13 ottobre, 2017

ARTE CHE CURA



Si è svolta stamane 13 0ttobre, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, la conferenza sulla teatroterapia e videodramma,  strumenti di "cura" in ambito psicosociale.
 
La tecnica è stata egregiamente illustrata  dai Prof. Massimo Doriani, Gianluca Ficca, Giuseppe Mastrocinque e Marcello Cotugno, non solo a parole,  ma anche attraverso cortometraggi, frutto di un lavoro accurato, teso non tanto a mettere in scena una trama ben precisa, quanto a trasmettere emozioni allo stato puro.
 
Quanto segue, sono le mie personali impressioni da semplice spettatrice, completamente estranea al corso e al mondo  del teatro, ma interessata a capire qualcosa di più sull'argomento.
 
La mia prima impressione è stata un forte coinvolgimento.
 
Ho percepito  le emozioni scaturenti dalle problematiche psicologiche trasmesse dagli attori, sentendomi quasi parte della psiche del personaggio interpretato, riuscendo persino a prevedere il decorso del cortometraggio.
 
Sicuramente più intensa la ricezione di emozioni a me fin troppo note, ma decisamente sorprendenti quelle che ho ricevuto da casi  a me totalmente estranei.
Situazioni che tendiamo in genere a isolare e a catalogare come estreme, pensando che facciano parte di un mondo a noi estraneo e incomprensibile.
E invece, con questa tecnica, si può imparare a comprenderli, senza giudizio.
 
Interessante la domanda con cui il Dott. Doriani ha aperto la conferenza: L'arte cura?
Un sì o un no, non può bastare come risposta, sicuramente più utile una full immersion nell'argomento.
Prendo in prestito le parole di Sheakspeare: "Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti"
 
Complimenti a tutto lo staff, soprattutto agli attori "emergenti".
 
by Annalisa Marino









04 ottobre, 2017

LE NOSTRE ANIME DI NOTTE di Kent Haruf





Trama:

È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?
Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.


Dalle prime pagine è facilmente intuibile che i protagonisti non sono Addie e  Louis. L'indiscussa protagonista è la solitudine che trascina nel libro chiunque l'abbia mai provata.
 
 Un libro scritto in modo estremamente essenziale, senza fronzoli, assolutamente diretto nell'esporre dialoghi ed ambientazioni.
Una proposta "indecente" apre il libro.
(Nel film stavolta Robert Redoford la riceverà).
Due persone sole, estremamente sole, che hanno la stessa esigenza: riempire quel vuoto che crea intorno a loro la solitudine.
Una proposta con un intento diretto e preciso senza falsi corteggiamenti, senza la possibilità di creare illusioni.
 
Il risultato è sconcertante: ne nasce un rapporto con un'intimità profonda, forse proprio perché nato dalla verità nuda e cruda. Perché la verità rende liberi e, forse, anche meno soli.
La verità rende anche forti, al punto da passare senza remore al di sopra del giudizio (sempre pronto) delle persone che si fanno scudo con falsi ed inutili moralismi.
 
Un'intimità che può solo spaventare chi non ha avuto ancora il privilegio di provarla. E per paura si finisce con creare ostacoli a chi si  e ci ama di più. E chi più amiamo diventa il nemico, che combatte con l'unica arma possibile: il ricatto affettivo.
 
Ma l'intimità, quella vera, non conosce limiti e distanze...
 
Seppur scritto in modo veloce le dinamiche di coraggio, intimità e ricatto affettivo vengono esposte in maniera semplice e chiara.
 
“Cos’è che ci siamo detti? Che è impossibile aggiustare le vite degli altri, no? Non puoi aggiustare tutto, non ti pare? disse Louis.
"Ci proviamo sempre. Ma non ci riusciamo”.
 
Un libro che fa riflettere.
 
Buona lettura
 
by Lisa


03 luglio, 2017

NAPOLI INCONTRA IL MONDO



Alla mostra d'oltremare di Napoli, la città estende i suoi confini verso luoghi vicini e lontani e verso culture e sapori diversi.
L'ingresso da Piazzale Tecchio prevede un percorso già stabilito affinché sia proprio Napoli a dare il benvenuto ai visitatori per poter offrire un rapido viaggio dalla città all'Italia stessa e poi via, in una sorta di viaggio spaziotemporale, dove basta un passo o un padiglione diverso per ritrovarsi in un altro luogo del mondo.
Tra storia, danze, cabaret, attrazioni varie e sapori di ogni luogo, il divertimento è assicurato.
Varie possibilità di shopping, ristoranti etnici, lezioni di ballo e spettacoli con stuntman  si ripetono in più settori per consentire a tutti  i visitatori di passeggiare in assoluta libertà senza perdere nulla.
 
Attraverso la danza è facile partire da Napoli....

 
 
... e raggiungere luoghi da mille ed una notte.


 
E lo spettacolo degli stuntman fa vivere dal vivo (e qualche fortunato o coraggioso potrà anche parteciparvi) le emozionanti immagini di inseguimenti d'auto degne dei migliori films.
 
 
Questo e tanto altro vi aspetta a Napoli.
 
Buon divertimento by Lisa

 

28 marzo, 2017

LA BELLA E LA BESTIA






Trama:

Villeneuve è un paesino immerso nella provincia francese, dove la vita scorre lenta e monotona. Belle, figlia di Maurice, un eccentrico artista locale, sogna per sé una vita diversa e conta i giorni che la separano da una fantomatica avventura. Un giorno, dopo essere stato attaccato da un branco di lupi sulla strada del mercato, Maurice trova rifugio in un castello in rovina, non sapendo che quel luogo oscuro e misterioso è in realtà la dimora di una temibile Bestia. Il padrone del castello, su tutte le furie per l'intrusione, rinchiude il malcapitato in una torre gelida e Belle, preoccupata, si mette alla sua ricerca. L'unico modo per liberare il padre è prendere il suo posto: la ragazza finisce ospite forzato di quel luogo maledetto, dove gli abitanti hanno le sembianze di oggetti d'arredo parlanti e il loro padrone è un mostro sgarbato e senza cuore. Ma lei, che è di temperamento forte e coraggioso, non si piega agli ordini che le vengono impartiti e non perde occasione per farsi valere. Solo dopo una disavventura nei boschi e un salvataggio tempestivo, la diffidenza iniziale si dissolve e Belle scorge, sotto la spessa pelliccia e l'aspetto animale, il lato più gentile e generoso della Bestia, scopre di condividere con lui la passione per i libri e fra i due nasce una tenera amicizia. Il candelabro Lumière, l'orologio Tockins, la teiera mrs Brick e tutti gli altri, cominciano a sperare che Belle sia davvero quella giusta, la ragazza che con la forza del suo amore potrà spezzare l'incantesimo.



La storia resta invariata dall'originale film di animazione del 1991, ma si arricchisce di profondità nel descrivere tutti i personaggi.
I messaggi, di cui questa storia è particolarmente ricca, sono evidenziati al massimo.
La vera bellezza che va cercata dentro, la diversità che fa paura, l'importanza della lettura per una mente aperta e, più importante che mai, l'accettazione che passa sempre dalla conoscenza più profonda e che, immancabilmente, si trasforma in amore e predisposizione al cambiamento.
Perché la bestia, quella vera, non vive in un luogo lontano, inaccessibile e spettrale, ma è tra noi, in noi, celata da una parvenza di normalità che facilmente può trarre in inganno chiunque.
Gli effetti speciali non mancano e il musical risulta spettacolare anche per chi la favola l'ha già vista in altre versioni.

Assolutamente da vedere

by Lisa

14 marzo, 2017

GUARIRE D'AMORE di Irvin D. Yalom







Trama:


Un uomo che non riesce a controllare i suoi impulsi sessuali, una donna ossessionata da un amore divorante, uno scienziato che si convince di essere un impostore, una ragazza che rivela una insospettata doppia personalità, un uomo d’affari che non trova il coraggio di liberarsi di un mucchio di lettere ingiallite… Sono i protagonisti delle storie di psicoterapia in cui Irvin Yalom ha condensato le sue riflessioni sulle radici profonde del disagio esistenziale: pagine appassionate e brillanti, ricche di emozioni e di idee, sempre illuminate da una sorprendente sincerità. L’esperienza terapeutica vi appare come una specie di avventura e analista e paziente sono raffigurati come compagni di viaggio: la guarigione del paziente deve indurre il terapeuta a mettere in gioco tutte le sue carte senza barare. Il coinvolgente resoconto di questi incontri ci aiuta a riconoscere e a tenere a bada i nostri aspetti più oscuri: nell’intreccio di paure, ansie, solitudini e ossessioni è impossibile sentirsi solo un osservatore distaccato.
 
Non sempre i libri di psicologia risultano semplici da leggere. Questo libro invece lo è.
Le storie, ovviamente ispirate da storie vere, ma abilmente mascherate per tutelare la privacy dei suoi pazienti, si svolgono attraverso la descrizione dei vari colloqui. Sembra di assistere realmente ad ogni incontro e di sentire un po' proprio il disagio di ogni persona.
 
Il disagio esistenziale è ciò su cui si concentra Yalom. Qualcosa che può essere comune a tutti e non solo a chi ha subito traumi o avuto problemi. Esso risulta strettamente legato ai desideri impossibili da realizzare, come potrebbe esserlo ad esempio la vita eterna o l'eterna giovinezza, giusto per citarne un paio.
 
Il libro risulta essere un affascinante viaggio attraverso le tecniche psicologiche più tradizionali, dirette o indirette, ma tutte proiettate al benessere psicofisico del paziente.
Interessante la nota finale dell'autore aggiunta nelle ultime edizioni ben 25 anni dopo la stesura del libro dove sottolinea l'importanza evolutiva del cambiamento personale, non solo dei pazienti, ma anche il proprio.
Che sia questo il segreto della felicità?
 
Buona lettura
 
by Lisa
 

10 marzo, 2017

IL DIRITTO DI CONTARE


Katherine, Dorothy e Mary sono tre matematiche che lavorano nella NASA, non è cosa da poco visto che vivono nell'America degli anni '60, quando vigeva ancora la segregazione razziale.

Katherine non ha rivali con i numeri, è vedova ed ha tre figlie. La sua routine verrà sconvolta da un nuovo incarico nel team che si occupa di mandare gli astronauti nello spazio.

Mary è intraprendente ed accetta la sfida di un collega di diventare ingegnere, i calcoli non le bastano più. Riuscirà a farlo, lei donna e di colore?

Dorothy, infine, svolge un lavoro da responsabile senza esserlo e senza prenderne i meriti. 

Con l'avvento dei computer, servirà ancora fare calcoli? 

Vedete il film per scoprire come andrà per tutte loro e non solo.

Basato sul libro "Hidden Figures: The Story of the African-American Women Who Helped Win the Space Race" che racconta la vera storia di Katherine Johnson, matematica che contribuì al programma dedicato ai lanci spaziali della NASA.

Il titolo è un po' un gioco di parole visto quello che le protagoniste fanno come lavoro all'atto pratico e quello che hanno rappresentato poi per tutti, donne ed afroamericani in particolare.

Visto nel giorno della "festa della donna" e non poteva che esserci giorno migliore e più significativo per l'uscita di questo film.

Un invito a tutte le donne a credere in se stesse, nelle proprie capacità, nei propri sogni e a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, sociali e lavorative, che ci sono sempre state e purtroppo continuano spesso ad esserci.

Già si sa che le storie vere mi appassionano, poi le protagoniste essendo donne, laureate in materie scientifiche come me, anche se afroamericane negli anni '60 le ho sentite molto vicine. 

Un paio di ore che scorrono veloci e sembrano non bastare, una storia davvero toccante, ricca di speranza ed ottimismo, fa bene al cuore ed alla mente.

06 marzo, 2017

LOGAN - THE WOLVERINE

 
 
Trama:
In LOGAN, Hugh Jackman riprende il suo iconico ruolo di Wolverine per un'ultima volta in una storia a se stante, potentemente drammatica, cruda, di sacrificio e redenzione. Siamo nel 2029. I mutanti sono spariti, o quasi. Un Logan isolato e scoraggiato sta affogando le sue giornate in un nascondiglio in un remoto angolo del confine con il Messico, racimolando qualche dollaro come autista a pagamento. I suoi compagni d'esilio sono l'emarginato Calibano e un Professor X ormai malato, la cui mente prodigiosa è afflitta da crisi epilettiche sempre peggiori. Ma i tentativi di Logan di nascondersi dal mondo e dalla sua eredità finiscono bruscamente quando una misteriosa donna arriva con una pressante richiesta: Logan deve scortare una straordinaria ragazzina e portarla al sicuro. Presto Logan dovrà sfoderare gli artigli per affrontare forze oscure e nemici emersi dal suo passato in una missione di vita o di morte che porterà il vecchio guerriero su un sentiero dove compirà il suo destino.
 
 

Neanche la bravura di Hugh Jackman riesce a dare punteggio alla saga finale dedicata al supereroe Wolverine.

Se uscita di scena deve essere, tanto vale farla alla maniera di Marvel che mai annoia.
Invece, la regia e la sceneggiatura hanno complottato egregiamente per distruggere un mito.

Il film è stato un agonizzante declino dall'inizio alla fine. Agonizzante il protagonista, di cui resta una spettrale ombra del supereroe che è stato e agonizzante lo spettatore che, inaspettatamente, si agita sulla poltrona chiedendosi quando termina il film.

Le scene di combattimento, eccessivamente brutali, tanto da far vietare il film ad un pubblico minore di 14 anni, non catturano l'attenzione e diventano un deludente tentativo di rendere il film d'azione.

Anche puntare l'attenzione sul rapporto speciale che si crea tra Wolverine e la piccola Lora non riesce a far decollare la trama.

Pur appassionata alla saga degli X-Men, non posso che definire questo film, non solo il peggiore della serie, ma di tutti i film fino ad oggi visti.

Da NON vedere.

by Lisa

27 febbraio, 2017

BEATA IGNORANZA


Ernesto e Filippo sono due ex amici che si ritrovano dopo anni ad insegnare nello stesso liceo.

I due sono agli antipodi, il primo insegna letteratura italiana, declama versi in classe e la tecnologia non sa cosa sia ma è costretto ad adeguarsi vista l'introduzione del registro elettronico.

Il secondo, invece, è avvezzo alla tecnologia, ha i suoi followers, insegna matematica e fa svolgere le equazioni tramite app.

L'antica rivalità in amore e la contrapposizione sul piano ideologico-tecnologico farà sfociare una delle liti in un video diventato poi virale sul web. Nina, figlia della donna amata in passato da entrambi, deciderà di metterli alla prova girando un documentario in cui Ernesto diventerà social mentre Filippo dovrà disintossicarsi dalla rete.

Un film piacevole come lo sono in genere quelli di Massimiliano Bruno che anche qui fa una piccola parte come attore.

Giallini e Gassman li apprezzo da tempo, sia nei film che nelle fiction, per cui già la loro presenza è stato un deterrente per me, i trailer poi penso siano risultati stuzzicanti per molti.

Si sorride, si ride proprio in certi momenti ma si riflette anche sulla società odierna in cui si è iperconnessi e spesso si è fuori dal mondo se, almeno in parte, non si entra nella rete. Ed infine, l'appello accorato di Nina, tutta questa comunicazione a cosa serve se poi non comunichiamo davvero? Questo è uno spunto di riflessione azzeccatissimo, avere migliaia o più amici sui social ci rende davvero far parte di un gruppo? Esternare sui propri profili, significa saper comunicare?

Personalmente credo ci sia un abuso di tutto ormai, come recita la psicologa, il problema non sono i social ma l'uso che se ne fa, ho sempre pensato questo e di conseguenza utilizzo i social ma senza abusarne, non confondendo la vita vera con quella di facciata fatta di foto a volte ritoccate, condivisioni casuali ed emoticons che non esprimono davvero le emozioni.

Altro spunto di riflessione, poi, è dato dal fatto che spesso la storia si ripete ma, a distanza di tempo, magari noi non siamo più gli stessi per cui possiamo e dobbiamo affrontare le cose in maniera diversa.

13 febbraio, 2017

SMETTO QUANDO VOGLIO - MASTERCLASS


Avevamo lasciato il capo della banda dei ricercatori a costituirsi per patteggiare ma, tutti si sono trovati nei guai con la giustizia.
I buoni travestiti da cattivi, possono tornare ad essere i buoni?

La banda viene assoldata ufficiosamente dall’antidroga per contrastare il mercato delle smart drugs, le nuove droghe non ancora catalogate, in cambio della promessa di ripulirsi la fedina penale.
In questa nuova missione, alla banda si aggiungeranno 3 nuovi elementi: un anatomista, un ingegnere meccatronico ed un avvocato esperto in diritto canonico. Incuriositi?
Con mezzi futuristici, la banda troverà spacciatori e pillole ma una droga sofisticatissima metterà in crisi i cervelloni.

I sequel sono spesso molto criticati, anche di questo film ho letto molte critiche tanto che nonostante il primo mi fosse piaciuto, ero in dubbio sull’andare a vederlo o meno. Beh, ovviamente l’ho visto alla fine.

Certo, il finale è amaro ma è stato scelto volutamente in previsione del terzo capitolo di quella che è diventata una trilogia. Ho sentito, infatti, che secondo e terzo episodio sono stati girati insieme e l’ultimo capitolo dovrebbe arrivare nelle sale per fine anno.

Bisogna quindi pensare che il film non è autoconclusivo, lo stesso inizio è avanti nel tempo rispetto alla fine e quindi, tutto il film è parte di un lungo flashback.
Certo, può sembrare snervante tutto ciò, motivo per cui ultimamente mi rifiuto di leggere le saghe dichiarate, ma in questo caso bisogna pazientare e vedere come si metteranno alla fine le cose per la banda dei ricercatori.

Tutto sommato, divertente anche se un po’ lento a volte.

08 febbraio, 2017

LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE


Siamo durante la seconda guerra mondiale, l'attacco a Pearl Harbor ha spinto numerosi giovani americani ad arruolarsi per servire la patria. 
Il tranquillo Desmond Doss ha aspirazioni da medico e vorrebbe servire il proprio Paese portando conforto ai feriti, si arruola solo con questo obiettivo, infatti.
Desmond è un obiettore di coscienza, rifiuta la violenza e crede profondamente nella propria religione, uccidere è sbagliato e così non vuole nemmeno entrare in contatto con le armi. Ciò porta inevitabilmente a scontri durante il proprio addestramento, le sue convinzioni sono così profonde che non ci sta a farsi riformare e rischia tutto in nome delle proprie idee.

Superato questo scoglio, a suo rischio e pericolo, Desmond viene spedito in Giappone con gli altri, lì la situazione appare da subito drammatica ed al primo assalto le perdite umane sono immani, il suo comandante decide per la ritirata ma Desmond non si arrende e, da solo, continuando a rischiare la propria vita, riesce a mettere in salvo numerosi feriti.

Questa vicenda ha dell'incredibile, eppure si basa su una storia vera, davvero impressionante!

Alla fine, le apparenze finiscono sempre con l'ingannare e così un ragazzo mingherlino additato come codardo, si rivela essere un grande eroe. Desmond Doss, infatti, è stato il primo obiettore di coscienza insignito di una medaglia al valore.

Una storia dura ma anche dolce che mette in evidenza l'orrore della guerra, quella che è stata e purtroppo ancora è. Se tutti la pensassero come Desmond, sicuramente vivremmo in un mondo migliore!

Il film è candidato a vari premi e spero ne vinca diversi perché, secondo me, merita. Bravo il protagonista, Andrew Garfield, credibilissimo nel suo ruolo.

01 febbraio, 2017

L'AMORE E'...


Se si decide di scrivere un editoriale nel mese in cui si festeggia l’amore, non si può farlo che in un modo: raccontando una storia d’amore.

Attenzione: questa non è la solita storia d’amore fatta di scambi di frasi romantiche, cuoricini e cioccolatini, tanto d’obbligo il giorno di San Valentino. 

Questa è una storia fatta di pensieri che diventano gesti di amore. Gesti concreti. Azioni, fatti.  Non semplici parole.

Perché l’amore non si dice. L’amore si fa.

Tutto nasce da un appello sul profilo  Facebook di Giuseppe Piras:  

Voglio organizzare una spedizione con tutte le persone, miei amici su FB per andare dai terremotati che stanno vivendo in cattive condizioni, contattatemi e organizziamoci per andare una carovana di noi in Abruzzo e doniamo loro l'impossibile, hanno bisogno di Noi, tanto lo stato non gli è vicino come dovrebbe, chi vuole venire mi contatti in pvt. Grazie.

E’ il 20 gennaio. In soli 6 giorni dall’appello, le parole, i pensieri, le intenzioni d’amore si trasformano in fatti e pubblica un ringraziamento per tutte le risposte ricevute. Perché se l’amore chiama, l’amore risponde e l’intenzione si trasforma in una “Missione compiuta” grazie alla collaborazione di tantissimi cuori. Quelli veri, non quelli morbidi che si usano come cuscino.
 

Il 26 gennaio a Penne, in Abbruzzo, arriva un’autentica consegna d’amore :  da chi ha collaborato fisicamente, a chi ha messo a disposizione ciò che ha o anche la stessa merce con cui lavora quotidianamente, il risultato è stato sicuramente qualcosa che va oltre il semplice aiuto.
 

Un furgone per il trasporto messo a disposizione gratuitamente da chi li noleggia, soldi per comprare buoni benzina per i generatori, tutto l’occorrente per combattere il freddo, 5000 thermo therapy, cerotti che trasmettono calore, shampoo, phon e detergenti necessari per l’igiene, generi alimentari. Sono solo alcuni esempi di ciò che è stato portato direttamente sul luogo, a disposizione dei terremotati e senza perdere tempo.
 

Perché la burocrazia di tempo ne fa perdere tanto, troppo per chi è rimasto senza niente.
 

Sì, lo so, forse in molti avrebbero preferito la classica storia romantica da leggere, ma io ho preferito raccontare una storia di immenso Amore.

Buon San Valentino a tutti.

By Lisa


Per eventuali verifiche e per saperne di più, basta un clic:
https://www.facebook.com/giuseppe.piras.790?fref=ts

 

24 gennaio, 2017

L'ELEGANZA DEL RICCIO di Muriel Barbery








Trama:

Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
 
 
Di questo libro, che è stato un caso letterario, si è parlato sicuramente tanto e a giusta ragione.
Tratta argomenti molto impegnativi in maniera semplice e ironica, strappando spesso sorrisi.
 
Una donna adulta che avrebbe bisogno di tornare la bambina che non è mai stata e una ragazzina che pensa troppo da adulta, sono le protagonisti narratrici in prima persona. Entrambe così vicine (oltre che di casa) di pensiero ed anima, ma separate dai ruoli che la società impone e che nel racconto sono simboleggiate anche dai piani delle abitazioni.
Due anime gemelle che riusciranno ad "incontrarsi" grazie alla grande intelligenza che le accomuna e che, nelle vesti di Monsieur Ozu farà loro da ponte.
 
Offre parecchi punti su cui riflettere, domande esistenziali ed anche possibili risposte.
Invita ad osservare la vita, piuttosto che limitarsi a guardarla. Questa vita che si odia o si ama, si vuole o si rifiuta, ma che vale sempre la pena di essere vissuta.
 
Un esempio?
 
"Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida."
 
Buona lettura
 
By Lisa
 
 

10 gennaio, 2017

MISTER FELICITA'



Trama:

Martino è un giovane napoletano indolente e disilluso, vive in svizzera dalla sorella Caterina. Un imprevisto costringe all'immobilità la giovane sorella che ha bisogno di costose cure. A Martino non resta che lavorare al posto di Caterina come uomo delle pulizie presso il dottor Dott. Guglielmo Gioia, un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l'azione. Durante un'assenza del Dottor Gioia, Martino ne approfitta per fingersi il suo assistente. Uno dei suoi primi pazienti sarà la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft che, dopo una brutta caduta sul ghiaccio, ha perso completamente fiducia in se stessa e amore per il proprio sport. I campionati europei di pattinaggio, però, sono alle porte: ce la farà Martino, nell'insolito ruolo di Mister Felicità, tra equivoci e rivelazioni inaspettate, a far tornare Arianna la campionessa che era?



Un film simpatico, si sorride e qualche risata è assicurata, ma siamo sempre lontani dalla comicità brillante di “Benvenuti al sud” e “Benvenuti al nord”.
Da “Il principe abusivo” in poi Alessandro Siani ripropone sempre la solita immagine e storia di napoletano “terra terra” che sa riscattarsi negli ambienti altolocati dopo diverse figuracce.
Cambiano i nomi, i luoghi e forse anche il campo d’azione, ma la storia è sempre la stessa.
Tuttavia, come sempre, i messaggi più profondi sono lì ad emergere dalla filosofia più semplice.
Perché la strada che porta alla felicità non è fatta di bugie e richiede coraggio, il coraggio di affrontare le proprie paure per poi scoprire che non erano poi così grandi.
Buona visione
By Lisa

09 gennaio, 2017

AVRO' CURA DI TE di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale











Trama:

Gioconda detta Giò ha trentasei anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto, capace di fare vincere la passione sul tempo che passa: proprio quello che non è riu - scito al suo matrimonio. Ma una notte Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, e con il coraggio di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. Poi rilancia. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome: Filèmone, e una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò: il puntiglioso ex marito, la madre fricchettona, l’amica intrappolata in una relazione extraconiugale, una deflagrante guida turistica argentina, un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune...
Grazie a Filèmone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, Giò impara a silenziare la testa e gli impulsi, per ascoltare il cuore. Ne avrà davvero bisogno quando Filèmone la metterà alla prova, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
 
 
 
 
In un botta e risposta, Gramellini da vita e "voce" all'angelo Filemone e la Gamberale a Gioconda.
Il tutto raccontato in modo essenziale, ironico, a tratti commovente.
 
Impossibile non amare entrambi i personaggi, dall'assistita all'angelo custode che, come dimostra nel libro c'è anche quando Gioconda pensa sia "chissà dove".
 
Impossibile non affezionarsi anche a tutti gli altri personaggi che, seppur possano sembrare  marginali, hanno invece un ruolo ben preciso.
 
Impossibile non riconoscere noi stessi e chi conosciamo in questa storia, quasi come se fosse una storia scritta in chiave "universale".
 
Impossibile non leggersi dentro, mentre scorrono le pagine del libro. Perché, come scritto nel libro "Si completa con gli altri solo chi sa bastare a se stesso.”
 
Assolutamente possibile leggerlo tutto d'un fiato.
 
 
Buona lettura
 
by Lisa
 

05 gennaio, 2017

OCEANIA



Trama:

Tremila anni fa, i più grandi navigatori al mondo attraversavano lo sconfinato Oceano Pacifico, alla scoperta delle numerose isole dell'Oceania. Ma poi, per un millennio, i loro viaggi cessarono - e ancora oggi, nessuno sa il perché. Da Walt Disney Animation Studios arriva Oceania, un'entusiasmante avventura d'animazione incentrata su una vivace adolescente di nome Vaiana, che s'imbarca in una coraggiosa missione per salvare il suo popolo. Durante il suo viaggio, s'imbatterà nel semidio in disgrazia Maui che la guiderà nella sua ricerca per diventare una grande esploratrice. Insieme, i due attraverseranno l'oceano in un viaggio pieno d'azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l'antica ricerca dei suoi antenati e troverà l'unica cosa che ha sempre desiderato: la propria identità.


Poche parole, ma buone: spettacolare, fantastico, effetti speciali che farebbero invidia anche ai film tradizionali.
 
Stavolta nessuna principessa e nessun principe azzurro, ma personaggi comuni e meno comuni che sanno diventare davvero speciali. E non per opera della fata di turno, ma per la magia che nasce da ognuno di noi.
 
Una storia che incolla allo schermo grandi e piccini, con messaggi profondi che, non posso evitare di chiedermelo, potrebbero essere non sempre comprensibili per i grandi, chissà per i più piccoli?
 
Uno di questi messaggi riguarda proprio la trasformazione in "mostro". Dalla favola alla realtà, senza eccezione, il problema nasce dal cuore.
 
Di più non aggiungo.
Un solo consiglio: anche se non avete bambini da portare al cinema, non perdetevelo.
 
Buona visione
 
By Lisa
 
 

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