Clare è l'efficiente moglie del numero due dell'ambasciatore inglese a Parigi, suo marito aspira ad elevare la sua carriera, come è ovvio, così chiede alla moglie di organizzare una cena perfetta per auspirarsi il trasferimento a Dublino.
Peccato che al solo pensiero di Dublino, Clare ha iniziato a rivivere il passato e a vedere il viso di Niall, un ragazzo che l'ha truffata sia moralmente che praticamente, trascinandola in un losco affare ed in seguito abbandonandola.
I figli di Clare sono entrambi in collegio, il maggiore è in Scozia mentre il più piccolo si trova a Londra e sembra tremendamente infelice, oltre che nei guai.
Con tutto questo scombussolamento interiore, Clare continua imperterrita ad organizzare la cena perfetta, come si addice alla moglie di un diplomatico.
Clare negli ultimi vent'anni ha rivisto spesso il volto di Niall, si sente in colpa per quanto è stata capace di fare con lui e il rimorso sembra perseguitarla come il fantasma del ragazzo irlandese, dagli occhi tanto profondi da stregarla.
Clare è, suo malgrado, coinvolta in un altro evento di un certo peso politico e morale e così, dopo essersi liberata la coscienza dal passato, cercherà di non ripetere gli errori del passato, solo così potrà davvero andare avanti per qualsiasi sia la sua strada.
La prima metà del romanzo lascia un pò perplessi, presente e passato della vita di Clare si alternano apparentemente senza nessi fino ad un incontro fatidico che svelerà molte cose.
La vicenda fa pensare a come e quanto si possa vivere con un segreto, specie se deplorevole, prima o poi penso la verità venga a galla e, soprattutto, arriva il momento in cui si sente il bisogno fisiologico di liberarsi da certi "pesi", non trovate?
Le vicende, nel presente, sono ambientate completamente a Parigi ma, ho trovato assurdo che certe battute siano rimaste in lingua francese e senza note, non erano troppo lunghe o rilevanti ma ai non francofoni, come me, restano poi dei fastidiosi buchi nella narrazione del contesto.
Peccato che al solo pensiero di Dublino, Clare ha iniziato a rivivere il passato e a vedere il viso di Niall, un ragazzo che l'ha truffata sia moralmente che praticamente, trascinandola in un losco affare ed in seguito abbandonandola.
I figli di Clare sono entrambi in collegio, il maggiore è in Scozia mentre il più piccolo si trova a Londra e sembra tremendamente infelice, oltre che nei guai.
Con tutto questo scombussolamento interiore, Clare continua imperterrita ad organizzare la cena perfetta, come si addice alla moglie di un diplomatico.
Clare negli ultimi vent'anni ha rivisto spesso il volto di Niall, si sente in colpa per quanto è stata capace di fare con lui e il rimorso sembra perseguitarla come il fantasma del ragazzo irlandese, dagli occhi tanto profondi da stregarla.
Clare è, suo malgrado, coinvolta in un altro evento di un certo peso politico e morale e così, dopo essersi liberata la coscienza dal passato, cercherà di non ripetere gli errori del passato, solo così potrà davvero andare avanti per qualsiasi sia la sua strada.
La prima metà del romanzo lascia un pò perplessi, presente e passato della vita di Clare si alternano apparentemente senza nessi fino ad un incontro fatidico che svelerà molte cose.
La vicenda fa pensare a come e quanto si possa vivere con un segreto, specie se deplorevole, prima o poi penso la verità venga a galla e, soprattutto, arriva il momento in cui si sente il bisogno fisiologico di liberarsi da certi "pesi", non trovate?
Le vicende, nel presente, sono ambientate completamente a Parigi ma, ho trovato assurdo che certe battute siano rimaste in lingua francese e senza note, non erano troppo lunghe o rilevanti ma ai non francofoni, come me, restano poi dei fastidiosi buchi nella narrazione del contesto.
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