16 febbraio, 2014

Un pizzico di...Steven Vromann


Per la rubrica "Un pizzico di..."
    In un appartamento di Bruxelles vive un uomo che, dopo lunghi anni di lavoro presso un’organizzazione ambientalista a tentare di convincere gli altri a vivere risparmiando energia, con poche risorse e producendo meno rifiuti, ha deciso di essere in grado di vedere fino a dov'era possibile applicare i principi che difendeva.



Il suo nome è Steven Vromann, laureato in studi sociali, quarantottenne, divorziato con una figlia di 13anni e un  figlio di 10anni  che alternano le settimane da passare coi genitori ed è un esempio di come con un po' di buona volontà si può scegliere di  condurre una vita senza sprecare, si può contribuire a prolungare la vita a questa Terra e alle prossime generazioni.
Ovviamente ha iniziato a escludere l'acquisto di ogni bene superfluo, con le spese limitate ai beni di prima necessità, come vitto e abbigliamento (di seconda mano naturalmente).  

Nel suo libro "Low impact man" di cui si può scaricare qualcosa in pdf http://lowimpactman.files.wordpress.com/2011/03/lowimpactman10def.pdf
assicura che ci vogliono solo 3 settimane per abituarsi a questo nuovo stile di vita dopo di che tutto diventa automatico. 
Con gli accorgimenti che già in tantissimi conosciamo, ha ridotto le sue bollette di gas e luce da 800euro a 350. E il consumo dell'acqua è passato da 120litri a 15.
Accorgimenti del tipo rivestire di legno il pavimento, tornare ad usare la saponetta invece che sapone liquido per lavarsi e utilizzare l'acqua piovana per tutto,riservandosi quella potabile solo per berla e cucinare,eliminare durante gli acquisti qualsiasi cibo in imballaggi, entrare a far parte dei food team(quelli che da noi si chiamano Gas,gruppi di acquisto solidale) ossia famiglie che comprano da produttori locali.

Non ha rivoluzionato il suo stile di vita voltando le spalle alla civiltà e alla società ma è rimasto dov'era cercando solo di vivere meglio con poco.
Per far funzionare il computer pedala la energy bike, un' invenzione concepita da un suo amico, che genera energia durante la pedalata, ma che permette anche di pedalare 30 minuti per far funzionare il computer per il doppio del tempo. 
“E così faccio funzionare anche la radio”, spiega, mentre pedala per navigare in internet.Mentre per la musica usa un mp3 a manovella
Si è concesso solo le scarpe per il jogging che pratica regolarmente e cartucce per la stampante, per le quali non ha potuto trovare un’alternativa.E l'unico rifiuto che ha avuto è stato verso la dismissione della carta igienica.

In fondo lui voleva dimostrare e dimostrarsi la possibilità e i limiti nel ridurre al minimo l’impatto diretto e indiretto sull’ambiente della sua esistenza. Ridurre l’impatto, sì, ma eliminarlo completamente “è impossibile”.
Come fa con i figli, rifiuta di tentare di convincere chiunque: “obbligare le persone a fare qualcosa non funziona, spero solo che le persone riflettano su quello che facciano, pensino e possano cambiare alcuni comportamenti.

 

Abbiamo tanto da imparare da persone come lui, non siete d'accordo???

1 commento:

Stefania ha detto...

Concordo, l'idea dell'energy bike è fantastica e la userei per uno scopo doppio rispetto a quello che faccio già

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