15 aprile, 2015

UN PIZZICO DI ... HAIKU





L'haiku è stato creato in Giappone nel XVII secolo.
E' un componimento poetico in sillabe, dove la numerazione dei versi dipende dal contenuto dell'haiku, purché sia sempre di 17 sillabe.
Si tratta di una poesia dai toni semplici, che usa linguaggi sensoriali che richiedono una grande sintesi di pensiero e d'immagine, data l'estrema brevità dell'haiku, per catturare sentimenti o suggestioni della natura e delle stagioni.
Sono spesso ispirati da elementi naturali: un momento di bellezza, un'esperienza emozionante o dettagli dell'ambiente circostante. 
Si può quindi pensare all'haiku come una sorta di meditazione, dove la mancanza di nessi evidenti tra i versi, lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare.
I poeti giapponesi usavano tradizionalmente l'haiku per catturare e cogliere l'essenza di un'immagine naturale, come una rana che salta nello stagno, la pioggia che cade sulle foglie o un fiore che si piega nel vento. 
Molte persone fanno passeggiate solo per trovare l'ispirazione per le loro poesie, definite in giapponese "passeggiate ginkgo".
Spesso gli haiku contemporanei possono esulare dalla natura come soggetto e allora possono diventare soggetti  gli ambienti urbani, le relazioni o argomenti comici.


 Haiku classici

Il pruno bianco
ritorna secco.
Notte di luna.

Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti

(Yosa Buson)

In questo mondo
anche la vita della farfalla
è frenetica

Ero soltanto.
Ero.
Cadeva la neve.

(Kobayashi Issa)

Haiku moderni

Gli uccelli cantano
nel buio.
Alba piovosa.

(Jack Kerouac)

La luna nuova.
Lei pure la guarda
da un'altra porta.


(Jorge Luis Borges)

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