Chi
di voi non ne ha mai sentito parlare? Siete mai stati tentati di consultarli
per conoscere il futuro?
Il
futuro: questo tempo sconosciuto che sempre incuriosisce ed affascina. Sono
forse i Tarocchi un antico metodo per “viaggiare” nel tempo? Tra miti e
leggende, per una volta parliamone
sbirciando il passato e partiamo alla ricerca delle origini di questo sistema
di divinazione.
Antichi,
anzi antichissimi, i Tarocchi come li conosciamo oggi, con la loro
simbologia composta dagli arcani maggiori e minori risalgono al Medioevo, tempo
di streghe, alchimisti e proibizioni. Ufficialmente venivano usati per prevedere "magicamente" il futuro, ma sembra che il vero scopo della loro diffusione sia legato ad
una sorta di linguaggio in codice per comunicare all’interno di sette segrete.
Grandi personaggi li avrebbero usati quindi per scopi reconditi, poco inclini a
conoscere il futuro, ma intenti a costruirne un altro. E ciò riconduce senz’altro all’unico vero potere: I
tarocchi non sono magici, ma sono un “linguaggio”.
Tuttavia
serve un ulteriore passo indietro nel tempo, per risalire alle origini di
sicuro ancora più antiche del medioevo, ma ancora incerte.
Origini
avanti Cristo se le contendono l’Egitto e la Cina. Entrambe le culture li
vedono collegati a libri molto importanti per le loro tradizioni: il libro di
Toth per la civiltà egizia e il libro de I-Ching per la civiltà orientale.
I-Ching
è un libro che risale a più di 3000 anni fa e che racchiude tutta la saggezza
orientale. I suoi 64 esagrammi da interpretare sono da tempo immemore usati per
la divinazione. Una divinazione però coerente: non si può fare una domanda
improbabile al libro de I-Ching. Non si può chiedere ad esempio se ci si
sposerà, se non si ha una storia, un partner. La domanda coerente è “sposerò
tizio?”. Questo sistema di divinazione, sicuramente saggio nel porre le
domande, insieme all’invenzione cinese delle carte da gioco, indicherebbe una
provenienza orientale dei Tarocchi che, tra l’altro, nacquero proprio come
semplice gioco di carte.
Più
affascinante è, a mio parere, l’origine legata all’Egitto. I libri di Toth consisterebbero in 42 libri
lasciati dal Dio Toth agli umani, contenenti misteri dei cieli e situazioni
planetarie future. Dunque un libro di astronomia e/o astrologia di cui però ben
poco ci è pervenuto, perché pare sia stato disperso o nascosto. Ma non sono
forse i geroglifici un linguaggio di immagini che ricorda quello dei tarocchi?
Che siano i 22 arcani maggiori dei Tarocchi ciò che è rimasto di quel libro e
in realtà non nascosto, ma alla portata di tutti?
Quale
che sia la verità, anche l’Italia vanta un merito. Il più antico mazzo di
Tarocchi fino ad oggi rinvenuto è italiano: i Tarocchi Visconte Modrone.
Ed
ora a voi i Tarocchi: mischiate le carte, spaccate il mazzo e stendete a
ventaglio. E che la scelta di ogni carta sia fatta con la mano sinistra ovvero
la mano del cuore, perché alla fine, il vero messaggio dei Tarocchi è proprio
questo: ognuno sceglie le carte del proprio futuro, ognuno è artefice del
proprio destino.
By
Lisa
2 commenti:
Interessanti queste info. Sono sempre stata curiosa di farmeli fare...alla prima occasione ci provo!
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