Ci avete mai fatto caso? Una
parte dei nostri rapporti è, in un certo senso imposta, quali parenti stretti e
colleghi di lavoro, ma un’altra parte la scegliamo noi. E questa parte riguarda
la schiera delle amicizie e degli affetti.
E sì, perché gli amici e il
partner sono proprio scelte nostre, personali e che dicono tanto di noi. Anzi,
forse sono gli unici campi in cui, facendo una scelta, esprimiamo molto di noi
stessi.
Facile o forse semplicistico
pensare “questo mi capita e questo prendo”, ma in realtà è una scusa che
troviamo. Ed è forse proprio questa scusa che mi capita di sentire spesso che
mi ha portato a questa riflessione oggi. Non che io ne sia sempre stata immune,
eh. Anche io ho fatto i miei errori e incolpato un dispettoso destino con
questa scusa. Solo che poi ho capito l’importanza della scelta e riconosciuto i
miei errori, i miei abbagli. Che poi a questo serve sbagliare: ad imparare.
Diciamocela in modo chiaro: se
siamo persone fatte in un certo modo, cercheremo persone a noi simili. Non si
dice anche chi si somiglia si piglia? Appunto.
Chiaramente non mi riferisco alle
persone che si incontrano nella vita. Lì veramente siamo allo sbaraglio e c’è
di tutto. Ma è quello che noi “tratteniamo” proprio per scelta che fa la
differenza.
Se siamo ad esempio persone che amano
la correttezza, potremo sì incontrare sul nostro cammino persone scorrette,
anzi direi che è inevitabile, ma difficilmente ci instaureremo legami. Anzi,
tenderemo a tenerle una certa distanza di sicurezza, soprattutto dopo averle
riconosciute. Perché basta un po’ di tempo e si riconoscono. Ah se si
riconoscono!
Oppure, se ci consideriamo pacifici,
difficilmente ci legheremo a persone distruttive. E purtroppo, anche con i
migliori intenti, quando si pensa di poter cambiare in meglio quella persona,
si sta già commettendo un passo falso, perché noi non siamo superiori o
migliori e non possiamo avere la pretesa di cambiare gli altri a nostro
piacimento. Quel che dobbiamo ricordare è che siamo semplicemente diversi.
Forse.
Se siamo persone oneste,
difficilmente riusciremo a costruire rapporti seri con persone disoneste,
quindi estremamente diverse. Se anche dovesse capitare, perché non ce ne siamo
resi conto per tempo, verrà sempre un momento in cui la realtà ci investirà e
lì, con la scelta seguente, classificheremo noi stessi.
Io vivo da sempre in un quartiere
difficile. Lasciarmi trascinare sarebbe stato fin troppo facile, come è
capitato a molti. Ma a me e ad un discreto numero di persone non è capitato. Il
motivo? Perché abbiamo compreso la differenza tra il vivere in un luogo e
intrattenere rapporti di civile cortesia e il frequentare assiduamente le
persone che vi abitano. Abbiamo fatto una scelta. Così come ha scelto,
liberamente, chi ha frequentato l’altra tipologia.
Cosa può legare una persona disinteressata
con un’opportunista? Nulla. Se il legame avviene, forse un pizzico di
opportunismo in noi è presente e ci porta a scegliere una persona così. Perché a volte la differenza vera è la misura
che è presente in ognuno di noi.
Ma se, giusto per citare uno solo
degli esempi appena scritti, ci definiamo pacifici e poi scegliamo di
frequentare persone distruttive, inutile raccontarci favolette di eventi
sfortunati o altro: c’è qualcosa in noi che tanto pacifico non è.
Se io sento, avverto nel
profondo, di essere diverso come tipologia, sarà questo mio modo di essere a
guidarmi nelle scelte e a fare una selezione, in primis, istintiva. Non vi è
forse mai capitato di frequentare qualcuno che credevate in un modo e poi,
nella cerchia stessa dei suoi conoscenti, vi siete sentiti a disagio?
Desiderosi di fermare quella relazione? A me è capitato. E capita ancora.
Certo, non sempre è facile fare
una valutazione agli inizi di un rapporto. Anzi, spesso ci lasciamo prendere da
uno spirito nobile che ci spinge a non giudicare una persona. Ma non
confondiamo il giudizio con una sana valutazione. Ce lo ricordiamo quando i nostri genitori
volevano conoscere chi frequentavamo? Quanto ci siamo arrabbiati quando non
hanno ritenuto adatti questi amici! Quanto ci sono sembrati ingiusti! E oggi? Oggi
che dobbiamo assumere quelle stesse posizioni? Li comprendiamo meglio? Perché,
se non è un discorso estremo (tipo il razzismo), è solo un insegnamento che ci
hanno dato. Un insegnamento che possiamo usare ancora oggi. Quando conosciamo
qualcuno, soffermiamoci un attimo ad osservare le persone di cui ama
circondarsi. Quelle persone ci “diranno” tanto di chi stiamo conoscendo. Forse
non tutto, ma tanto. Il resto, poi, sta a noi decidere di scoprirlo oppure no.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…
by Lisa
1 commento:
Che bello questo post... sono perfettaemente d'accordo e mi sono sentita sorretta nelle mie scelte leggendo queste parole. Non è facile rimanere se stessi quando ci si trova in un gruppo di persone con valori e abitudini diversi dai propri. Si cerca sempre qualcuno che ci assomigli, per sentirci a casa anche quando siamo lontani.
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