Trama:
Pubblicato nel 1923, tratta di
una raccolta di pensieri in prosa, strutturata prevalentemente a domande e
risposta: per ogni argomento, un personaggio fa una domanda al Profeta, il quale
risponde per metafore e analogie. Un’opera che sembra un testo religioso, pur
tuttavia non inserendosi in nessuna religione. Un punto d’incontro tra Oriente e Occidente che
spazia dalla Bibbia all’induismo, dal buddismo al sufismo fino a Nietzsche.
Un classico intramontabile che può essere letto da ognuno
indipendentemente dal pensiero politico e/o religioso, in quanto la saggezza,
quella che proviene dall’esperienza e dall’attenta osservazione di noi stessi e
del mondo che ci circonda, si libera di ogni preconcetto che politica e
religione tendono ad imporre.
Un libro breve, ma che richiede un tempo per essere assimilato e
quindi, a mio parere, non è
consigliabile leggerlo tutto in una volta.
Ho riscontrato molte analogie con un altro libro, Il manoscritto ritrovato
ad Accra, pubblicato da Coelho e già recensito da me in questo blog. Ciò fa ben
intendere che un tempo i profeti erano numerosi e solo qualcuno è divenuto
famoso forse perché scelto come esempio.
Ogni pensiero non vuole essere insegnamento, ma invito alla
riflessione.
Dal libro:
Strano che tutti noi difendiamo le nostre colpe con più vigore di
quanto ne impieghiamo per fare le cose giuste.
Una volta ogni cent’anni Gesù di Nazareth incontra Gesù del Cristiano
in un giardino tra le colline del libano. E parlano a lungo; e ogni volta Gesù
di Nazareth se ne va via dicendo a Gesù del Cristiano: “Amico mio, temo proprio
che non potremo mai e poi mai trovarci d’accordo.”
Buona lettura by Lisa
1 commento:
Il profeta l'ho letto e riletto più volte,spesso anche aprendo le pagine a caso oppure scegliendo un argomento specifico.
Non ricordavo questo incontro tra i due Gesù, interessante...
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