31 marzo, 2013

Buona Pasqua

Un augurio di una Pasqua serena 
a tutti i nostri followers e chi si trova a passare di qui
da noi tutte di Amiche Scrittrici

23 marzo, 2013

APPUNTAMENTO AL RITZ - HELENE BATTAGLIA

Hope è una giornalista italo-francese (come l'autrice) che ha vissuto in vari posti nascendo negli USA e vivendo prima a Londra, poi a Parigi ed infine a Milano. Si occupa di moda e gossip solitamente ma, vorrebbe diventare scrittrice, fare il salto di qualità e così inizia a lavorare per un nuovo giornale. Le viene assegnata una sorta di indagine, deve scoprire i retroscena di un hotel a 5 stelle come lo è, ad esempio, il Palace di Parigi. Arriva lì in grande stile ma ben presto capisce di dover far parte dello staff dell'albergo e non della sua clientela.

Durante il suo soggiorno, Hope troverà l'amicizia di Camilla e Laurent, l'amore di Paul e l'affetto di molti altri lavoratori del Palace, nonchè di alcuni ospiti dell'albergo come Hannes, il principe Vladimir, la scrittrice Ludmilla e così via ricreando, a tutti gli effetti, una famiglia che come tutte si riunirà in occasione dell'annuale festa di Natale.

Non mancheranno di fioccare anche le proposte lavorative per Hope che avrà solo l'imbarazzo della scelta, Parigi le ha proprio cambiato la vita e il pensiero dello sfratto a Milano sembra svanire.

Tutti i protagonisti avranno il loro lieto fine si può dire e questo per lo più per merito di Hope e della sua instancabile natura di paciera e Cupido in erba, a quanto pare sembra riuscire in tutto quel che fa e trasformare tutte le cose rendendole più belle, come Re Mida trasformava tutto in oro dopo il suo tocco.

Bello ed originale l'inizio con i ringraziamenti e il prologo che sembra quasi l'inizio di una fiaba.
Dall'inizio, infatti, per la protagonista sembra andare tutto bene, forse troppo bene e si teme lo scivolone dietro ogni capitolo che, però, salvo qualche piccolo malinteso e nonostante alcune premesse che sembrano bombe sul punto di scoppiare, non c'è.

Il linguaggio è scorrevole e nonostante termini presi in prestito dal francese e dall'inglese, di uso piuttosto comune oggigiorno, risulta comprensibile a tutti.
Si fa leggere tutto d'un fiato, Hope è un personaggio frizzante che sa coinvolgere, non vedo l'ora di leggere il seguito della sua storia!


20 marzo, 2013

PAZZE DI ME di Federica Bosco

 







edizioni: Mondadori
pagine: 200 
prezzo: 14,90€



Descrizione:
"Se c'è una cosa che detesto sono i proverbi. Quello che odio più di tutti in particolare è: 'C'è sempre una prima volta'. Sì, è vero, una prima volta c'è sempre, ma di solito non è un granché. Sono molto più importanti le ultime volte. In realtà, la vita è solo un'incredibile collezione di 'ultime volte'. L'ultima volta che ti cantano una ninna nanna, l'ultima volta che esci dal cancello della tua scuola, l'ultima volta che baci la persona che ami, l'ultima volta che ti addormenti senza bisogno del Valium. Ma non c'è mai nessuno ad avvertirti che quella che stai vivendo è l'ultima volta, anzi, di solito non te ne accorgi nemmeno. Il fatto è che quando sei piccolo credi che tutto ti sia dovuto e che tutto rimanga esattamente come quando hai tre anni: i parenti che ti fanno le foto, i regali e sono ossessionati dal fatto che tu dorma, mangi e caghi, ed è tutto un sorridere, battere le mani e fare facce stupide. Poi, però, arriva un giorno in cui puoi essere morto soffocato nel tuo vomito e a nessuno importa più un fico secco, così ti trovi da solo a gridare: 'Hei! C'è nessuno?' e allora capisci che, o ti fai andare bene tutto quello che arriva dopo, o puoi spararti un colpo in testa. Cinico? No, realista. Ma forse è il caso che io cominci dall'inizio." Andrea aveva cinque anni quando il padre se n'è andato come un ladro lasciandolo ostaggio di sette femmine: la madre iperprotettiva, tre sorelle fuori controllo, la nonna genio della fisica, la cinica badante Stanka... Finché un giorno arriva Giulia.

Piccolo parere:
Divertente, spassoso, ironico. Mi piace questa scrittrice che per la prima volta, narra al maschile. La storia è abbastanza realistica, i personaggi un pò troppo esasperanti e eccessivi, come le insopportabili sorelle del povero Andrea, ma la lettura è scorrevole, fresca, che ti tiene incollata alle pagine fino alla fine.
Di questo libro è stato tratto il film, uscito al cinema a gennaio. Ancora non l'ho visto ma ho il sospetto che mi deluderà come molti altri film tratti da libri. 




15 marzo, 2013

UN PIZZICO DI... LUPUS IN FABULA



Gli animali compaiono già nei papiri egizi, nelle pagine dei libri antichi e moderni, fino ad arrivare alla cinematografia attuale.
Nei poemi omerici si trovano metafore su leoni, cervi, aquile.
Nelle favole di Fedro, Esopo e La Fontaine invece, spesso le bestiole sono uomini mascherati da animali, dove gli autori assegnano loro inclinazioni umane, con vizi e virtù.
Ma queste metafore hanno un fondo di verità?
In effetti si basano su particolari caratteristiche e comportamenti umani e osservarli spesso aiuta a trarre interessanti considerazioni.
Il gufo e la civetta, già simboli di saggezza nella mitologia greca, hanno una vista molto sviluppata e un udito finissimo...come l'uomo saggio che vede e sente anche nel buio dell'ignoranza.
La civetta, tra l'altro, usa una tecnica particolare, mediante la quale riesce ad attirare attorno a sè molti animali. Ecco spiegata, quindi,  l'allusione a certi atteggiamenti femminili.
Come non citare il pavone, dalla spettacolare livrea a ventaglio, che mette in mostra i suoi colori con il preciso intento di corteggiare.
L'allocco invece, ha grandi occhi rotondi, che sembrano conferirgli un'espressione sciocca,  ma è invece tutt'altro che tale, a dispetto delle apparenze.
Le formiche poi, vivono in colonie, divise in caste. Se le si osserva, le si vede sempre impegnate e organizzate, a differenza della cicala, canterina ma per niente operosa.
Si narra, infine, in una favola di Esopo... della lepre che perde una gara di corsa con una testuggine, perchè preferendo riposarsi, dà quindi un vantaggio a quest'ultima...
Morale della favola, mai dare niente per scontato!
Personalmente mi sento molto formichina, ma desidero a volte anche rilassarmi  come la spensierata cicala.
E voi, da che animale vi sentite rappresentati?

Laura   (Fenix)

13 marzo, 2013

ENTRA NELLA MIA VITA - CLARA SANCHEZ


Nella prima parte del romanzo Veronica ha 10 anni e scopre per caso, in una cartella porta documenti dei suoi genitori, la foto di una bambina che ha circa la sua età e ne riporta il nome, Laura; iniziano a tornarle alle mente le volte in cui l'ha sentita nominare senza interesse e si interroga su chi sia, senza osare chiedere delucidazioni ai suoi genitori.
Di contro, altrove ma sempre a Madrid, Laura ha 12 anni, viene prelevata da scuola da sua nonna Lilì e le viene detto di prendere tutta la sua roba in fretta perchè devono trasferirsi in città, più vicine al negozio della nonna.
Passa del tempo e nella seconda parte del romanzo Veronica ha ormai 17 anni, ha terminato la scuola e dovrebbe iscriversi all'università ma, sua madre Betty si ammala e la cosa le passa di mente. Veronica inizia così a fare la rappresentante di cosmetici sostituendo la madre, si alterna in ospedale con suo padre Daniel mentre, suo fratello minore viene mandato al mare dai nonni materni.
Laura invece, ha 19 anni, ha fallito l'ingresso nel balletto nazionale e così ora si dedica all'attività di famiglia, sopperendo alle mancanze materne, mentre la sera riesce a dedicare uno spazio alla sua passione insegnando danza.
Cosa hanno in comune le due ragazze? A vederle nulla, in base ai sospetti di Betty prima e di Veronica poi, invece, tutto il corredo genetico. Betty, infatti, ha avuto una prima bambina, era sola e le fu detto che la piccola era morta poco dopo ma lei non ci aveva mai creduto e, ormai ossessionata, aveva cercato di scoprire la verità, arrivando a scattare quella foto di Laura bambina. Nella malattia Betty sembra rassegnarsi mentre Veronica cerca di riempire quella mancanza e si mette ad investigare come può per capire se ha davvero una sorella e se questa è proprio quella Laura della foto.
Una storia che potrebbe essere ispirata alla realtà, al traffico dei neonati e che mi ha fatto pensare alle pratiche messe in atto con i figli dei desaparecidos dell'america meridionale.
Il titolo di questo romanzo esprime un invito, non si sa bene da che parte ma, sembra un sentimento condiviso dei protagonisti.
Una storia agrodolce perchè, nonostante tutte le ingiustizie e brutture subite o perpetrate, quasi tutti otterranno ciò che meritano, nel bene e nel male.
In certe occasioni viene voglia di scuotere Laura che vive in un mondo tutto suo e non si accorge di quello che le sta attorno o colpire personaggi cinici e falsi come donna Lilì ed Ana per cui, il romanzo riesce a prendere molto, fa desiderare al lettore di poter intervenire, di trasformarsi a sua volta in detective per scoprire la verità, punire i colpevoli e risistemare tutto.


PREMIO LIEBSTER BLOG AWARD

A nome di tutte le amministratrici del blog Amiche Scrittrici, ringrazio Valentina,  titolare del blog DI TUTTI E DI PIU' SUI LIBRI, che ci ha  assegnato questo premio e vorremmo a nostra volta assegnarlo a TUTTI I NOSTRI LETTORI.
 
 
Liebster Blog Award è un premio, ideato in Germania, che viene assegnato a blogger meritevoli con meno di 200 followers.




Ecco le regole da seguire:

- ringraziare i blog che ti hanno assegnato il premio citandoli nel post

- rispondere alle undici domande poste dal blog stesso

- scrivere undici cose su di te

- premiare, a tua volta, undici blog con meno di 200 followers

- formulare altre undici domande a cui gli altri blogger dovranno rispondere

- informare i blogger del premio assegnato
 
 
Nel ritirare il premio, rispondo alle domande poste
da Valentina.
 
1. Quanti libri che devi ancora leggere possiedi?
Due.
2. Riesci a leggere almeno 2 libri "contemporaneamente"?
Sì, ma preferisco non farlo.
3. Presti volentieri i tuoi libri?
Certo. Io stessa leggo molti libri prestati.
4. Che rapporto hai con i segnalibri (usi sempre lo stesso, lo cambi a seconda del libro, usi la prima cosa che ti capita???) Racconta!
Ne ho tanti. Alcuni mi sono stati regalati, altri vengono da altre parti del mondo. Prendo ciò che capita, ma per i libri speciali e per ricordare determinati passaggi, scelgo con cura quale usare. Così capita che alcuni segnalibri diventino parte integrante di quel libro.
5. Un libro che hai amato con tutto il cuore?
L'Ultima riga delle favole, di Massimo Gramellini.
6. Il tuo posto preferito per leggere?
Alla mia scrivania, seduta comodamente.
7. Una tua strana "mania letteraria"?
I libri di James Rollins. Non ne posso perdere uno.
8. Ebook o cartacei?
Cartacei: tutt'altra storia.
9. Descrivi la tua giornata ideale invernale, in compagnia di un libro.
D'inverno sicuramente stesa sul divano, avvolta da una calda coperta, mentre fuori piove.
10. Descrivi la tua giornata ideale estiva, in compagnia di un libro.
Su una sdraio, in un luogo ombreggiato e ventilato.
11. Ti è capitato di studiare delle materie o degli argomenti solo per piacere personale? Se si, che cosa?
Diverse materie. In particolare psicologia.
 
By Lisa

12 marzo, 2013

QUALCOSA E' CAMBIATO - STEFANIA R.

Eccomi al secondo libro di questa autrice, come dice lei riscoperto e rispolverato tra i pensieri della sua adolescenza e che ci riporta agli anni '90.
Siamo nell'estate del 1995, infatti, la più bella della vita di Sara, quella che ha segnato il suo passaggio all'età adulta.

Durante l'adolescenza sono molte le cose a cambiare, a iniziare dall'aspetto ma, cosa succede quando sono i sentimenti a cambiare?
Quanta paura può fare passare dall'amicizia all'amore con la paura di perdere ciò che è stato nonostante la premessa di ciò che potrà essere?
Diventare adulti può spaventare sulle prime ma, non è forse inevitabile?

Questi sono i dilemmi che affrontano i protagonisti del romanzo, un'allegra comitiva di ragazzi e ragazze marchigiani tra i 17 e i 22 anni.
E' estate e Sara e suo fratello Marco sono svegliati dai rumori sul tetto, degli operai stanno sistemando quella che sarà la mansarda. Sono orfani di madre e vivono con la nonna mentre il loro padre, un noto avvocato, fa la spola da Milano dove si trattiene gran parte del tempo.
Tra gli operai Marco scorge un viso familiare e ritrova Daniele, un amico d'infanzia trasferitosi altrove anni prima.
La sera la comitiva si riunisce, Michele, il migliore amico di Sara, la scorrazza sulla sua vespa, Marco porta dietro di sé la fidanzata Katia, Anna va da sola e muore dietro a Roby, Daniele infine si aggiunge al gruppo.
Le serate scorrono girando in moto, andando in spiaggia, andando in campeggio in montagna e in tutto questo nuove storie sbocciano. Anna riesce finalmente a conquistare Roby ed è felicissima, Sara si sente un pò esclusa e si incontra-scontra con Daniele che ci prova spudoratamente dall'inizio.

Michele è lontano dalla sua odiosa fidanzata, è un tipo un pò misterioso e decide di seguire il suo sogno musicale andando a lavorare a Milano.
Molti cambiamenti sono in atto nelle vite di tutti, non voglio svelarvi altro perchè la trama è da scoprire passo passo.
Di certo, nessuno di loro sarà più lo stesso alla fine dell'estate.

Una teen novel adatta a tutti, in grado di riportare anche i meno giovani indietro nel tempo, alle estati della gioventù tra spensieratezza e primi amori.
Emblematico e molto rappresentativo il disegno dell'autrice in copertina, sembra proprio di vedere la Sara che si immagina leggendo la storia.



LE CILIEGE E LE AMARENE DI MOGOL


Sono di Mogol, il noto autore italiano, gli aforismi di questo libro da leggere d'un fiato o da aprire a caso per un pensiero al giorno.
Riflessioni sulla vita, l'anima, l'amore, Dio, la morte, il destino, ma anche la quotidianità di un nonno con il suo nipotino...
Scrive: Amo gli scritti brevi, anzi brevissimi e i frutti piccoli ma deliziosi che maturano a giugno.
Le amarene, aspre e gustose e le ciliege dolci e sensuali come un bacio

buona lettura!  Laura (Fenix)

10 marzo, 2013

IL PRINCIPE ABUSIVO



Antonio (Alessandro Siani), uno squattrinato cronico che lavora come cavia volontaria per i test di case farmaceutiche, si ritrova al cospetto di Letizia (Sarah Felberbaum), una principessa viziata in cerca di popolarità, di cui inevitabilmente si innamora. In un mondo in cui i pregiudizi dei ricchi nei confronti dei poveri sono radicati e difficili da estirpare, per il giovane povero l'unica possibilità per stare a corte è quella di seguire i consigli del ciambellano di corte Anastasio (Christian De Sica). I ruoli tra mentore e allievo sono però destinati a rovesciarsi quando Anastasio, innamorandosi della fruttivendola Jessica (Serena Autieri), avrà bisogno di suggerimenti per mischiarsi al popolo. Parte così un doppio apprendistato, con esiti imprevedibili.

Dopo il successo di "Benvenuti al sud" e "Benvenuti al nord", Siani punta tutto su una tipologia di napoletano realmente ancora esistente, ma che poco e male rappresenta la realtà partenopea.
Mentre nei film sopracitati, la realtà di nord e sud veniva ben rappresentata, rispettando la realtà sia nei pregi che nei difetti, qui l'esasperazione dell'atteggiamento partenopeo conosciuto come "tamarro" va a scontrarsi con la classe, la cultura e lo stile tanto decantati del nord, in un duello decisamente impari che, per fortuna, non lascerà né vincitori né vinti.
Ma forse questa è la parte più fiabesca della storia, perché l'immagine del napoletano che farà il giro delle sale cinematografiche italiane resterà impresso per troppo tempo e lo dico da napoletana che è stanca di sentirsi dire dal resto d'Italia quanto io non sembri di Napoli.
Per il resto, il film è un continuo ridere: Siani da spettacolo nel suo stile, affiancato da un sempre grande Christian De Sica.
Al di là della principessa e della storia d'amore, i veri protagonisti sono proprio Siani e De Sica, le cui storie procederanno "parallelamente all'inverso": il ranocchio si trasforma in principe (o quasi) e il distinto ciambellano di corte si trasforma in "tamarro". Morale della favola: entrambi lo fanno per amore, perché l'amore vero cerca sempre punti di incontro.
Molto bella  la canzone della colonna sonora "Amore amaro" di Gigi Finizio.

Buona visione

by Lisa

05 marzo, 2013

CONCORSO DI SCRITTURA



Il giornale online Epì Paidèia offre l'opportunità agli autori emergenti di veder pubblicate le proprie opere online.

Il concorso è gratuito e non ha scadenza.

I migliori testi saranno scelti e pubblicati sul giornale stesso.

Se avete un racconto, anche non inedito, che desiderate veder pubblicato, visitate la pagina del concorso e spedite le opere (max 15 cartelle) all'indirizzo mail segnalato nella pagina dedicata al concorso.

by Lisa

04 marzo, 2013

UNA RAGAZZA DA SPOSARE - MADELEINE WICKHAM ovvero Sophie Kinsella



Per quanto tempo si può vivere con un segreto? La stessa Kinsella intitolava un suo libro "Sai tenere un segreto?" anni fa e, probabilmente, in molti ce lo siamo chiesto, magari anche più di una volta.
E cosa fare, quando il castello di carte costruito ad hoc per celare il segreto cade e la verità minaccia di venire a galla?
Questo è quanto accade a Milly, una giovane promessa sposa che a pochi giorni dalle nozze rammenta di essere già sposata, una follia di gioventù che non ha mai condiviso con nessuno.
Lo stesso, però, può dirsi di Rupert che dieci anni prima baciava Allen e ora è sposato con Francesca, ignara delle sue preferenze sessuali precedenti.
O Isobel, agli occhi di tutti sempre indaffarata per avere una vita sociale che si ritrova con un test di gravidanza positivo.
O James che non sopporta più la sua vita apatica, il suo matrimonio di facciata e vorrebbe ritrovare se stesso.
Quanti di noi nascondono cose a chi sta loro vicino? Penso più di qualcuno ahimè ma, omettere e mentire non sono forse facce della stessa medaglia?
La vita di Milly viene sconvolta dall'arrivo di un ragazzo che conosce il suo segreto, il suo senso di colpa inizia a logorarla, cerca di rimediare ma, prima di riuscire a confessare al suo fidanzato Simon la verità viene smascherata. Il matrimonio salta e tutti i segreti vengono via via a galla, alla fine tutti sembrano nasconderne uno, alcuni sono del tutto inimmaginabili.
Spesso le commedie sono abbastanza prevedibili ma, devo ammettere che questo romanzo riserva dei colpi di scena non da poco.
Non si tratta della solita commedia simpatica stile Kinsella ma, della parte più morale della stessa autrice, la stessa che ho ritrovato negli altri romanzi firmati col suo vero nome.
Sono generi simili ma procedono come due filoni paralleli e, onestamente, li gradisco entrambi perchè a volte ci vuole un pò più di follia mentre altre più razionalità.
Il lieto fine c'è quasi per tutti, in ogni caso, la verità trionferà accompagnata dal dialogo. Grande attenzione per le relazioni, sia amorose che intrafamiliari.


01 marzo, 2013

Destino, sfortuna o ingiustizia?

Questo non è l’editoriale che volevo scrivere.
La mia idea era un’altra. Pensavo di annunciare e raccontare in modo simpatico la mia gravidanza. Una notizia con il “botto”, invece il botto, o meglio, la mazzata, me la sono presa io…



"Non esistono i presagi: il destino non manda araldi. E' troppo saggio o troppo crudele per farlo."
(Oscar Wilde)


Destino saggio o crudele?
La solita sfortuna?
O ingiustizia?
Ancora non sono riuscita a capirlo. 
So solo che, sono qui, travolta improvvisamente da un dolore troppo grande, a chiedermi ancora il perché.
È passato più di un mese da quel maledetto giorno e ancora tengo il conto delle settimane.
Oggi avrei dovuto iniziare la diciottesima settimana della mia seconda gravidanza così a lungo desiderata. Chissà, forse avrei cominciato a sentirlo muovere? O il mio ginecologo mi avrebbe detto: “Stefania avevi ragione, è una femmina!”
Non so perché, ma da quel giorno di novembre, quando sono comparse quelle due semplici lineette rosa, io mi sono sentita mamma di un’altra bambina. Ho pianto, dalla gioia, le stesse lacrime che tredici settimane dopo si sono trasformate in dolore. Quel cuoricino che non batteva più e un pezzo del mio è morto con lui e sono qui ancora a chiedermi perché?
Perché è successo?
"Perché la natura fa il suo corso, meglio ora che più avanti" questo è quello che mi è stato detto.
Forse è vero. A quanto pare questo bambino non era destinato a me. La natura sa quello che fa e noi non possiamo fermarla, anche se è veramente difficile e doloroso, dobbiamo solo accettarlo e cercare in qualche modo di andare avanti. Quello che non accetterò mai è tutto il resto.

“Neonato trovato in un wc del Mc Donald.”
“Neonata trovata in un cassonetto dello sporco.”
O l’ultima di pochi giorni fa. La più agghiacciante perché la bimba non è sopravvissuta: “Neonata gettata in lavatrice dalla madre.”
Perché a queste donne è concesso di diventare madri?
Ci sono donne che hanno sofferto, che soffrono, che lottano ogni giorno per realizzare il loro sogno di diventare madri, mentre, ci sono donne, che buttano i propri figli come semplice spazzatura. 
Perché si arriva a questo?
Bambini che non hanno chiesto di nascere, si trovano a fare i conti con la vita e a pagare gli errori degli altri, ancora prima di venire al mondo.
Posso capire, ma non fino in fondo e non in tutti i casi, che dietro a questo folle gesto ci possano essere enormi problemi. Non riesco nemmeno a immaginare come si riesca a partorire sole e magari in pessime condizioni, quindi, perché non andare in ospedale? Assistite e curate. La legge italiana permette di poter partorire nell'anonimato e di non riconoscere il figlio lasciandolo in ospedale, garantendo un futuro a quel bambino che troverebbe subito due genitori pronti ad accoglierlo e amarlo.
  
Se il destino, con me è stato saggio o crudele, non lo saprò mai.
Di ingiustizie, purtroppo, ne è pieno il mondo e lo sarà sempre.
Fa male. Bisogna solo sperare che un giorno le cose migliorino e andare avanti.

Stefy


Approfitto di questo spazio per ringraziare di cuore tutte le persone che mi sono state e mi stanno vicino in questo periodo nero.

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