Fulvio (Alessandro Siani),
tagliatore di teste senza scrupoli di una nota multinazionale, dopo aver fatto
piazza pulita dei rami secchi dell’azienda viene a sua volta licenziato. La sua
reazione gli costa cara: un mese di servizi sociali da
scontare nella casa famiglia di suo fratello Don Germano (Fabio De Luigi),
parroco di un piccolo borgo del sud d'Italia. Da manager consumato e scaltro
qual è, Fulvio non ci mette molto a capire che per aiutare suo fratello, i
bambini e il paese c'è bisogno di un vero e proprio "miracolo". E
quindi, all'insaputa di tutti, se ne inventa uno...
Si ride di cuore in questa commedia di Alessandro Siani.
La sua interpretazione, dal momento stesso in cui arriva al paese in
cui sconterà la sua “pena”, ricorda sempre più lo stile di Massimo Troisi,
strappando, oltre a tante risate, anche un pizzico di nostalgia per il grande
attore scomparso.
Perfetta accoppiata con Di Luigi, tra il sacro e il profano, Siani snoda
una trama che di banale ha poco e niente e tratta invece l’argomento miracoli e
la necessità di crederci, con la dovuta leggerezza che richiede una commedia,
senza mai scendere nel sacrilego.
Difficile del resto, definire profano o sacrilego, una giusta causa,
ovvero quella per cui il furbo Fulvio mette in scena un finto miracolo, pur di
risollevare le sorti non solo del fratello e dei bambini di cui si occupa, ma
quello di tutto il paese.
Dopotutto il fine giustifica i mezzi… non è così che si dice?
Scopritelo in prima persona andando al cinema a vedere “Si accettano
miracoli”, dove, oltre ad ammirare un cast di bravi attori, sarà impossibile
non restare incantati da una banda di simpaticissimi “scugnizzi” che il cinema, è
evidente, ce l’hanno già nel sangue.
Buona visione
By Lisa
1 commento:
Da vedere anche perchè apprezzo entrambi i protagonisti!
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