Trama:
Checco è stato allevato dal padre con il mito del posto fisso. A quasi 40 anni vive quella che ha sempre ritenuto essere la sua esistenza ideale: scapolo, servito e riverito dalla madre e dall'eterna fidanzata che non ha alcuna intenzione di sposare, accasato presso i genitori, assunto a tempo indeterminato presso l'ufficio provinciale Caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania. Ma le riforme arrivano anche per Checco, e quella che abolisce le province lo coglie impreparato: il suo status di single relativamente giovane lo rende idoneo alla richiesta "volontaria" delle dimissioni, a fronte di una buonuscita contenuta.
Attenzione: il film attualmente in visione nelle sale cinematografiche
è ESILARANTE. Si ride dall’inizio alla fine del film. Ci si può anche sentir male dalle risate. Un
campione di incassi al botteghino perfettamente comprensibile.
Al di là della solita commedia italiana, Checco Zalone interpreta e da
vita ad una storia ASSOLUTAMENTE REALISTICA, ispirata appunto alla realtà di
tutti giorni.
Una realtà in cui l’italiano medio in particolare si immedesima.
Magistrale il modo in cui fa sembrare giusto un ragionamento
lavorativo che non sta in cielo né in terra e che è oggi alla base della poca
funzionalità del nostro Paese.
L’interpretazione di Zalone crea un forte contrasto nello spettatore:
da un lato si sa bene che quel comportamento non funziona e non fa funzionare
il sistema di cui ci si lamenta ogni giorno. Un sistema che, così facendo, non
funzionerà mai. Dall’altro non si può far a meno di stare dalla sua parte, pur
sapendo che è “sbagliato”.
Non a caso, la sua vicenda viene esaminata e giudicata da un capo tribù
saggio ed equo, ben lontano dagli schemi prestabiliti dei Paesi cosiddetti
avanzati e che forse, tanto hanno ancora da imparare.
Quindi, morale della favola, le lamentele, le discussioni, servono a
poco. Servono i fatti. Serve impegnarsi in prima persona per cambiare il
sistema e ciò si può fare soltanto correggendo tutta una serie di preconcetti
infondati su cui si vorrebbe invece fondare qualcosa di buono. Un po’ come costruire
un grattacielo su fondamenta inesistenti.
Ed è proprio traendo il lato più comico di un atteggiamento che di
comico ha poco e nulla che Zalone invita alla riflessione più profonda.
Perché la vita e il dovere sono cose serie, decisamente serie, ma vanno
affrontate con il giusto spirito e cioè, anche divertendosi.
Da vedere… e rivedere.
Buona visione
By Lisa
1 commento:
L'ho visto la scorsa settimana, davvero piacevole. Me ne avevano parlato bene ed in effetti credo sia il migliore tra i 4 film di Zalone.
Posta un commento