06 febbraio, 2013

UN PERFETTO SCONOSCIUTO di Lesley Lokko





Trama:
Sam è davvero una donna speciale. Bella e con una carriera di avvocato all'apice del successo, si è lasciata alle spalle le difficoltà dell'adolescenza trasformandosi da brutto anatroccolo in cigno. Nonostante il denaro e il potere dati dalla sua posizione, è solitaria e sposata al suo lavoro, fino a quando a Marrakech, durante una breve vacanza strappata con fatica ai suoi molteplici impegni, incontra Nick. Tra i due scoppia una passione travolgente, al punto che Sam quasi non si riconosce più e cede alle avance di quello sconosciuto e affascinante militare di carriera, decidendo di andare a vivere con lui in una base britannica in Germania. Ben presto, però, si rende conto di non conoscere affatto l'uomo che ha seguito impulsivamente, stravolgendo per sempre la sua vita. Chi è davvero Nick? Il destino di Sam si intreccia fatalmente con quello di altre tre donne. Meaghan, sfuggita a un padre ignorante e violento, ha sposato un giovane ufficiale ed è disposta a vivere in un ambiente rigido e classista pur di poter restare accanto all'uomo che ama. Abby, moglie e madre perfetta, pronta a tutto per compiacere il marito, un alto esponente dell'esercito, rinuncia perfino a essere se stessa, finché la sua esistenza non viene minacciata da un terribile segreto. E infine Dani, una ragazzina in cerca di tenerezza e di protezione che in un bar di Freetown, in Sierra Leone, si imbatte nella persona sbagliata che le insegnerà tutto quanto può esserci di negativo e brutale nell'amore.

Sam, Maeghan, Abby e Dani.
Il mondo quotidiano di quattro donne per descrivere l'universo femminile e anche quello maschile.
Quattro vite destinate a incrociarsi o anche solo a sfiorarsi per poter sbrogliare la difficile matassa dei sentimenti che si annidano nell'animo umano, dove la forza è fragilità e la fragilità è forza, in un continuo altalenarsi.
Con la sua narrazione diretta e senza troppi fronzoli, l'autrice dà il via a scene di vita comune in un ambiente militare, dove i soldati sono affiancati da donne il cui coragigo e spirito di sacrificio non indossa divisa e dove la violenza è d'impatto nonostante la scioltezza voluta nel descriverle, per renderle meno cruente.
E non importa quanto si è determinate, coraggiose o intelligenti: tutte abbiamo bisogno di credere almeno una volta nella favola, socchiudere gli occhi, fin quasi a non vedere, per scelta e non per destino.
Ma determinazione, coraggio e intelligenza servono poi a prendere coscienza e a decidere di riaprire gli occhi, costi quel che costi, perché le favole non esistono e solo noi possiamo scriverne una di cui siamo protagoniste. E il lieto fine assume un nuovo aspetto: "Stai bene?" - "Adesso no. Ma mi riprenderò."
Una domanda ed una risposta che il lieto fine lo racchiudono davvero, al di là di ogni favola, dove la morale è il ricordarci che non possiamo mai veramente ritenere di conoscere qualcuno.
Buona lettura.

2 commenti:

antonella ha detto...

Una recensione bellissima che mi ha davvero incuriosita, grazie...

fenix ha detto...

Bella la "morale della favola" !

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