Clizia perde il padre cuoco troppo presto, studia scienze biologiche e dopo la laurea è piena di speranze presto disilluse. E' single da sempre e trova solo lavori precari, decide quindi di dare una svolta alla propria vita e così va a vivere con la sua storica amica Margherita, un ingegnere super sportiva e negata in cucina.
Come me, Clizia cucina per rilassarsi, coccola così i suoi cari e cerca di dare qualche aiuto alla sua coinquilina che ai fornelli è un vero disastro. Visto che nel suo settore non trova lavoro, decide di tentare la strada della cucina seguendo le orme del padre.
L'inizio non è dei migliori, prima di poter anche solo aiutare in cucina, Clizia è costretta a fare la lavapiatti e la cameriera ma, alla fine, tutta l'esperienza acquisita le sarà d'aiuto per avviare un'attività di catering nel casale di famiglia.
Quando, ad un concorso, Clizia rivede il ragazzo su cui ha versato una volta le tagliatelle, piuttosto che fare uno dei suoi pasticci sviene e sarà proprio lui a soccorrerla. Gli incontri si ripeteranno senza che Clizia sappia effettivamente chi sia Davide, questo bel ragazzo che fa una strana eco quando parla e sembra un po' nevrotico.
A quanto pare Davide è un cuoco ed è anche l'ossessione di alcune amiche di Clizia, cosa non facile da gestire ovviamente. Dopo tanto insistere i due cominciano a frequentarsi ma, "è solo amicizia" si ripete lei.
Finalmente Clizia vince un concorso ed il relativo stage a Parigi con un famoso cuoco francese, peccato che a metà lo interrompa per una serie di equivoci. Riuscirà ad affermarsi nella ristorazione e ad andare avanti nel rapporto con Davide? Leggetelo per scoprirlo.
E' stata una lettura piacevole, magari all'inizio un po' pesante per le difficoltà incontrate da Clizia sia nel privato che nella vita professionale ma, poi, la storia prende il volo ed il ritmo si fa più veloce, il lettore è sempre più incuriosito e come me, magari, si ritrova a leggere fino a notte.
Il titolo evoca proprio l'atmosfera del libro, la canzone omonima risuona in testa e l'amore per la cucina è palpabile, capisco benissimo la protagonista in fondo simile a me per certi versi.
Un inizio promettente per un'autrice esordiente! Ho fatto anche la rima ;).
Come me, Clizia cucina per rilassarsi, coccola così i suoi cari e cerca di dare qualche aiuto alla sua coinquilina che ai fornelli è un vero disastro. Visto che nel suo settore non trova lavoro, decide di tentare la strada della cucina seguendo le orme del padre.
L'inizio non è dei migliori, prima di poter anche solo aiutare in cucina, Clizia è costretta a fare la lavapiatti e la cameriera ma, alla fine, tutta l'esperienza acquisita le sarà d'aiuto per avviare un'attività di catering nel casale di famiglia.
Quando, ad un concorso, Clizia rivede il ragazzo su cui ha versato una volta le tagliatelle, piuttosto che fare uno dei suoi pasticci sviene e sarà proprio lui a soccorrerla. Gli incontri si ripeteranno senza che Clizia sappia effettivamente chi sia Davide, questo bel ragazzo che fa una strana eco quando parla e sembra un po' nevrotico.
A quanto pare Davide è un cuoco ed è anche l'ossessione di alcune amiche di Clizia, cosa non facile da gestire ovviamente. Dopo tanto insistere i due cominciano a frequentarsi ma, "è solo amicizia" si ripete lei.
Finalmente Clizia vince un concorso ed il relativo stage a Parigi con un famoso cuoco francese, peccato che a metà lo interrompa per una serie di equivoci. Riuscirà ad affermarsi nella ristorazione e ad andare avanti nel rapporto con Davide? Leggetelo per scoprirlo.
E' stata una lettura piacevole, magari all'inizio un po' pesante per le difficoltà incontrate da Clizia sia nel privato che nella vita professionale ma, poi, la storia prende il volo ed il ritmo si fa più veloce, il lettore è sempre più incuriosito e come me, magari, si ritrova a leggere fino a notte.
Il titolo evoca proprio l'atmosfera del libro, la canzone omonima risuona in testa e l'amore per la cucina è palpabile, capisco benissimo la protagonista in fondo simile a me per certi versi.
Un inizio promettente per un'autrice esordiente! Ho fatto anche la rima ;).
1 commento:
mi pare che sia una lettura adatta per ricominciare a leggere
Annamaria
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