23 giugno, 2013

recensione: IL COLORE TRASPARENTE DELLA NOTTE - PAM JENOFF

Charlotte è un avvocato d'ufficio che si occupa di minori a Filadelfia ma, quando il suo ex, Brian, la coinvolge in un caso di crimini di guerra, sua vecchia passione, non riesce ad esimersi. Peccato lui l'abbia incastrata e non si presenti in Germania, ad aspettarla infatti Charlotte troverà a sorpresa Jack, il fratello di Brian, che non vedeva da anni e con cui nemmeno Brian ha rapporti.
Tra i due c'è tensione, investigando si ritrovano a passare molto tempo gomito a gomito ed un bacio rubato durante la notte resterà appeso come in attesa di una loro decisione.

Il caso prevede la difesa di un miliardario accusato di aver venduto il fratello ai nazisti decenni prima e, poichè egli era intento a salvare dei bambini da un campo di concentramento, viene ritenuto responsabile anche e soprattutto della morte di tutti quei bimbi innocenti. La cosa strana è che l'accusato non collabora e non sembra cercare modi per discolparsi, sembra accettare passivamente la sua sorte eppure non si dichiara colpevole. Cosa si nasconde dietro il suo silenzio?

C'è da subito un parallelismo tra i capitoli al presente e quelli nel passato, a partire da un secolo prima, che ordinatamente si alternano tra loro. Nel passato storie diverse si susseguono, apparentemente distinte ma legate da un filo conduttore che, se per certi versi è l'ebraismo, per altri è dato da un oggetto, un particolare orologio da tavolo fatto a mano e di grande valore sia economico che sentimentale per quanti lo hanno posseduto nel corso degli anni.

Una storia nella storia, amore, rispetto e amicizia come sentimenti protagonisti, davvero bello sebbene non ci sia e non possa esserci un lieto fine quando si parla di olocausto o crimini di guerra.


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