Un famoso illusionista inglese,
Stanley, nome d'arte Wei Ling Soo, viene ingaggiato con lo scopo di smascherare
una giovane sedicente sensitiva, Sophie, sospettata di essere mossa da scopi
fraudolenti ai danni di ricchi personaggi della Costa Azzurra.
Stanley rimane profondamente impressionato da
Sophie (in trance rivela addirittura particolari della vita privata dell'uomo)
tanto che le sue certezze razionali cominciano a vacillare.
Regista e sceneggiatore, Woody Allen come sempre usa con maestria le sfumature
più delicate dell’ironia per parlare d’amore anche in modo velatamente
dissacrante.
Il tema principale della storia, ambientata nel 1928, è
la voglia di credere nella magia, ciò che ci spinge a farlo e l'uso che se ne fa.
Quella magia che toglie potere alla ragione e ne concede troppa alla
fede. La stessa magia che riesce ad alimentare una felicità effimera e che muove
le trame stesse dell’amore, che, come si dimostra nel film, è forse l’unica
vera magia che esista.
E il confine che separa l’illusione dalla realtà diventa quasi
impercettibile.
L’ingrediente vincente del film, è un cast di alto livello e al di là
dei protagonisti, risaltano due personaggi: Howard Burkan che ricorda molto lo
stesso Allen e la simpaticissima Zia Vanessa, fiore all’occhiello di tutto il
film.
Da vedere per sorridere e soprattutto per riflettere.
Buona visione
By Lisa
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