15 febbraio, 2016

LE BRAVE RAGAZZE VANNO IN PARADISO LE CATTIVE DAPPERTUTTO di Ute Ehrhardt

 
Le donne hanno le carte in regola. Sono attrezzate per raggiungere gli uomini in tutti i settori più importanti della vita e anche per conquistare una chiara superiorità. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre superare il muro di resistenze che frenano la loro energia: la paura dell'indipendenza, la paura dell'insuccesso, il peso della responsabilità, il timore di non essere più amate e l'eterna paura di essere sfruttate. Non esiste una formula indolore e anche le donne più sicure possono ricadere negli schemi tradizionali di sottomissione, dai quali liberarsi risulta poi molto difficile. In questo libro, Ute Ehrhardt, la psicologa tedesca che per prima ha affrontato il tema delle "cattive ragazze", propone una strada possibile. Un percorso doloroso, certo, ma necessario, costellato di esempi e testimonianze, per conquistare una profonda consapevolezza di sé, del proprio valore e delle proprie aspirazioni. Soltanto attraverso un'attenta analisi dei perché educativi e sociali, che hanno condizionato e condizionano le donne, è possibile interrompere il circolo vizioso che le porta ancora oggi ad assumere ruoli di secondo piano nel lavoro o nelle relazioni. Soltanto smettendo di essere "brave ragazze" si può diventare donne vere, vincenti.
 
La psicologa Ute spiega in modo lineare perché le brave ragazze si stampano sul volto il sorriso rassegnato e triste tipico di Monna Lisa e si ammalano anche più facilmente.
Retaggi culturali tramandati di generazione in generazione che prevedono un modello di donna servile, sottomessa, docile, obbediente ed arrendevole risultano piuttosto difficili da estirpare. Le stesse fiabe impongono modelli standard fin da piccole, iniziando un lento e progressivo addestramento a diventare una “brava ragazza”. L’esempio più eclatante quello di Cenerentola dove si vuol far intendere che chi come lei fa la “brava ragazza” anche con le sorellastre e la matrigna cattiva prima o poi verrà premiata dalla vita e troverà il principe azzurro. Si distoglie così l’attenzione dal punto chiave e ovvero che il vero ribaltamento della storia avviene quando Cenerentola disobbedisce alla matrigna e partecipa comunque al ballo.
Il libro mostra dettagliatamente come riconoscere le varie trappole della “brava ragazza”. Quello della Monna Lisa è una delle più insidiose. Di seguito mostrerà come evitarle, fino a renderle innocue.
A tratti ho trovato il metodo alquanto “duro”, poco incline alla via di mezzo, al compromesso. Ma alla fine del libro ho compreso il perché è necessario esserlo.
Perché trasformarsi in una cattiva ragazza non vuol dire essere veramente cattive, come la società vorrebbe far credere, ma semplicemente essere sicure di sé, indipendenti e pronte a combattere  per la propria felicità. Il che non escluderà a priori la felicità altrui. E se qualcuno preferisce la loro infelicità per aumentare la propria, allora saprannno prendere le dovute distanze, perché lo scopo è comprendere che è preferibile "separarsi dagli altri, piuttosto che da loro stesse".
Buona lettura
By Lisa.

1 commento:

fenix ha detto...

Interessante ;-)

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