere al riguardo. E premetto che con il proprio corpo ognuno fa ciò che gli pare e come meglio gli pare. E infatti, non è il corpo che mi colpisce in queste persone, quanto l’anima che vi è imprigionata.

Un’anima alla disperata ricerca dell’apparire perfetta, in un mondo dove la perfezione è solo una parola. Una perfezione inseguita a dismisura, in modo ossessivo.

Perché la ruga non è maturità e vita vissuta, ma orribile segno di vecchiaia.

Perché un seno piccolo è invisibile, mentre uno rifatto lo si nota e fa sentire meglio.

Perché un sedere gonfio e sodo può impreziosire quel corpo squisitamente snello e che nulla ha da invidiare a nessuno...

Perché le labbra canotto forse attirano più baci. Ma che tipo di baci?

E soprattutto, perché quelle labbra non riescono più a sorridere? Ci sono mai veramente riuscite?

Ora, se a questo si aggiunge che a fare un po’ di tutto questo è una già bella ragazza di vent’anni… non so a voi, ma a me preoccupa e molto.

Un tempo si tentava di sconfiggere con la chirurgia estetica il tempo che passa. Ora si insegue questa fantomatica perfezione scandita da chissà chi, a beneficio del portafogli della categoria dei chirurghi plastici che, sentito con le mie orecchie in un filmato su youtube, si definiscono un po’ i migliori amici di queste ragazze così insicure. Dei confidenti. Dei benefattori, perché le ragazze dopo si sentono meglio.

Ah beh… se si sentono meglio! Allora perché dopo poche settimane il sedere va trattato nuovamente perché lo vogliono più gonfio, più tondo, più sodo? E’ durata poche settimane il loro sentirsi meglio? Così poco???

Con tutto il rispetto per la chirurgia estetica che in alcuni casi fa  “miracoli” e fa davvero bene, io mi tengo il mio sovrappeso, il mio sedere fin troppo visibile e un seno che per naturali dimensioni non può sfidare le leggi di gravità. Non sono perfetta. Proprio no. E ne sorrido. Senza labbra-canotto e con quelle rughette d’espressione accanto agli occhi così ben visibili quando sorrido. E guai a chi me le tocca!

E ora, un volto noto per riflettere se questa è veramente perfezione.

 Buone vacanze a tutti.
by Lisa
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