25 novembre, 2012

DIARIO DI BORDO di Cinzia Viglietti



“L’ostacolo più difficile da sormontare, però, non risiede negli altri, ma in noi stessi.
Il primo cambiamento lo dobbiamo fare noi, non dobbiamo continuare ad aspettare inutilmente che cambino gli altri. Non dobbiamo pensare che avverrà il miracolo: chiudo il libro e la mattina dopo entro nella magia di un mondo nuovo e incantato.
Chiudo il libro e la mattina dopo cerco solo di guardare le cose con un’ottica diversa e, senza aspettarmi che gli altri cambino, cambio io, lavoro su di me, con una sola certezza, che il mio miglioramento porterà una trasformazione positiva anche nelle persone e negli eventi che mi circondano”.


“Diario di bordo” non è un trattato didattico con la pretesa di insegnare, ma, scritto con una semplicità ed una chiarezza disarmante, indica un percorso necessario per la ripresa di un viaggio iniziato con la nascita e che troppe volte rallenta, fino ad arrestarsi, con la crescita.

Al di là di ogni storia narrata e dei diversi interpreti, il protagonista in assoluto è il lettore, abilmente guidato dall’autrice nei meandri intricati di un se stesso che si è arenato nel tempo, al punto di perdersi senza sapere come e quando sia accaduto, con la sensazione di una vita che sfugge di mano.

Questo libro non è una cura, ma una guida che ci permette di individuare la causa scatenante della  nostra deriva, affinché possiamo riprendere a navigare nel mare della vita.

A differenza di molti altri testi similari, non promette felicità e/o radicali cambiamenti di vita, ma conduce chi legge a “riattivare gli strumenti di bordo” per individuare la giusta rotta da seguire, prima per noi stessi e poi per tutti i nostri compagni di viaggio. Perché, come giustamente l’autrice ribadisce, il vero cambiamento inizia da noi e non dagli altri.

Ben attenta a non confondere l’ottimismo con l’illusione, Cinzia Viglietti con il suo “Diario di bordo” invita il lettore a salpare verso il mare aperto ad una velocità di crociera affinché il viaggio della vita possa essere assaporato in modo ottimale, senza più lasciarsi bloccare dalle tempeste che non mancheranno, ma che saprà affrontare con ritrovata grinta.
Estremamente scorrevole ed interessante è una lettura adatta a tutti… poiché, chi più e chi meno, tutti abbiamo  una “nave” alla deriva… o bloccata in un porto… o già abbandonata, in attesa che affondi.

Buona lettura e buon viaggio.

by Lisa

24 novembre, 2012

recensione CHIODO FISSO - EMILIO MARTINI


Il commissario Gigi Bertè lascia il cuore nella sua recente destinazione ligure e parte alla volta delle sue origini, rientrando a Milano per le festività natalizie sebbene lì non ci sia più nemmeno la sua famiglia.
Gigi si imbatte per caso in un delitto, un suo vecchio amico di infanzia è stato assassinato nella sua galleria d'arte e la principale sospettata sembra una loro comune amica fi gioventù. Gigi non può assumere il caso, non lavora più per la questura milanese ma, parallelamente e silenziosamente svolge la sua indagine personale contravvenendo, come al solito, alle regole.
Si tratta del terzo capitolo delle "avventure" di Gigi e così, nonostante i polizieschi non siano il mio genere, ho deciso di leggere questo romanzo e vedere di cosa si trattava.
Devo dire che la vicenda mi ha preso e fino alla fine non si capisce chi sia il colpevole per cui ci si affida alle elucubrazioni del commissario che ripercorre con noi il suo passato, le sue vecchie amicizie e inizia a comporre dei tasselli quasi improbabili, e se le misteriose morti di altri vecchi amici fossero collegate a questa? Chi e perchè l'avrebbe fatto?
Una suspence crescente e mai opprimente, una lettura piacevole e molto scorrevole, cambiare genere fa bene ogni tanto :).
Particolare, poi, il fatto che a sua volta Gigi sia uno scrittore per passione, nessuno o quasi sa del suo hobby, della sua passione spinta dalla rabbia per i "morti ammazzati" che lo porta a scrivere di omicidi e ad inserire anche se stesso nel racconto. Il caso vuole che ci sia un filo che leghi i suoi personaggi a quelli delle vere indagini e così il tema comune, questa volta, è l'ossessione per qualcuno o qualcosa, il chiodo fisso per l'appunto.


recensione: LAMENTO DI UNA MAGGIORATA - SIMONA SIRI


Mi vengono in mente due proverbi "L'erba del vicino è sempre più verde" e "Non tutto ciò che luccica è oro" che in questo caso per me stanno a significare che non siamo mai contenti di ciò che abbiamo o siamo, per un motivo o l'altro c'è sempre chi sta meglio di noi e finiamo per provarne una certa invidia e che quello che per gli altri è un vanto, un pregio, magari per noi non lo è perchè ognuno ha la sua visione delle cose.
 Questo vale per l'autrice che, avendo una quinta di seno, è di fatto una maggiorata, magari fuori moda in questo periodo storico ma di solito ammirata dagli uomini e invidiata dalle donne per il suo decoltè che però lei odia.
 Eh si, le tette posso essere anche un fardello! Lo sono se ti ingobbiscono, se non sei sfrontata e invece di metterle in risalto cerchi di nasconderle, se ti fanno sentire a disagio negli sport e soprattutto se vuoi fare la ballerina come Simona!
 Simona ci racconta spiritosamente della sua vita, prima da bambina-maschiaccio, poi da adolescente nel corpo di donna ed infine di donna che continua ad essere in conflitto col suo corpo ed in particolare con le protuberanze superiori!
 Rientrando nella categoria a volte mi sono vista e sentita come Simona, ho letto il suo romanzo per la curiosità suscitatami dal titolo, come dice lei trovare il reggiseno giusto sembra un'impresa epica e quando ci si riesce si danno dritte alle amiche pettorute in segno di solidarietà :).
 Un piccolo romanzo divertente che fa riflettere su quanto l'aspetto ci condizioni a volte e ci caratterizzi nostro malgrado, nel bene e nel male. In maniera canzonata ed ironica fa capire quanto una cosa in teoria bella e/o particolare possa essere percepita male da chi la possiede fino a sconfinare nel patologico e rivolgersi alla chirurgia estetica.


22 novembre, 2012

I LOVE TIFFANY di Marjorie Hart





edizioni: Newton Compton
pagine: 271
prezzo: 9.90€





Descrizione: 
Trascorrere un'estate a New York: quale migliore occasione per due ragazze che arrivano da una cittadina di provincia? Trovare un impiego nella gioielleria più famosa del mondo: quale emozione più grande? È il 1945, quando Marjorie Jacobson e la sua migliore amica, Marty Garrett, arrivano nella Grande Mela. Dopo avere ricevuto una serie di rifiuti, quasi per miracolo riescono a ottenere un lavoro da Tiffany come commesse, suscitando l'invidia di tutte le amiche. Come per magia, per loro si spalancano le porte di un mondo scintillante e alla moda: conoscono personaggi ricchi e famosi, incontrano Judy Garland e Marlene Dietrich, si trovano alle prese con famosi gangster e affascinanti playboy, frequentano i locali più in voga. E proprio a una festa esclusiva in cui è riuscita a intrufolarsi, Marjorie s'innamora: un giovane della Marina fa breccia nel suo cuore e la ragazza dovrà prendere una delle decisioni più importanti della sua vita... Tra tuffi nell'oceano, preziosi diamanti e avventure rocambolesche, "I love Tiffany" svela il fascino inebriante della Manhattan degli anni Quaranta e racconta la nascita di un mito che dura immutato ancora oggi. 

Piccolo parere:
Una storia vera. L'estate più bella dell'autrice.
Anni Quaranta, due ragazze di provincia arrivano a New York per trovare un lavoro estivo. Dopo vari rifiuti ottengono un lavoro proprio da Tiffany! Un sogno. La gioielleria più famosa del mondo. 
Le ragazze trascorreranno un'estate memorabile, conosceranno un mondo luccicante, personaggi famosi e si innamoreranno. Sullo sfondo, la seconda guerra mondiale.
La storia è bella, il negozio di Tiffany è ben descritto, sembra proprio di essere lì, ma la narrazione è lenta e a tratti noiosa. Peccato.

19 novembre, 2012

recensione IL BELLO DELLE AMICHE - AMY SILVER

La trama del romanzo si svolge tutta in pochi giorni, dal 14 al 26 dicembre, nonostante alcuni flashback, tanto basta infatti alle tre protagoniste, Chloe, Bea e Olivia per incontrarsi-scontrarsi e diventare incredibilmente amiche, lo stesso vale per le loro vite che, in così poco tempo, avranno grandi e significativi cambiamenti.

Olivia fa la giornalista per una rivista di bellezza, lavoro poco appagante ma che le porta la sua dose di stress, è benestante e vive col suo fidanzato perfetto Kieran, tutto tranquillo con lui finchè non le chiederà di sposarla mandandola in tilt e travolgendo i suoi soliti piani natalizi.

Bea, invece, è una mamma single che gestisce l'Honey Pot, un locale dove gustare piatti tipici italiani, molto presa dal lavoro e dal suo piccolo Luca, senza amiche da tempo e con un irriverente vicino che le vuole bene, apparentemente molto sola ma di fatto apprezzata ed amata da molti, anche per i suoi gustosi piatti.

Chloe, infine, è un'avvocatessa spietata, tutta carriera e forma fisica, ossessionata dal suo aspetto e da Michel, un ex collega di cui è l'amante e con un pessimo rapporto con le sue sorelle e fittizio con l'intera famiglia d'origine.

Riusciranno le tre a trascorrere un bel Natale? Troveranno o ritroveranno l'amore e l'amicizia? Lascio a voi scoprire se, come e quando.

I capitoli sono intitolati ciascuno ad un giorno ed articolati in sequenze temporali che hanno come titolo i nomi delle protagoniste accompagnati da un certo orario, in esse i fatti e le storie vengono raccontate ognuna dal proprio punto di vista, sebbene gli eventi spesso si intersechino e sovrappongano.

Lo stile della scrittura è fluido per cui la lettura risulta rapida e piacevole.
Un romanzo perfetto in occasione delle prossime festività, tra atmosfera dicembrina e sentimenti, penso lo regalerò a mia volta :).


PERCHE' NON SEI (ANCORA) SPOSATA? - TRACY McMILLAN

Essendo single da un pò di tempo il libro mi ha incuriosita e la copertina stilizzata ha attirato la mia attenzione così, forse per la prima volta, mi sono lanciata nella lettura di un libro di auto-aiuto sebbene non convenzionale in quanto non scritto da una professionista del settore ma, da una donna che ha avuto esperienze di vario tipo passando da fidanzata a single, a sposata e divorziata ripetendo il tutto più volte che non è da poco!
All'inizio vi è un test per valutare perchè si dovrebbe leggere tale libro o meno, io sono risultata poco problematica ed avrei dovuto leggerlo solo per divertimento e magari parlarne alle amiche single ma, di fatti, leggendo ho trovato anche qualcosa di me, perchè si sa, tutti sbagliamo in questo o quello nella vita così come nelle relazioni e a volte senza nemmeno rendercene conto.
I capitoli sono dieci così come i tipi di donne "problematiche" a cui il libro dovrebbe servire non per trovare marito, ma per cambiare atteggiamento.
Ci sono dunque "le stronze", "le superficiali", "le sgualdrine", "le pazze", "le egoiste", "le incasinate", "le senza autostima", "le bugiarde", "le mascoline" e "le senza dio" e... scusate tutte le virgolette ma servivano :).

I titoli non devono ingannare, il linguaggio non è scurrile, sono solo termini un po' forti che, poi  secondo l'esperienza dell'autrice, di sue conoscenti ovviamente single e con qualche chicca provenente da studi vari, vengono sviscerati e chiariti nel corso del capitolo.

Una lettura leggera ed interessante che può essere presa come uno scherzo ma che fa anche molto riflettere alla fine. Vorreste sapere anche voi cosa sbagliate e perchè non siete ancora sposate?
Bene, leggetelo e forse qualcosa vi sarà più chiaro ma, ricordate che la bacchetta magica non esiste!

15 novembre, 2012

Un pizzico di...

Rieccoci di nuovo che tocca a me, Stefylu, raccontarvi qualche curiosità o qualcosa di bello, nuovo o interessante per la rubrica
 
Mi piace viaggiare con il pensiero non potendolo fare granchè nella vita quotidiana, quindi navigo spesso alla ricerca di posti fantastici, unici e questa volta ho deciso di raggruppare una serie di immagini che sembrano farci avere un messaggio dalla natura, da Madre Terra: Lei ci Ama.


L'acqua di questo lago quasi scintilla. Si chiama Glaslyn (starebbe per Blue lake) e si trova nel Galles del nord .
Anche i coralli in Australia si sono uniti in questa forma sentimentale...


E in Patagonia volevate che non ci fosse un'isola a cuore? Più esattamente è nel lago di Gutierrez della Patagonia argentina.

E questa è l'isola di Travarua nelle Fiji.

Giusto per completare in maniera spericolata ecco, nel Volcanoes National Park, il cuore pericoloso:


 Visto tutto,  mi è venuto poi da chiedermi da dove nasce la forma del cuore che si disegna per indicare l'Amore, perchè come sappiamo quel disegno non è proprio uguale al nostro organo palpitante.
Pare sia difficile appurarne l'origine.
Infatti qualcuno dice che  derivi dall'aspetto del pube femminile. Per la Chiesa cattolica pare fosse stato un simbolo utilizzato per la prima volta nel XVII secolo, quando Santa Margherita Maria Alacoque ebbe una visione di una forma di cuore dentro una corona di spine. Ma il simbolo è presente in vetrate molto più antiche.
 Per altri  il simbolo del cuore è piuttosto simile al geroglifico egizio utilizzato per indicare il concetto del cuore (ỉb): la natura sessuale di quel concetto, combinata con l'ampio uso del silfio nell'antico Egitto per il controllo delle nascite(oltrettutto i semi del silfio erano a forma di cuore), lascia pensare che il geroglifico ỉb possa essere derivato dalla forma del seme di silfio.
 E nel VII sec. a. C. anche i coloni greci usavano il silfio come rimedio anticoncezionale, rimedio tanto noto che alcune monete di quella città avevano incisa la forma del cuore.

Come sia sia... per me è inequivocabile pensare all'Amore della Terra vedendo tante immagini di luoghi a forma di cuore.

Buon cuore a tutti.
Stefylu.


11 novembre, 2012

recensione: LA RAGAZZA DAI CAPELLI DI FIAMMA - CAROLINA DE ROBERTIS


Ho iniziato il libro senza sapere nulla della trama ma ben presto ho inteso la sua portata, vengono infatti rispolverate le figure dei desaparecidos che per chi non lo sapesse, sono gli "scomparsi", coloro che ritenuti "sovversivi" sono stati prima spesso torturati e poi fatti sparire, per appunto, nel nulla dai regimi autoritari del Sud America durante il secolo scorso, cosa ahimè avvenuta in periodi diversi anche in altri Paesi.
Non si tratta di un saggio, documentario o romanzo filo-storico ma solo la storia di quelli che potrebbero esserne stati i protagonisti, tra gente scomparsa, ufficiali delle forze armate e le loro famiglie con lacune, menzogne e verità celate e volute dimenticare.
Sembra quasi un fantasy all'inizio dato che nella vita di Perla, giovane studentessa di psicologia che ha appena rotto col fidanzato, appare un uomo-non uomo, che sgocciola di continuo acqua limacciosa e si nutre solo di acqua come se fosse cibo.
Qualcosa di sicuro irreale e non si capisce nemmeno come e perchè questo uomo si sia materializzato in casa sua, chi sarà? E perchè lei invece di cacciarlo via cerca di accudirlo?
Perla da sempre s'è sentita estranea a se stessa, estranea alla sua famiglia ed al suo ambiente e questo incontro contribuirà a farle cercare il suo vero io, chi è Perla in realtà?
Un interrogativo ulteriore sorge nel lettore, siamo frutto dei nostri geni o dell'ambiente che ci circonda? Siamo il risultato della somma fra le due cose forse e, quindi, cosa cambierebbe cambiando uno degli addendi?
Interrogativi esistenziali che forse, alla fine, trovano una risposta nella consapevolezza ed accetazione di sè.
Il romanzo è scritto come un racconto in prima persona, per lo più di Perla ma, intervallato anche da quello dell'uomo misterioso che lentamente recupera i ricordi della sua vita passata.
Un racconto che è un dono, tramandato da madre a figlia perchè lei non sia confusa a sua volta, perchè sappia ancora prima di nascere quali sono le sue radici e chi ha portato il suo nome prima di lei.
La prosa scorre veloce nonostante la durezza di certe immagini che vengono facilmente evocate alla vista sebbene riluttanti, nonostante tutto si ha voglia di scoprire la verità, per quanto brutale essa sia perchè è sempre meglio la dura verità piuttosto di una bella bugia, non trovate?
L'unica cosa che non ho compreso è la copertina perchè Perla viene descritta diversamente o almeno io l'ho immaginata completamente diversa e, di conseguenza, non ho compreso nemmeno il titolo che alla copertina sembra essere legato.

07 novembre, 2012

IL GIOCO DELLA SEDUZIONE di Susan Elizabeth Phillips

editore: Leggereditore 
pagine: 454
prezzo: 10€
Descrizione: 
Quando gli opposti non solo si attraggono, ma diventano inseparabili... Chicago non è pronta per l'affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, ma quando il padre le consegna le redini della squadra di football della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno ricredersi. Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore... Ma si sa che spesso la prima impressione è quella che inganna. Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che gli opposti si attraggono irresistibilmente. E che forse vale la pena cogliere le sorprese che l'amore ci riserva, anche se non si è pronti a riceverle... 

Piccolo parere:
Primo libro della serie dei "Chicago Stars" pubblicato in America nel 1994 ma in Italia è arrivato solo quest'anno.
Lettura piacevolissima e scorrevole. Ironico, molto sensuale, personaggi indimenticabili e irresistibili. 
Phoebe ha trentatrè anni e un passato doloroso. Sotto la sua maschera da svampita e bomba sexy, nasconde molto di più. E' una donna intelligente, dolce e ferita. 
Dan, affascinante coach, forte, cocciuto, molto legato al suo lavoro e alla sua squadra, si scontrerà spesso con Phoebe. In disaccordo su tutto, presto, dovrà ammettere di essere fortemente attratto da lei...

Non siete delle sportive? Nessun problema, non lasciatevi spaventare dal football, sport che non conoscevo per niente, per le amanti del romance, Il gioco della seduzione, è un libro da non perdere assolutamente

06 novembre, 2012

recensione: COME UNA ROSA D'INVERNO di Jennifer Donnelly


Siamo nell'Inghilterra del 1900, India Selwyn Jones è appena diventata medico e ad attenderla c'è il suo fidanzato, Lord Frederick Lytton, suo amico d'infanzia e aspirante alla sua mano. India, però, è fredda nei suoi confronti e non ha nessuna fretta di sposarsi mentre vorrebbe realizzare una clinica per donne e bambini nella zona più degradata di Londra, a Whitechapel.
La signora Fiona Finnegan ha un'impero di successo, un marito, una figlia ed un altro in arrivo ma soffre terribilmente per la mancanza della sua famiglia d'origine ed in particolare di suo fratello che vive da criminale e che lei vorrebbe redimere e portare sulla retta via.
Seamie è stato espulso dal suo collegio in America e così fa ritorno in Inghilterra solo con l'idea di partire per una spedizione per il Polo Nord, nonostante la contrarietà di sua sorella e si accorga, nel frattempo, di provare dei sentimenti per la vecchia amica di infanzia Willa.
Non voglio svelarvi altro della trama perchè è davvero complessa e sebbene all'inizio si stenti ad unirne i fili e collegare il tutto, dopo qualche capitolo si intuisce che tutti i personaggi sono legati tra loro.
Una storia che non è solo d'amore ma di donne, tre grandi donne in particolare, Fiona che da povera orfana diventa ricca e potente, India che da indolente aristocratica diventa un medico appassionato che sacrificherebbe tutto per i suoi pazienti e Willa, giovane agiata che disprezza il ruolo in cui viene relegata dalla società e sogna le grandi avventure scalando monti e girando il mondo. Se oggi sono cose di per loro difficili da realizzare bisogna rammentare che siamo agli inizi del secolo scorso quando tutto ciò era altamente improbabile.
Un romanzo lungo, solo la mole fisica può spaventare, si tratta infatti di 880pag circa ma che si fanno letteralmente divorare tenendo sempre alta l'attenzione. Le storie sono, infatti, ricche di colpi di scena e pathos, divise in tre parti, due di seguito e una posticipata di qualche anno che nasce carica di interrogativi sul futuro di tutti.
Una storia appassionante e molto articolata in cui la realtà è molto diversa dalle apparenze, dove il lupo è travestito da pecora e così un balordo può essere il vero eroe mentre il Lord un essere spregevole e senza scrupoli.
Per fortuna, dopo varie traversie e scombinando i vari elementi il sogno dei protagonisti si avvera, sta a voi capire quale esso sia e quanto abbiano faticato entrambi per realizzarlo.
Ben scritto e strutturato, l'autrice ha fatto un notevole lavoro di ricerche di vario tipo e così l'ambientazione sembra fedele alla realtà; le descrizioni sono particolareggiate e sembra scorrere le varie scene davanti ai proprio occhi come in un film.

E' il secondo libro di una trilogia, preceduto da I GIORNI DEL TE' E DELLE ROSE e seguito da LA ROSA SELVATICA ma può essere letto come a se' stante sebbene, alla fine, lasci un pò di curiosità circa il personaggio di Willa in particolare.

01 novembre, 2012

Dal torrone a "dolcetto o scherzetto?"


Il primo  novembre è  festa di precetto che commemora  tutti i Santi e i martiri. L’abbiamo imparato a scuola, forse poco interessati al valore religioso e più propensi ad apprezzare il giorno di festa in cui ingozzarsi con il torrone.  Insomma, la festa sembrava essere più la nostra che dei Santi.


Oggi, i tempi son cambiati e i bambini a scuola attendono Halloween per potersi travestire da mostri, streghe e fantasmi, sulla scia di tradizioni che non ci appartengono, ma che, a dirla tutta, non son poi così distanti da noi.

E sì, perché la scelta del 1 novembre per far cadere la festa di precetto non fu certo casuale, ma come già accaduto in altre occasioni, stabilita nel tentativo di sostituire antiche cerimonie non cristiane, ma appartenenti a  rituali pagani o ad altre religioni.

Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, infatti, le popolazioni celtiche erano solite festeggiare Samhain, oggi  noto come Halloween, ovvero il capodanno.

Sì, proprio il capodanno.

Per le antiche popolazioni, infatti, coincideva con l’inizio dell’inverno e rappresentava anche la fine dell’anno lavorativo, quando  la terra riposava per prepararsi a dare i nuovi frutti.

E questa notte accadeva, secondo la tradizione, qualcosa di “magico”: l’invisibile divisorio che separava la dimensione dei vivi dalla dimensione dei defunti, perdeva consistenza e i morti potevano scorrazzare tra i vivi per far loro visita o per spaventarli. Allo stesso tempo, ai vivi era concesso poterli vedere ed udire.

Ed ecco che con l’avvento del Cristianesimo era dunque necessario non solo sostituire il capodanno celtico, ma anche sostituire il concetto di notte degli spiriti ed il 2 novembre fu stabilita come data  per commemorare tutti i defunti.

Insomma, non è una nostra festa, ma è anche più antica della nostra. E la nostra si è adeguata a quella già esistente. E se è vero che la vita è una ruota, forse è giusto che torni ad essere festeggiata, anche se io non riesco a sentirla parte della nostra tradizione.

La festa di Halloween è ormai attesa quasi più del Carnevale: i bambini non vedono l’ora di festeggiare in ambienti dall’atmosfera tetra, con pipistrelli, zucche illuminate e ragnatele con ragni giganti. E son pronti ad impersonare fantasmi, mostri, zombie e streghe cattive… Figure che un tempo erano usate per terrorizzarli, sono oggi il loro strumento per divertirsi.

Il massimo che poteva capitare, quando io ero bambina, era di veder arrivare a casa il vassoio di diversi gusti di  torrone su cui catapultarsi nel giorno che a scuola non si andava. Non so nel resto d’Italia, ma in Campania c’è l’usanza di preparare un’infinita varietà  di torrone dai gusti  più diversi: tradizionale, cassata, cremino, pistacchio, caffè…


Oggi è più facile veder qualche pezzo di torrone, tra biscotti, caramelle, cioccolatini e torte di zucca.

E se suona il campanello e non aspettate nessuno, non c’è da stupirsi nel trovarsi una piccola strega ed un piccolo fantasma dall’aria testarda, più che minacciosa,  che in coro vi  chiedono la frase di rito: “Dolcetto o scherzetto?”.   

Buona festa di tutti i Santi e buon Halloween a tutti.

by Lisa


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...