13 gennaio, 2016

IL PONTE DELLE SPIE


Siamo nell'America di fine anni '50 e l'artista Rudolf Abel viene arrestato con l'accusa di essere una spia sovietica. Al rifiuto di Abel di collaborare, gli viene comunque assegnato un avvocato e qui entra in scena l'avvocato assicurativo James Donovan.

Donovan prende seriamente il suo incarico, nonostante l'ostilità della sua famiglia, del suo capo e della comunità tutta.

Nel frattempo in Russia viene imprigionato un pilota americano per cui si profila uno scambio tra prigionieri, la svolta che Donovan aspettava per Abel.

Donovan si ritrova a fare da negoziatore, in veste non ufficiale, per trattare uno scambio di spie, peccato che Berlino in quel periodo sia in subbuglio e ci siano due americani trattenuti a fronte di un solo sovietico!

Premetto che adoro Tom Hanks ed in primis sono stata a vedere questo film per questo.

Di recente ho visto foto di parenti che sono stati a Berlino e rivedere la città ai tempi della costruzione del muro mi ha fatto forse ancora più effetto.

Mi sono rimaste le molte qualità dell'avvocato Donovan e la serenità di Abel, bello il rapporto che si instaura tra loro e persiste nonostante tutto.



Potevano essere approfondite le figure dei prigionieri americani ma, di fatto, sono personaggi marginali nella storia.

Alla fine si scopre che la figura di Donovan esiste davvero e quindi la trama è ispirata ad una storia vera, adoro le storie vere!

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