Dopo Non volare via, l'autrice ritorna con un nuovo romanzo che parla di famiglia.
In questo caso il protagonista è Francesco assieme a sua figlia Margherita. Il romanzo è articolato come un doppio diario che si alterna tra le impressioni dei due protagonisti, un racconto di entrambi da lasciare ai posteri o anche solo per spiegarci come sono andate le cose.
Francesco vola in Danimarca a prendere sua figlia Margherita, la sua ex compagna è tragicamente scomparsa e a suo discapito finalmente potrà tornare a fare il padre. Per diversi anni, Francesco ha mantenuto un contatto con la figlia solo grazie alla tata Ingrid e così, dopo tanto tempo, i rapporti tra i due di fatto sono inesistenti e faticano a comprendersi.
Enrica, la compagna di Francesco, è completamente diversa dalla sua ex moglie Angelika, comprensiva e simpatica cerca di fare da legante tra padre e figlia.
Gradualmente, Francesco trova la strada per far breccia nel cuore di Margherita ma, allo stesso tempo, si avverte un senso di inquietudine per la sua relazione con Enrica... Riuscirà Francesco a riconquistare le donne della sua vita?
Margherita, oltre al difficile rapporto col padre, si sente sempre quella diversa e da anni si rifugia nell'autolesionismo finchè nemmeno quello le basterà più.
Amore e dolore si intrecciano nei racconti dei protagonisti e ci vengono trasmessi con la lettura, fino a sentirli sulla propria pelle.
L'autrice si è calata, nuovamente, nei panni di un uomo e di certo ci riesce bene, questa è infatti la storia rielaborata di un uomo reale.
Il tema affrontato è, chiaramente, quello dei figli sottratti che finiscono spesso chissà dove con un solo genitore lasciando l'altro impotente. Storie simili, purtroppo, sono sempre più frequenti e mi hanno fatto pensare molto perchè, in passato, anche io ho avuto una storia con uno straniero. Le brevi note di cronaca su minori sottratti, che intervallano i racconti dei protagonisti, non possono che far riflettere chiunque, lo scontro con la realtà è devastante secondo me.
In questo caso il protagonista è Francesco assieme a sua figlia Margherita. Il romanzo è articolato come un doppio diario che si alterna tra le impressioni dei due protagonisti, un racconto di entrambi da lasciare ai posteri o anche solo per spiegarci come sono andate le cose.
Francesco vola in Danimarca a prendere sua figlia Margherita, la sua ex compagna è tragicamente scomparsa e a suo discapito finalmente potrà tornare a fare il padre. Per diversi anni, Francesco ha mantenuto un contatto con la figlia solo grazie alla tata Ingrid e così, dopo tanto tempo, i rapporti tra i due di fatto sono inesistenti e faticano a comprendersi.
Enrica, la compagna di Francesco, è completamente diversa dalla sua ex moglie Angelika, comprensiva e simpatica cerca di fare da legante tra padre e figlia.
Gradualmente, Francesco trova la strada per far breccia nel cuore di Margherita ma, allo stesso tempo, si avverte un senso di inquietudine per la sua relazione con Enrica... Riuscirà Francesco a riconquistare le donne della sua vita?
Margherita, oltre al difficile rapporto col padre, si sente sempre quella diversa e da anni si rifugia nell'autolesionismo finchè nemmeno quello le basterà più.
Amore e dolore si intrecciano nei racconti dei protagonisti e ci vengono trasmessi con la lettura, fino a sentirli sulla propria pelle.
L'autrice si è calata, nuovamente, nei panni di un uomo e di certo ci riesce bene, questa è infatti la storia rielaborata di un uomo reale.
Il tema affrontato è, chiaramente, quello dei figli sottratti che finiscono spesso chissà dove con un solo genitore lasciando l'altro impotente. Storie simili, purtroppo, sono sempre più frequenti e mi hanno fatto pensare molto perchè, in passato, anche io ho avuto una storia con uno straniero. Le brevi note di cronaca su minori sottratti, che intervallano i racconti dei protagonisti, non possono che far riflettere chiunque, lo scontro con la realtà è devastante secondo me.
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