Un surfista, Garret MacNamara, ha cavalcato un’onda oceanica, in Portogallo, di quasi 30 metri di altezza.
Follia? Coraggio? Non sta a me dirlo.
Certo la prima reazione è: io non lo farei MAI!
Eppure non ho potuto fare a meno di osservare la scena con grande ammirazione e trattenendo il fiato.
L’arrivo dell’onda, lui un puntino minuscolo contro una montagna d’acqua.
L’immenso e il nulla.
E già immagini di vedere la scena successiva: l’immenso che travolge il nulla.
E invece no.
No, non è una storia rivista e corretta di Davide contro Golia. Il piccolo non sconfigge il grande.
Qui non c’è sconfitta, ma solo vittoria. La vittoria dell’onda e del surfista.
L’ha cavalcata l’onda.
Ad un certo punto l’acqua era alle sue spalle, poteva sentirla dietro la schiena, poteva avvertire la minaccia, eppure non un attimo ha perso l’equilibrio o la concentrazione.
Perché era bravo? Sicuramente.
Ma credo che qui la bravura conti solo in parte, in piccola parte.
Lui non era spaventato. Non si è lasciato sorprendere dal timore, dalla paura di qualcosa più grande di lui.
Ma soprattutto non era in cerca di vittoria contro una forza immane come l’onda.
Lui ha desiderato essere tutt’uno con quell’onda, non governarla, ma conoscerla ed usarne la forza nel modo più congeniale.
Gettarsi contro quell’onda e nuotare sarebbe stato un vano tentativo di contrastare una forza più grande.
Come può esserlo la forza del destino a cui tentiamo di opporci con tutte le nostre forze, combattendo una battaglia impari.
Ha usato il cervello e ogni suo senso per entrare in sintonia con l’onda, non per contrastarla.
E hanno vinto entrambi.
Forse dovremmo imparare anche noi.
No, non a fare surf sulle onde oceaniche, ma a cavalcare la nostra personale onda, troppo grande e troppo forte da poter sconfiggere. Perché vincere non è importante. L’importante è riuscire, non vincere su qualcuno o su qualcosa.
Smettere di combattere ed unire le forze.
Senza timore, ma con equilibrio.
by Lisa
4 commenti:
Ottima riflessione condivido pienamente la frase finale
ciao!
Sai che è davvero bellissimo quello che hai scritto? Complimenti e come Simo concordo anch'io sulla frase finale... Ciao!!
Smettere di combattere e accettare che sia.
Sembra un paradosso, sembra una resa e invece in questa scelta c'è molta più vita di quanto si immagini.
Brava Annalsa bellissima metafora esistenziale:)
Forse sarebbe il modo per cambiare un destino che abbiamo già voluto governare... riuscendoci malamente!
Bellissima impresa quella del surfista, bellissimo editoriale questo tuo!
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