Il primo novembre è
festa di precetto che commemora
tutti i Santi e i martiri. L’abbiamo imparato a scuola, forse poco
interessati al valore religioso e più propensi ad apprezzare il giorno di festa
in cui ingozzarsi con il torrone. Insomma,
la festa sembrava essere più la nostra che dei Santi.
Oggi, i tempi son cambiati e i
bambini a scuola attendono Halloween per potersi travestire da mostri, streghe
e fantasmi, sulla scia di tradizioni che non ci appartengono, ma che, a dirla
tutta, non son poi così distanti da noi.
E sì, perché la scelta del 1
novembre per far cadere la festa di precetto non fu certo casuale, ma come già
accaduto in altre occasioni, stabilita nel tentativo di sostituire antiche
cerimonie non cristiane, ma appartenenti a
rituali pagani o ad altre religioni.
Nella notte tra il 31 ottobre e
il 1 novembre, infatti, le popolazioni celtiche erano solite festeggiare
Samhain, oggi noto come Halloween,
ovvero il capodanno.
Sì, proprio il capodanno.
Per le antiche popolazioni,
infatti, coincideva con l’inizio dell’inverno e rappresentava anche la fine
dell’anno lavorativo, quando la terra
riposava per prepararsi a dare i nuovi frutti.
E questa notte accadeva,
secondo la tradizione, qualcosa di “magico”: l’invisibile divisorio che
separava la dimensione dei vivi dalla dimensione dei defunti, perdeva
consistenza e i morti potevano scorrazzare tra i vivi per far loro visita o per
spaventarli. Allo stesso tempo, ai vivi era concesso poterli vedere ed udire.
Ed ecco che con l’avvento del
Cristianesimo era dunque necessario non solo sostituire il capodanno celtico,
ma anche sostituire il concetto di notte degli spiriti ed il 2 novembre fu
stabilita come data per commemorare
tutti i defunti.
Insomma, non è una nostra
festa, ma è anche più antica della nostra. E la nostra si è adeguata a quella
già esistente. E se è vero che la vita è una ruota, forse è giusto che torni ad
essere festeggiata, anche se io non riesco a sentirla parte della nostra
tradizione.
La festa di Halloween è ormai
attesa quasi più del Carnevale: i bambini non vedono l’ora di festeggiare in
ambienti dall’atmosfera tetra, con pipistrelli, zucche illuminate e ragnatele
con ragni giganti. E son pronti ad impersonare fantasmi, mostri, zombie e
streghe cattive… Figure che un tempo erano usate per terrorizzarli, sono oggi
il loro strumento per divertirsi.
Il massimo che poteva capitare,
quando io ero bambina, era di veder arrivare a casa il vassoio di diversi gusti
di torrone su cui catapultarsi nel
giorno che a scuola non si andava. Non so nel resto d’Italia, ma in Campania
c’è l’usanza di preparare un’infinita varietà
di torrone dai gusti più diversi:
tradizionale, cassata, cremino, pistacchio, caffè…
Oggi è più facile veder qualche
pezzo di torrone, tra biscotti, caramelle, cioccolatini e torte di zucca.
E se suona il campanello e non
aspettate nessuno, non c’è da stupirsi nel trovarsi una piccola strega ed un
piccolo fantasma dall’aria testarda, più che minacciosa, che in coro vi
chiedono la frase di rito: “Dolcetto o scherzetto?”.
Buona festa di tutti i Santi e
buon Halloween a tutti.
by Lisa