25 giugno, 2014

UN DISASTRO E' PER SEMPRE - JAMIE McGUIRE


Ed eccoci al terzo ed ultimo capitolo della saga di Abby e Travis dopo Uno splendido disastro e Il mio disastro sei tu.

Ci eravamo lasciati alla fine del secondo romanzo con la famigliola creata da Abby e Travis per cui mi chiedevo cosa sarebbe successo in questo libro, ebbene, come ispirano le fedi in copertina il tema è il matrimonio.

Sapevamo che i due protagonisti si fossero sposati a Las Vegas dai precedenti romanzi ma, tutto il contorno del pre e post fuga amorosa ci era sconosciuto. Non posso dirvi altro della trama, altrimenti che gusto avreste poi a leggerlo?

Per chi non lo sapesse, il primo romanzo era la versione di Abby della storia, il secondo quella di Travis mentre quest'ultimo è un'alternarsi in contemporanea dei pensieri dei due.

La brevità del romanzo mi ha lasciata perplessa, diciamo che secondo me piuttosto che tre romanzi se ne potevano scrivere due stutturandoli come quest'ultimo. Nella saga, in sostanza, si fa su e giù nel tempo più volte e quindi la storia non è lineare.


21 giugno, 2014

SOLSTIZIO D'ESTATE


Meriggiare pallido e assorto

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.


Eugenio Montale

20 giugno, 2014

AMORI IN VIAGGIO - ALEXANDER McCALL SMITH


Su un treno da Edimburgo a Londra si ritrovano quattro persone molto diverse tra loro, il paesaggio e lo scorrere del tempo li inducono a chiacchierare e via via a confrontarsi sul tema dell'amore, da qui il titolo del romanzo.

Andrew inizia a raccontare della sua storia con Hermione, una collega conosciuta durante uno stage estivo. Andrew è giovane, scozzese ed ha studiato arte per passione, nonostante il parere contrario del patrigno e dell'aspirante suocero che fa di tutto per scoraggiare la sua storia. Riusciranno i due uomini più importanti per Hermione ad andare d'accordo prima o poi?

David è un americano molto riflessivo, la storia di Andrew gli rammenta la sua. E' un professore universitario con moglie e figlia ma non è questa la storia che ha in mente. La sua storia è delicata e così non sa se sia il caso di condividerla, il suo è un amore del passato, platonico e tutto personale.

Kay è un'ultracinquantenne australiana, in viaggio per il Regno Unito alla scoperta dei luoghi che furono di suo padre Alec, è infatti sua la storia che decide di condividere. Alec era un giovane scozzese desideroso di cambiare la sua vita, si imbarcò all'inizio degli anni '50 per l'Australia e iniziò a lavorare salendo una scala immaginaria fino a diventare il capostazione in un posto sperduto. Bene, tutto solo cosa avrebbe fatto lì? Iniziò così una corrispondenza epistolare, hobby a me caro, fino a conoscere una giovane donna e... non vi dirò altro circa questa storia per non togliervi il gusto di scoprirla.

Hugh, infine, è un uomo inglese che ha trovato l'amore per caso, scendendo alla stazione ferroviaria sbagliata. Lì, infatti, trova Jenny, un'insegnante del luogo che attendeva un'amica mai arrivata, in uno slancio decide di invitarla a cena e così iniziano a frequentarsi da pendolari. Un viaggio a Parigi, però, getterà ombre sulla loro storia, e se Jenny non fosse quella che dice di essere? Quanto ci si può fidare di qualcuno incontrato per caso e che si vede a scadenze predeterminate? La fiducia è la base di ogni rapporto, riuscireste voi a restare nel dubbio?

Insomma, abbiamo l'amore nelle sue varie declinazioni: familiare, romantico, passionale, inaspettato, insicuro, maturo, giovanile.

Una lettura piacevole che lascia qualche spunto di riflessione al lettore, solo la storia di David mi è sembrata come un po' lasciata in sospeso, forse perchè il suo amore stesso era rimasto "incompiuto".

Ho rivissuto emozioni e sensazioni nei racconti dei protagonisti, si tratta di tante storie diverse che in qualche modo sapranno affascinare e coinvolgere anche voi.

15 giugno, 2014

UN PIZZICO DI ... RICETTE LOMBARDE



Vi propongo oggi una ricetta del territorio, la Valtellina, regione alpina dell'alta Lombardia. Piatto tipicamente montano, che potrete apprezzare sia durante le prossime vacanze in questa zona o preparare direttamente voi il prossimo autunno.
I pizzoccheri alla Valtellinese, piatto simbolo di questa valle, sono conosciuti ed apprezzati un pò ovunque e personalmente amo prepararli spesso, essendo una ricetta veloce e molto gustosa.
Il nome pizzoccheri pare derivare dalla radice piz che significa pezzetto, o ancora dalla parola pinzare, schiacciare, in riferimento alla forma appunto schiacciata della pasta.
Nonostante un tempo venissero fatti a mano, al giorno d'oggi i pizzoccheri sono venduti sotto forma di pasta secca, già pronti alla cottura e sono realizzati con un tipo di farina particolare: la farina di grano saraceno.

Ingredienti per 4 persone

300 gr di pizzoccheri
200 gr di patate
150 gr di bietola o verza o spinaci
150 gr di formaggio Casera
50 gr di parmigiano
50 gr di burro
1 spicchio d'aglio

Preparazione

Mondate le bietole e tagliatele a striscioline. 
Sbucciate le patate a tocchetti e lessate poi le verdure in acqua salata e bollente, lasciandole cuocere per circa 8-10 minuti.
A parte, in una pentola con acqua bollente, fate cuocere i pizzoccheri per 10 minuti, avendo cura di calcolare bene i tempi, affinchè scolando poi il tutto insieme, le verdure non risultino essere ancora crude o troppo cotte.
Mentre i pizzoccheri cuociono, tagliate il formaggio a cubetti.
In un pentolino sciogliete intanto il burro, con un cucchiaio d'olio e l'aglio.
Scolate poi i pizzoccheri e le verdure.
In una pirofila stendete uno strato di pasta con le verdure, la Casera,  il burro e la salvia.
Fate poi un secondo strato di pasta, formaggio e burro.
Terminate il tutto con una spolverate di parmigiano.
Infornate per circa 15 minuti e poi servite in tavola.

Buon appetito!! 

Laura





09 giugno, 2014

UN GIORNO, FORSE - LAUREN GRAHAM

Franny è laureata in lettere ma, sogna di fare l'attrice e così si trova nel suo terzo anno di vita a New York, città in cui crede e spera di sfondare. Le restano sei mesi per raggiungere il suo intento, dopo tale data infatti è decisa a mettere su casa e famiglia con il fidanzato dell'università, con cui è in pausa.

Col suo lavoro di cameriera Franny riesce appena a pagarsi le spese e così divide l'appartamento con Dan, aspirante sceneggiatore e Jane, assistente alla produzione cinematografica.

Dopo una prova che pensa sia stata disastrosa, Franny riceve delle proposte lavorative, riesce ad entrare in un'agenzia e inizia seriamente a fare casting per particine varie tra soap, telefilm e pubblicità.

Ma se l'ambiente non fosse quello che davvero vuole? Se i compromessi fossero inaccettabili nonostante la sua passione per la recitazione?

E se l'attore di belle speranze che è riuscita a conquistate, non fosse poi tanto fantastico? Che dire poi se il piano B va in fumo prima della scadenza dei tre anni?

Quanti interrogativi, lo so, voglio stuzzicare la vostra curiosità...

Una storia che può essere quella di molti giovani di belle speranze, anche se ambientata qualche anno fa. Sembra poi che l'autrice si sia ispirata alla propria vita ed esperienza, l'autrice è, infatti, la Lorelai di "Una mamma per amica".

Essendo una fan della suddetta serie e dato che la trama mi aveva incuriosita, ho voluto conoscere la Graham anche sotto la veste di scrittrice.

Nella prima parte il romanzo è spesso descrittivo e risulta un po' lento ma, via via le imprese di Franny diventano più interessanti e curiose. Il finale resta un po' sospeso, di fatto realistico.

01 giugno, 2014

ADOLESCENZA


Istruzioni per l’uso.
Dove sono? Le voglio!
Ormoni impazziti, testosterone alle stelle. Aiuto!
Sono stata adolescente anch’io… ok, lo sono stata vent’anni fa, tutti abbiamo passato quella delicata fase di ribellione, avevo amici e compagni sempre pronti a far danni, scherzare e zero voglia di studiare, ma quanto sono cambiate le nuove generazioni.
Ho una figlia, quasi tredici anni, qualche scatto d’ira tipico dell’età, ma abbastanza obbediente e sotto controllo. È tutto quello che vedo intorno, che mi preoccupa.
Ragazzini con ancora i denti da latte e la sigaretta in bocca. Dodicenni che marinano la scuola, rispondono male ai professori e i genitori li difendono… Io, se mi azzardavo a fare una cosa del genere… bè, non sarei qui ora scrivere…
Ragazzine sfacciate che si comportano da donne vissute, cambiano il “ragazzo” con la stessa frequenza con cui io cambio le lenzuola e non hanno paura di niente e nessuno.
Cellulare sempre in mano, social network, profili pubblici, zero privacy ed età contraffatte. Lo vedo ogni giorno, tra i compagni di mia figlia e nessuno che controlla.
Grave episodio successo qualche mese fa, qui, nel mio piccolo paese di provincia: 
Gruppo di adolescenti ruba alcolici in un ristorante. 
Presi subito. Tutti dai carabinieri. Genitori convocati e, ceffoni e castighi? Ma scherziamo? Difesi e perdonati, per l’ennesima volta.
Questa nuova generazione fa paura, sì, ma anche i loro genitori.
Non sono perfetta nemmeno io, anzi, ma forse a qualcuno, le istruzioni servivano al momento del concepimento.  
Ho sequestrato a mia figlia il cellulare per un brutto voto tenuto nascosto e lo riavrà alla fine dell’anno scolastico. Esagerata? Cattiva? Figlia mia, se combini qualcosa, io non ti difendo. Ti rinchiudo in casa fino a quando non diventi maggiorenne!
Ovviamente non tutti i ragazzini sono così.
Grazie al cielo.
Ma se questa nuova generazione, senza arte né parte, sono gli adulti di domani, si salvi chi può!

Stefy



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