02 marzo, 2012

ANDRA' TUTTO BENE - Mirella Delfini


La storia di una grande donna che devo ammettere non conoscevo ma, anche una parte di storia d'Italia e del mondo durante lo scorso secolo.
"Andrà tutto bene" titolo del romanzo è una sorta di mantra che lo permea, qualcosa che diceva la nonna di Mirella già a partire dalla sua nascita, che ripeteva sua madre crescendo e che poi a sua volta si dice lei stessa nei momenti bui o di diffoltà perchè, come lei stessa dice, in questo modo "al pessimismo della ragione opponevano l'ottimismo della volontà", un'espressione quanto meno azzeccata e che di certo mi ha colpita.
Oltre a questo sono rimasta colpita da molte sfaccettature di questo romanzo, non solo quelle ovvie per l'importanza delle cose che l'autrice ha visto e fatto nella sua vita e carriera di giornalista ma, per esempio, il fatto che sia sua nonna che la madre di quest'ultima si chiamassero come le mie, che da piccola fosse quanto meno vivace come lo ero io e che si è ritrovata incastrata con la testa tra delle colonnine come è effettivamente capitato a mio fratello, la sua infanzia mi ha riportato spesso alla mia per certi versi e la cosa è stata molto piacevole.
I capitoli iniziali sulla sua infanzia, infatti, li ho trovati molto spassosi e con un linguaggio comprensibile anche ai bimbini come se fosse la Mirella bambina a parlare di se stessa in quel momento.
Susseguono quindi gli anni dell'adolescenza, la gioventù a cavallo tra l'avvento del fascismo e la guerra, il comunismo, il matrimonio e la gravidanza, la difficoltà a sopravvivere e la rottura familiare sia tra i suoi genitori che tra lei ed il marito.
Un corso da meccanico e l'incontro con un giornalista affermato le cambieranno la vita facendola approdare a Quattroruote e facendole vivere un'intensa quanto distruttiva storia d'amore.
Di giornali, poi, ne cambierà vari, di amori qualcuno, ognuno coi suoi racconti, i suoi episodi critici o divertenti. Ci sono i grandi viaggi, per l'allora insperati in Urss, Polonia, Ameria, India e così via di paese in paese, i grandi incontri con letterati, registi, capi di stato, politici, Papa Giovanni XXIII ed in definitiva una carriera particolare, nata tra le auto ed approdata alla scienza passando per politica ed attualità.
Questa è la storia di Mariella Delfini, aspirante al titolo di Francia (quale possibile erede del Delfino di Francia eventualmente scampato alla rivoluzione) ma di fatto semplice donna con una storia niente affatto semplice e di sicuro appassionante.

2 commenti:

fenix ha detto...

Trama interessante e bella recensione, che mi sembra abbia sortito in parte, anche un effetto di immedesimazione...
Bello l'accostamento del titolo a un mantra, quasi a contrapporre la ragione alla volontà e far prevalere quest'ultima come una sorta di ancora di salvezza ;-)

Lisa ha detto...

Ancora benvenuta Stefania e complimenti per le due recensioni.
Piace anche a me questa frase che hai giustamente definito un "mantra". O comunque un augurio di sano ottimismo.

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