Benché il terrorismo esista da tempi immemori, dall’11 settembre 2001
qualcosa nel mondo è cambiato. Forse il terrore stesso che ha steso la sua
ombra allargandosi a dismisura sul pianeta.
Il motivo ufficiale è un Islam che vuole imporre la propria religione
sul mondo intero, in particolare su noi “infedeli” occidentali.
Io non ci credo. Non si allevano bambini per farli diventare uomini
bomba, per colpire a tradimento chi non se l’aspetta, in nome di Dio. Che Dio
sarebbe?
Il mio profondo rispetto per ogni religione differente dalla mia, mi
suggerisce di non prendere per buona questa versione. Chi inneggia alla
distruzione non può farlo in nome di nessun Dio, quale sia il modo in cui lo
chiama. Può farlo solo per desiderio di conquista e potere, due obiettivi non
divini, ma umani e così effimeri che possono essere persi in breve tempo o
anche in un istante.
Due mete talmente ambite che per averle e trattenerle il più possibile
si farebbe di tutto, compreso il combattere in modo aperto, dichiarando una
guerra, o in modo subdolo, con continui stratagemmi e attacchi improvvisi, non
verso obiettivi strategici, ma verso vittime innocenti.
Perché diciamocela tutta: che sia guerra dichiarata o terrorismo,
l’unico ideale che muove chi è disposto a ciò è la brama di potere. Il potere
di prevalere sull’altro. Il potere di distruggere ciò che non si ha e che si
vuole ad ogni costo.
Eppure, tra i due metodi discutibili, resta che la guerra dichiarata consente di fare una scelta. La scelta di
andarsene da quel luogo che sarà bombardato. La scelta di dirigersi verso terre
che, seppur con diverse difficoltà, sono aperte all’accoglienza di chi scappa
dai luoghi del terrore.
Il terrorismo no. Questa scelta non la concede. Agisce senza remore
colpendo di proposito vittime innocenti che mai potrebbero difendersi. Agisce
per seminare il terrore in un sistema che dicono di odiare e che tuttavia è lo
stesso sistema che offre opportunità anche a loro e che vogliono conquistare
per poi gestire a piacimento.
Ma del resto… come farebbero e controllare la loro stessa gente e il
mondo se non con il terrore?
Questi terroristi che si professano islamici e che con le loro gesta
offendono lo stesso Islam, hanno lo scopo di seminare il terrore per arrivare
dove altri sono giunti: a comandare con un regime che sarebbe poi da dittatura.
E per arrivare a ciò passano attraverso la strada, sempre subdola,
dell’intolleranza. Perché il messaggio che danno al mondo è che tutto l’Islam è
propenso al terrorismo e fa loro comodo che si guardi con sospetto e con odio
verso la propria gente.
La loro stessa gente che può essere nei posti dove decidono di colpire,
decidendo di sacrificarli senza pietà. Perché così il terrore non si diffonde
soltanto nell’occidente, ma affonda profondamente le radici laddove già c’è: i
loro stessi popoli che hanno già sottomesso e che, sempre più di frequente,
cercano un futuro diverso qui da noi.
Non li catalogherò né dell’ISIS né Talebani. Per me sono e resteranno
solo terroristi vigliacchi. Perché colpire alle spalle persone innocenti è da
vigliacchi. Ed ogni terrorista, quale sia la sua provenienza è un vigliacco!
Non accetterò quindi mai giustifiche ipocrite del tipo: loro ci
restituiscono solo qualche bomba che l’occidente gli ha venduto. E ne ho
sentite di frasi simili… “dalla nostra stessa gente”.
Non perché neghi questo passaggio (anche se non è solo l’occidente a
detenere il primato del mercato di armi), ma per il semplice fatto che loro da
sempre le acquistano. E’ una legge di mercato: la merce viene offerta laddove c’è richiesta. Per quanto
deplorevole, anche quello delle armi è un mercato e risponde a questa legge.
Loro le armi le comprano. I soldi per costruire case, scuole, ospedali
e per sfamare il loro stesso popolo non
li hanno. I soldi per comprare armi di distruzione sì.
E con loro non mi riferisco agli islamici, ma ai terroristi che si
definiscono islamici. Sia ben chiaro.
Dell’Islam invece vorrei riportare un articolo che, ritengo, parli da
sé.
Buona lettura:
by Lisa
1 commento:
In realtà penso che quello che fanno oggi questi terroristi, l'hanno già fatto prima di loro i crociati, corsi e ricorsi storici...
Per il discorso delle armi non è questione solo di legge di mercato che è indubbio, ma che troppe volte si è scesi a compromessi con Stati che hanno a che fare con questi terroristi e si continua a farlo. Negare le colpe dei governi occidentali è questi sì, ipocrita.
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