Non a caso ho scelto di inaugurare questa nuova sezione del blog con una citazione che in queste ultime settimane ha fatto il giro del mondo, per ricordare un bellissimo film interpretato da un grande attore che ha sceltodi non essere più con noi.
Nei giorni successivi alla sua morte, il web è stato sommerso dalle citazioni più belle e più significative dei suoi personaggi, quasi a voler cancellare l’ultimo gesto incomprensibile di un uomo che abbiamo tanto ammirato.
Ma come dice il mitico professor John Keating durante la sua lezione: “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a veder voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.”
E così sia. Saliamo anche noi su quella cattedra o su un tavolo o su una scala. Scegliamo una o più angolazioni per osservare.
Prendiamo ad esempio proprio il caso di Robin Williams e dei suoi personaggi, perché John Keating, ricordiamolo, è stato uno dei suoi personaggi.
Interpretato ad arte, ma pur sempre un personaggio. Non lui. Non Robin.
Eppure ho letto di chi lo riteneva un amico, dai tempi di Mork o di chi lo ha considerato un eroe in Peter Pan e chi ha visto in lui un vero insegnante fino a Keating.
Tutti dispiaciuti per quel gesto finale, tutti a ricordare i personaggi. Ma chi era l’interprete?
Lo avremmo davvero amato e ammirato per quel che realmente era, un uomo fragile con trascorsi di droga e alcool?
Ammiriamo gli alcolizzati e i drogati? Alla loro scomparsa, spesso voluta, inondiamo il web di messaggi di cordoglio o scuotiamo le spalle in segno di impotenza e diniego, in un tacito rifiuto?
E se lui si fosse sentito rifiutato proprio in contrapposizione all’ammirazione e alla forza che hanno suscitato i vari personaggi da lui interpretati? Ce lo siamo chiesti?
In un intervista si dimostrò sorpreso di tutta questa ammirazione. Disse anche di non meritarla. Modestia? Finzione? Forse.
O forse semplicemente lui non ha mai dimenticato, per un solo attimo, di non essere chi interpretava e il pubblico amava.
Tutte quelle citazioni per ricordarlo mi hanno intristita e mi è sembrato quasi di comprendere i motivi del suo gesto.
Giù le maschere! Per Robin e per ognuno di noi.
Perché tutti ne indossiamo a beneficio di un pubblico che vede in noi solo ciò che si aspetta.
In questo mondo, che è un grande palcoscenico, proviamo a smettere di fare gli attori e cerchiamo di essere noi stessi per imparare a capire chi siamo e chi abbiamo davanti.
Quando crediamo di conoscere qualcuno o qualcosa, cambiamo punto di osservazione e guardiamo da un’altra prospettiva.
La realtà è spesso diversa da come la vediamo ad una prima occhiata. E così le persone.
Quindi, salutando e lasciando andare Robin e ricordando una sua magistrale interpretazione, proviamo a mettere in pratica una perla di saggezza di un bellissimo film.
Non serve cercare l’evento, ce ne sono a migliaia già disponibili. Ad esempio quando ascoltiamo un pettegolezzo o un’opinione su una persona o un fatto. Non accade forse tutti i giorni?
Che sia l’amica pettegola o il notiziario, prima di darvi credito, guardiamo quella persona o quel fatto da più angolazioni. Con la nostra testa, con i nostri occhi. Con la nostra capacità di valutazione.
Proviamoci.
Perché è nel momento in cui siamo convinti di sapere tutto che invece tutto è da rivedere. O da rifare.
O magari, semplicemente da comprendere fino in fondo.
Io ci ho provato e non posso spiegare in poche parole le mille sfaccettature che ho colto.
Ho scelto un’angolazione diversa, inspirato profondamente, chiuso gli occhi e tappato le orecchie. E finalmente ho iniziato a vedere e udire, senza condizionamenti esterni.
Ne vale la pena.
By Lisa
2 commenti:
Nulla da aggiungere se non, forse, che Robin aiutava anche tanti dopo essersi allontanato dal suo oscuro passato. Per me era e resta solo un uomo troppo sensibile... motivo per cui spesso ci si lascia andare... a deleteri vizi.E molti quelli coi vizi sanno solo considerarli deboli, da allontanare,diversi e negativi invece che provare a comprenderli... e magari aiutarli.
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